(Andrea Amaro*)ROMA - Rinsaldare le fila di questo Cgie per affrontare con maggiore efficacia le scadenze che abbiamo di fronte. Scadenze molto importanti per difendere davvero gli interessi delle comunità italiane nel mondo, a partire dalla necessità di recuperare i tagli

molto gravi che il Governo ha realizzato sulle risorse a disposizione degli italiani all’estero, ed in particolare per quanto riguarda i tagli alle somme a disposizione dell’assistenza diretta ai connazionali in condizioni di bisogno, per gli interventi a sostegno di una nuova politica per la lingua e la cultura italiana, per introdurre (dopo tante promesse non realizzate) l’assegno di solidarietà, per abolire l’Ici sulla prima casa in Italia di tanti emigrati e per garantire ai pensionati il pagamento trasparente delle pensioni all’estero, superando anche il problema dei cosiddetti "indebiti" con misure di giustizia e non inutilmente persecutorie. Di questa e d’altre questioni porta la responsabilità questo governo il cui debutto, anche per quanto riguarda la politica degli Italiani nel mondo, ha mostrato insensibilità ed inadeguatezza. Fin dalla prossima finanziaria ,in sede di approvazione delle relative leggi di copertura e d’accompagnamento, è possibile realizzare un momento unitario di mobilitazione per modificare gli orientamenti del Ministro Tremonti, chiedendo al Parlamento di esprimersi sui problemi dell’emigrazione con maggiore sensibilità e sostenendo l’azione di tanti Parlamentari eletti all’estero che, in questi mesi, hanno fatto un ottimo lavoro di denuncia e di proposta. Accanto a questi problemi, il Cgie ha il dovere di chiedere che sia dedicata un’adeguata attenzione ai documenti che ha elaborato, per quanto riguarda la condizione degli anziani nell’emigrazione, il sostegno al ruolo rinnovato dell’associazionismo fra i connazionali all’estero, che ha rappresentato il tessuto connettivo e di tutela più significato nell’emigrazione e ne ha favorito i processi di crescita culturale e d’integrazioni nei Paesi d’accoglienza. Con la stessa decisione, il Cgie deve rivendicare una risposta rispetto alla sua proposta circa la riforma del Cgie stesso, in previsione delle prossime elezioni dei Comites e del dibattito aperto sul federalismo e sulla riforma dello stato. Un altro problema su cui occorre un crescente impegno del Cgie è quello della riforma della rete consolare e dalla sua capacità di assicurare meglio e tempestivamente i servizi di istituto, tenendo conto degli interessi dell’ Italia in una nuova fase geo-politica e dei bisogni delle comunità all’estero. La Conferenza dei giovani italiani nel mondo, che si terrà alla fine dell’anno è l’altra occasione importante per guardare al futuro dell’emigrazione ed ai problemi nuovi che si manifestano con sempre maggiore evidenza. Su questo argomento il Cgie e la sua Commissione tematica hanno fatto un ottimo lavoro, d’intesa con i gruppi di giovani designati dagli intercomites e dalle commissioni continentali, che ha prodotto, coinvolgendo centinaia di giovani italiani ed oriundi, decine di riunioni a livello di paese e d’area ed un’importante mole di riflessioni e di proposte che dovranno avere lo spazio e le risposte adeguate in questa conferenza mondiale. Per quanto riguarda la conferenza dei giovani, che è affidata alla responsabilità del Governo e del Comitato d’Organizzatore, occorre prendere atto che la necessaria partecipazione del Cgie è garantita dallo spostamento della sua assemblea plenaria a ridosso della Conferenza e dall’adeguamento del suo tradizionale modello organizzativo al calendario della stessa conferenza. Nei prossimi giorni si riunirà il Comitato organizzatore, del quale fanno parte tra gli altri il Segretario Generale ed i vicesegretari del Cgie ed il Presidente Erio per la settima commissione, dopo questa riunione sarà possibile un’informazione dettagliata ed esauriente circa le decisioni che saranno deliberate. A mio parere lo sforzo di tutto il Cgie deve essere indirizzato a sostenere il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, reso possibile dall’impegno di tutti a partire dal Segretario Generale, senza disperderci nelle minuzie o peggio in fuorvianti polemiche, ma moltiplicando contatti, informazioni ed iniziative a sostegno delle proposte del CGIE. (Andrea Amaro, *Vicesegretario generale Cgie per la componente di nomina governativa