(SA) - Sembra di sentire le lamentele dei nostri emigrati in Germania, che lamentavano la discriminazione della scuola tedesca, che relegava i figli dei nostri emigrati nelle scuole professionali, non ritenendoli adatti per altri indirizzi di istruzione. Sembra di sentire le lamentele degli insegnanti di lingua italiana, che chiedevano di fare entrare l’insegnamento della lingua e della cultura italiana nei programmi curriculari,

per evitare che l’insegnamento staccato fuori dalle ore di scuola, diventasse una sorta di punizione per i figli degli emigrati, obbligati a studiare al di fuori ed in aggiunta alla normale scuola. Oggi, dopo i fatti di Rosario, la cui responsabilità viene scaricata tutta sugli immigrati, la, cui rabbia è esplosa quale risultato non solo dei balordi che si sono divertiti a sparare con carabine ad aria compressa sul negro, sullo straniero, trasformato in oggetto di macabro svago, ma da una sommatoria di soprusi, di angherie, che questa povera gente è costretta a subire. Il loro status di clandestini, li rende deboli, senza potere contrattuale, senza alcun diritto. Vengono stipati in capannoni dismessi da vecchie industrie, senza alcun rispetto per la dignità umana, vengono costretti a lavorare anche dodici ore al giorno per un paga che spesso non supera i 30 euro, sfruttati e vilipesi, privati da un minimo di diritto umano, offesi nella loro dignità di uomini, di lavoratori, di persone umane, oggi sono additati quali responsabili della sommossa, degli scontri, dei danni. E’ vero, i danni ci sono stati, la sommossa è partita spontanea dopo il ferimento per “gioco” di alcuni di loro fatti segno dai colpi delle carabine ad aria compressa, ma qual è la risposta delle istituzioni? Invece di esaminare e condannare la gravità del gesto dei balordi, invece di perseguire gli sfruttatori che approfittano della irregolarità degli immigrati, per sfruttarli, per minacciali di denuncia se parlano – in Italia la clandestinità è un reato – il governo del cavaliere, approfitta per tirare ulteriormente la corda, procede a minacciare maggiore rigore contro la clandestinità, aumenta i respingimenti in mare ed alla frontiera, si ritorna ad agitare il fantasma della sicurezza. Oggi arriva l’ennesimo provvedimento ingiusto, inumano, che non tiene conto della realtà, la ministra dell’istruzione, quella stessa Germini che si è rivelata una fabbrica di disoccupati, da quanti precari ha messo in mezzo ad una strada, oggi si fa promotrice di una circolare che fissa al 30% il tetto della presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane. Un provvedimento ingiusto quanto improvvido, inumano quanto lontano dalla realtà, che non tiene conto che l’Italia da tempo è una società multi - etnica e che parecchi di quei bambini e ragazzi a cui verrebbe preclusa la frequenza nelle scuole italiane o che viene condannata a spostarsi sul territorio per trovare scuole che non superino la percentuale voluta dal ministro, sono nati in Italia e sono in ogni caro portatori di diritti elementari come quello allo studio. Noi non possiamo non esprimere tutto il nostro degno per questa continua persecuzione verso gli immigrati, sposando nel contempo la posizione di quanti criticano il governo per le decisioni e gli atteggiamenti assunti. ‘

DI SEGUITO RIPORTIAMO LA NOTA D’AGENZIA CHE RIPORTA IL PROVVEDIMENTO DELLA GERMINI (AGI) - Tetto del 30% per gli alunni stranieri nelle classi, si parte dal 2010-2011 dalle classi prime di elementari, medie e superiori. Aperti alla integrazione, ma salvaguardia anche dei simboli e dell'identita' della scuola italiana. E' quanto dispone Il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca in una nota che ha inviato a tutte le scuole, contenente "indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana". "Nelle ultime settimane si e' discusso molto della presenza crescente di alunni stranieri nelle scuole e classi italiane, una presenza che talvolta ha superato quella degli stessi studenti italiani - si legge - Con la nota inviata dal Ministero si vuole fornire indicazioni sull'accoglienza e sull'assegnazione degli alunni stranieri alle classi. In particolare, la nota prevede che il Ministero assegnera' apposite risorse finanziarie per gli interventi di sostegno alle scuole per l'inserimento di bambini stranieri e ulteriori finanziamenti saranno previsti per le scuole dei territori con alta presenza di cittadini stranieri. La nota ribadisce che i minori stranieri sono soggetti all'obbligo d'istruzione e che le modalita' di iscrizione alle scuole italiane seguano i modi e le condizioni previste per i minori italiani. Per evitare concentrazioni di iscrizioni di alunni stranieri si dovranno realizzare accordi di rete tra le scuole e gli Enti locali. Gli Uffici scolastici regionali, di intesa con gli Enti territoriali, comunque, potranno autonomamente definire quanti bambini stranieri per classe si potranno iscrivere alle scuole del proprio territorio. Le iscrizioni di minori non italiani non dovranno superare il 30% degli iscritti e in particolare: - il numero degli alunni stranieri presenti in ciascuna classe non potra' superare di norma il 30% del totale degli iscritti, quale esito di una equilibrata distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra istituti dello stesso territorio; - il limite del 30% entrera' in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verra' infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado; - il limite del 30% potra' essere innalzato, con determinazione del Direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri (come puo' frequentemente accadere nel caso di quelli nati in Italia) gia' in possesso delle adeguate competenze linguistiche; - il limite del 30% potra' invece essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri che dimostrino all'atto dell'iscrizione una padronanza della lingua italiana ancora inadeguata a una compiuta partecipazione all'attivita' didattica, e comunque a fronte di particolari e documentate complessita'. - Altro elemento fondamentale per l'integrazione degli alunni stranieri e' il potenziamento della lingua italiana, indispensabile per poter andare di pari passo negli studi con i compagni di scuola italiani. Il regolamento di riordino del I ciclo prevede, infatti, che nella scuola secondaria di I grado (scuola media) una quota di ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria possa essere utilizzata per potenziare l'italiano per gli alunni stranieri. (AGI) .