DAL SENATO VIA LIBERA AL DDL SULLA SICUREZZA I MEDICI POSSONO DENUNCIARE I CLANDESTINI. PASSA L'EMENDAMENTO DELLA LEGA. PD ALL'ATTACCO: «IDEA INUMANA E RAZZISTA». I VESCOVI: NESSUNA DENUNCIA ROMA -

Senato ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza che ora passa all'esame della Camera.

I voti a favore sono stati 154, 114 i contrari. Tra i punti principali la tassa sul permesso di soggiorno (potrà andare dagli 80 ai 200 euro), la schedatura dei senzatetto, la possibilità per i medici di denunciare i clandestini, la legalizzazione delle ronde di cittadini non armate. Mercoledì governo e maggioranza erano stati battuti tre volte. La Lega esulta, l'opposizione attacca parlando di «norme vergogna» e «anti-umanitarie». Per Walter Veltroni «quella dei medici-poliziotti è un'idea inumana e razzista». Rifondazione comunista e la Cgil invitano i medici all'obiezione di coscienza.

EMENDAMENTO LEGHISTA -

I medici dunque potranno denunciare gli stranieri irregolari. Il Senato ha approvato l'emendamento presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero clandestino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Duro attacco dell'opposizione, che aveva chiesto il voto segreto perché l'emendamento, secondo Giovanni Procacci (Pd), «è in palese violazione della Costituzione». Il presidente del Senato Schifani ha respinto la richiesta e si è proceduto con il voto elettronico: i sì sono stati 156, 132 i no, un astenuto. I VESCOVI: «NESSUNA DENUNCIA» - «Noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari». È la posizione della Chiesa, espressa da monsignor Domenico Segalini, vescovo di Palestrina e segretario della commissione Cei (Conferenza episcopale italiana) per le migrazioni. «Le indicazioni che daremo sono quelle del rispetto delle leggi, ma al di sopra di tutto c'è il rispetto della salute. È grave che una persona in pericolo di vita non vada a farsi assistere per paura di essere denunciata. Compito di un medico è quello di assistere chi soffre senza guardare alla religione, al colore della pelle o se è un condannato a morte».

«MEDICI RIDOTTI A DELATORI» 

Prima del voto l'opposizione si era appellata al buonsenso per non introdurre una norma che «riduce il medico a fare il delatore», costringendo i clandestini a «non farsi curare per paura». Il senatore Daniele Bosone ha detto che questa norma «straccia il codice deontologico dei medici» e si corre «il concreto rischio di incentivare una medicina parallela che gli illegali utilizzeranno per non trovarsi a essere denunciati se vanno in ospedale o da un medico». Il rischio, aggiunge Bosone, è che «clandestini con malattie che portano dal loro paese non si facciano curare» con conseguenze per la stessa sanità pubblica. Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, è stato «valicato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione». La senatrice del Pd Mariapia Garavaglia parla di norma razzista e di «pagina buia e vergognosa per il nostro Paese». Molto duro anche il segretario Walter Veltroni: «È un'idea sostanzialmente razzista. Per me è del tutto inaccettabile. Considero questo emendamento una cosa vergognosa. L'idea di creare le condizioni per le quali persone che sono ammalate abbiano paura di farsi curare è un'idea inumana, è un'idea che meriterebbe una risposta, da parte di tutti coloro i quali hanno a cuore la vita, molto forte e determinata».

SCHIFANI - A difendere l'emendamento è stato il presidente del Senato Renato Schifani rispondendo proprio alle critiche dell'opposizione e motivando così il no alla richiesta di voto segreto: se la norma «violasse o impedisse la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale - ha spiegato -, allora sarebbe un mancato rispetto della persona umana, ma questa norma non impedisce allo straniero di presentarsi presso le strutture del sistema sanitario nazionale». Il leghista Bricolo ha replicato con durezza alle rimostranze del Pd: «Voi siete i razzisti, sempre e comunque dalla parte degli stranieri, prima degli italiani onesti che pagano le tasse. È la nostra legge, e non ci sfiorano le critiche. Da oggi sulla sicurezza si cambia rotta: abbandoniamo il buonismo fallimentare dei governi precedenti, d’ora in poi sarà lotta dura all’immigrazione clandestina e alla criminalità».

IL TESTO UNICO - L'emendamento al ddl sicurezza approvato da Palazzo Madama sopprime il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286, ossia il Testo unico di disciplina dell'immigrazione. L'articolo in questione recita: «L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano». CGIL: DISOBBEDIENZA CIVILE - Fortemente contraria la Cgil, che valuterà «quali siano le iniziative più efficaci per scongiurare l'applicazione della norma, prime tra tutte la disobbedienza civile e l'obiezione di coscienza», come spiegato da Carlo Podda, segretario generale Funzione pubblica Cgil. «L'emendamento - ha aggiunto - rappresenta il degrado culturale, valoriale e politico che attraversa la maggioranza di centrodestra sul tema dell'immigrazione. Rappresenta, inoltre, una grave lesione del principio di universalità del diritto alla salute». Sempre nella Cgil, la segretaria confederale Morena Piccinini e il responsabile dell'ufficio per le Politiche dell'immigrazione dell'organizzazione Pietro Soldini parlano di «legge non solo cattiva ma anche razzista». Invita i medici all'obiezione di coscienza anche il segretario del Prc Paolo Ferrero, che parla di «provvedimento razzista, di chiaro stampo neo-nazista e, soprattutto, dannoso e stupido. Bene ha fatto la Cgil a invitare i medici e tutto il personale sanitario all'obiezione di coscienza e alla disobbedienza civile. Un appello che vogliamo rilanciare come Rifondazione comunista, invitando i medici a rispettare innanzitutto il codice etico e deontologico della loro professione».

