(SA) - Questa campagna elettorale anomala, non ha limiti, né dal punto di vista della decenza, né dal punto di vista della correttezza politica, che ormai sembra proprio non albergare nel curruclum del cavaliere. Dopo avere bellamente organizzato una manifestazione per difendere la libertà, come dicono nelle stanze del PDL, è scoppiata come sempre, la guerra delle cifre.

Un milione, secondo il cavaliere, 150.000, secondo la Questura di Roma. Di norma, essendo questa una cosa che si verifica sempre, la questione si è sempre chiusa lì, senza polemiche o prese di posizione. Così non è stato con la manifestazione del PDL, poiché si sono registrate subito varie reazioni contro la stima della Questura, compresa quella del cavaliere, che ha accusato la Questura di fornire dati inesatti, apportando in questo modo pregiudizio e scarso riconoscimento allo sforzo organizzativo delle forze di governo, che manifestano contro se stessi e per le riforme, che hanno sempre minacciato e mai portato avanti, tranne per quegli aspetti che hanno riguardato fin qui la sua stessa persona. Ci è mancato poco, che anche il Questore di Roma venisse accusato di comunismo e di complotto assieme ai comunisti contro il capo. A difesa del Questore, si è mosso Fini ed anche lo stesso ministro Maroni, che ha dato atto alle forse dell’ordine della serietà e della competenza che mettono nel portare avanti il loro difficile lavoro. La Questura, in ognbi caso ha voluto replicare, conti alla mano, affermando, che siccome la Piazza San Giovanni misura 36.000 metri quadri, calcolando quattro persone a metro quado, il massimo che può contenere quella piazza arriva a 156.000 unità, quando è piena a tappo. Risposta che non ha smosso di un solo millimetro il PDL ed l cavaliere, che ha continuato a borbottare contro i nemici della libertà. Sarà comunista anche il Questore di Roma?