l’On. Porta interviene difendendo il sistema di rappresentanza degli italiani nel mondo e annunciando la presentazione – da parte dei deputati del PD – di una proposta di riforma del CGIE Intervenendo nel corso dell’audizione del comitato di presidenza del Cgie al Comitato per gli italiani all’estero della Camera dei deputati,

l’On. Fabio Porta ha annunciato la prossima presentazione, da parte di alcuni deputati del Partito Democratico, di una proposta di legge di riforma del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Si tratta anche di una risposta, nella forma e nella sostanza, a chi vuole sistematicamente smantellare e scardinare il sistema di rappresentanza degli italiani nel mondo – ha dichiarato l’On. Porta – Dopo i terribili ‘tagli’, che proprio in queste settimane stanno mostrando i propri effetti dirompenti nei due settori prioritari (lingua e assistenza) delle politiche a favore degli italiani all’estero, l’attacco si infatti è spostato – secondo il parlamentare del PD – sugli organismi di rappresentanza delle nostre comunità sparse in tutto il mondo”. Secondo il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera dei Deputati “il rinvio delle elezioni dei Comites è stato il primo segnale in questo senso, al quale è seguito la presentazione da parte dell’On. Zacchera di una proposta di riforma dei Comites che oltre a dimezzarne il numero ne diminuisce i poteri e, quel che è peggio, ne ‘partitizza’ le assemblee”. “I Comites, semmai, vanno maggiormente ancorati alle realtà territoriali, in maniera da poterne rappresentare davvero le istanze fondamentali e di incidere concretamente sui programmi ad essa rivolti da parte delle nostre istituzioni; essere – continua Porta – il “consiglio comunale” degli italiani che vivono in una determinata area territoriale, potendo anche interlocuire con le locali istituzioni”. “A sua volta il Cgie – aggiunge il deputato – va adeguato al recente ingresso in Parlamento dei rappresentanti della Circoscrizione Estero; la nostra proposta raccoglierà nella sostanza il grande lavoro di elaborazione svolto dallo stesso Cgie, che tale progetto di legge mira a rendere più asciutto ma al tempo stesso maggiormente incisivo, valorizzando le assemblee continentali ed il rapporto organico con gli intercomites”.