MEDICI CONTRARI - La norma incontra anche la contrarietà degli addetti ai lavori. Il presidente della federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco parla di «norma che va contro l'etica e la deontologia e che si potrebbe rivelare un boomerang sul piano della salute pubblica». Va all'attacco anche il presidente dell'Ordine dei medici di Udine Luigi Conte: «Non diventeremo mai dei delatori. La medicina deve restare libera e indipendente. Saremo vicini e sosterremo tutti i medici che non denunceranno i clandestini». Durissimo il commento di Medici senza Frontiere, secondo cui in questo modo viene minato il diritto alla salute. «Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano, indipendentemente da ogni altra considerazione. Potrebbe provocare una pericolosa marginalizzazione sanitaria di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio» dice Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia. L'organizzazione, tra i promotori della campagna «Non siamo spie», ha fatto appello alla Camera perché riveda la norma. E Gino Strada, medico e fondatore di Emergency: «Anche di fronte all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani».

MONDO CATTOLICO - I medici cattolici italiani si dicono contrari all'emendamento: «È una cosa molto grave - dice Vincenzo Saraceni, presidente dell'Associazione medici cattolici italiani - perché un conto è denunciare un criminale, un conto un clandestino. Mi auguro che i medici non ricorrano a questa possibilità. La speranza è che in sede parlamentare ci siano modifiche a una norma ingiusta». Sull'argomento è intervenuto anche l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi: «I medici sanno qual è la loro deontologia e come affrontare e sciogliere questa questione. La solidarietà si sviluppa attraverso l'accoglienza, la condivisione e il rispetto della legalità. Si realizza soprattutto attraverso il rifiuto di qualsiasi discriminazione e quindi attraverso l'osservanza di una legge più profonda dentro il nostro cuore» (video).

L'ARTICOLO "ANTI-CLANDESTINI" - L'articolo 39 del ddl sicurezza - che include anche la norma sui medici - prevede inoltre il carcere fino a quattro anni per i clandestini che restano in Italia nonostante l'espulsione e fissa tra gli 80 e i 200 euro la tassa sul permesso di soggiorno. L'articolo è passato con voto segreto: 154 i sì, 135 no e un astenuto. Sì del Senato anche all'Accordo di integrazione per gli immigrati, ovvero il permesso di soggiorno "a punti". La norma, introdotta nel ddl sicurezza dalla Lega, viene però modificata con un emendamento del governo. Le modalità e il meccanismo saranno decise da un regolamento entro sei mesi dall'approvazione del disegno di legge. Il permesso di soggiorno sarà articolato per crediti (secondo lo stesso meccanismo della patente a punti) e in caso di azzeramento lo straniero verrà espulso. La proposta della Lega stabiliva una concessione di 10 punti iniziali con decurtazione in caso di violazione delle leggi, di non conoscenza della lingua e per non aver raggiunto un buon livello di integrazione sociale. Ora le modalità vengono invece delegate all'esecutivo.

RONDE DEI CITTADINI - Sempre nell'ambito del ddl sulla sicurezza, il Senato ha approvato l'articolo 46 che introduce le ronde dei cittadini, che dovranno essere armate. Gli enti locali potranno avvalersi della collaborazione di «associazioni volontarie di cittadini», si legge, per la segnalazione di «eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero di situazioni di disagio sociale agli organi di polizia locale e alle forze di polizia». Grazie all’approvazione di un emendamento del Pd, appoggiato dal governo e dal relatore, viene specificato che non dovranno essere armate e che non potranno «cooperare all'attività di presidio del territorio», come invece prevedeva il testo licenziato dalla Commissione.

REGISTRAZIONE SENZATETTO - L'articolo 44, anch'esso approvato, indica infine che i senzatetto devono essere schedati in un apposito registro. La schedatura avverrà entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge. La Lega l'ha spuntata anche sulla questione del carcere per i graffittari. Il Senato ha approvato alcuni emendamenti del Carroccio che eliminano la previsione del carcere per chi imbratta i muri delle città e riducono le multe previste della metà. Chiunque venda bombolette spray a minorenni con vernici non biodegradabili sarà punito con una sanzione amministrativa fino a mille euro. Infine un emendamento prevede che su beni, aziende o società sequestrate dallo Stato alla criminalità organizzata si estingueranno i crediti erariali, cioè non si dovranno più pagare le tasse arretrate.