Roma, 2 luglio 2009. Il Senato ha definitivamente approvato il ddl sulla sicurezza, che da oggi è legge dello Stato. I voti favorevoli sono stati 157, quelli contrari 124 e 3 gli astenuti. Hanno votato a favore PdL, Lega Nord e MpA, contro Pd, Italia dei Valori e Udc. Il decreto viola palesemente le norme internazionali che tutelano rifugiati e migranti, nonché le Direttive europee contro il razzismo e la xenofobia.

 A nulla sono servite le voci che da tutto l mondo si sono sollevate contro la legge razziale, a nulla le evidenze di tragedia umanitaria e di grave pericolo per la salute pubblica cui condurrà il provvedimento. A nulla i dati che il Gruppo EveryOne ha portato all'attenzione del governo e del parlamento: dati che dimostrano non solo l'illegittimità del ddl, ma i danni che inevitabilmente porterà alla società italiana. Il Presidente Fini ha unito la sua voce a quelle di coloro che mantengono spirito democratico e attenzione ai Diritti Umani. Da parte nostra, ribadiamo che il decreto è razzista e che l'allarme epidemie non è potenziale, ma riguarda purtroppo eventi inevitabili. Ecco (qui di seguito) alcuni casi di lebbra, recenti, a Milano: per fortuna i malati andavano ancora in ospedale, dopo i primi sintomi. Ora non ci andranno più: fenomeno che è già iniziato da qualche settimana, poiché fra i migranti si è diffusa la notizia dell'imminente approvazione e vi sono già gravi indizi di una possibile diffusione epidemica del morbo di Hansen, la lebbra. E da oggi, nel breve e medio periodo, il pericolo si trasformerà inevitabilmente in una realtà. Potrebbe riguardare la lebbra, ma anche febbri emorragiche virali (devastanti), influenze ad alto tasso di mortalità o addirittura l'Ebola. L'OMS non è ancora al corrente delle responsabilità che l'Italia si è presa. Vi è da augurarsi che prenda provvedimenti con urgenza. Governo e parlamento non si rendono conto che l'Italia è l'unico Paese al mondo in cui essere clandestini è un reato. Accadde nel Reich di Hitler e da allora in nessun posto, fino a oggi. Non fosse che per assicurare ai cittadini le procedure di prevenzione, quarantena e lotta alle epidemie, gli altri Stati si guarderebbero bene dall'emanare simili assurde leggi. Quando - bisogna rendersi conto che è corretto, ormai, chiedersi "quando" e non "se" - batteri e virus si diffonderanno incontrollati e sarà troppo tardi, chi si assumerà le responsabilità di questa pazzia?