In questa fine di anno, mi piace rivolgermi a titti i dirigenti USEF sparsi per il mondo, che lavorano per fare grande questa organizzazione, osì come mi piace rivolgermi a tutti i nostri lettori, che sempre più numerosi danno un senso al nostro lavoro. Assieme a Voi tutti, voglio tracciare un breve bilancio dell’anno che se ne va e che non è certo stato particolarmente felice.

 Ci lasciamo alle spalle, un anno di grandi problemi a cominciare dalle guerre che funestano il nostro pianeta terra, ultima in ordine di tempo, il riaccendere del conflitto tra Istraele e la Palestina. Guerre che producono morti spesso innocenti, bambini a cui è negata la vita, donne che hanno generato i mostri del nostro tempo. Il 2008 ci lascia nel bel mezzo di una crisi economica, causata dagli americane e dalla politica di aggressione di Bush, che non solo ha esportato parecchie guerre, ma ha anche innescato una cresi economica che scuote tutto il mondo, a causa deell’allegra politica di speculazione portata avanti dal sistema bancario america. Il 2008, ci ha portato un governo di cui avremmo fatto volentieri a meno, considerati i danni che sta producendo al sistema Italia. Per gli italiani all’estero (chi sa pèrchè non si chiamano più emigrati), questo è stato certamente un anno da dimenticare per le discriminazioni subite.

NE CITAIAMPO SOLO ALCUNE:

- ad esempio, gli emigrati saranno i soli a pagare l’ICI in Italia, mentre a tutti i residenti il Cavaliere ha abbuonato la tassa, andando oltr a quello già fatto al governo Prodi, che aveva cominciato a togliere l’ICI a molta parte dei proprietari della prima casa, che non speravano un certo reddito;

- alla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo, voluta e convocata dal governo prodi, non solo soni stati decurtati di 600.000 euro i finanziamenti messi in bilancio, ma i giovani, sono stati fatti oggetto di attacchi volgari da parte di un giornale che risponde alla destra delle proprie prese di posizioni. Eppure la conferenza è stato l’unico atto positivo in direzione degli emigrati;

- sono stati tagliati i fondi relativi al corsi di lingua ed all’assistenza agli indigenti, che sono ancora tanti, specialmente nei paesi dell’America Latina;

- si sta attaccando la rete consolare e si minaccia di chiudere parecchi consolati, senza per altro potenziare quelli che hanno da soddisfare le esigenze di centinaia di migliaia di italiani, che si rivolgono al consolati vedendo e giustamente, in esso la rappresentanza legittima del governo italiano a cui rivolgersi ed a cui reclamare il rispetto di diritti spesso calpestati;

- sono state rinviate le elezioni dei COMITES, con la scusa che si vuole mettere mano ad una riforma che ancora non si capisce che piega piglierà ed in che modo e se confermerà la sopravvivenza di questo importante strumento di autogoverno e di democrazia;

- si mette in discussione lo stesso ruolo la sopravvivenza del CGIE, mentre sugli eletti all’estero, parecchi ne contestano il ruolo positivo che essi hanno nel rappresentare gli interessi delle comunità emigrate

Potremmo continuare per chi sa quanto tempo, tanta lunga è la lista delle cose che non vanno. Vogliamo invece passare a citare alcune delle cose che vorremmo non trovare nel 2009. Non vogliamo esagerare, poiché vogliamo fermarci all’essenziale, ci limitiamo quindi a citarne solo alcune:

- vorremmo non avere un premier che ogni volta che apre la bocca minaccia e ricatta, ultima in ordine di tempo, cito testualmente: “se esce una sola mia telefonata cambio paese”, poiché non vuole che si venga a conoscenza delle telefonate che fa e per ottenere questo pensa da tempo ad una legge che impedisca le intercettazioni limitandole ad esempio solo ai freati che prevedono 15 anni di carcere: Quali sono?

- Vorremmo non continuare ad assistere a questo attacco becero alla magistratura, colpevole sol,a di fare il proprio mestiere, alla quale invece chiediamo di farlo e di farlo bene fino i n fondo. Anche per ovviare a questo, il cavaliere, dopo avere imposto il lodo Alfano che lo rende praticamente immune, pensa ad una riforma della giustizia con un PM che risponda alla politica, intaccando l’autonomia dei magistrati;

- Vorremmo non vedere tanta arroganza nei confronti dell’opposizione, alla quale si vogliono dettare condizioni sulle alleanze, sulla scelta di uomini, sulla scelta di linee, sul tanto declamato confronto, che si può fare solo alle condizioni del cavaliere e non liberamente discutendo dei problemi degli italiani;

- Finalmente, per non farla lunga, perché anche nell’esprimere questi nostri desideri potremmo continuare all’infinito, vorremmo che in Parlamento ci fosse una opposizione che la smettesse di cercare il confronto ad ogni costo portando avanti un discorso tra sordi e facesse una opposizione rigida, seria, severa, di sinistra, senza tentennamenti e senza aggiustamenti.

E’ chiedere troppo? Forse, ma lasciateci almeno il piacere di sognare e, sognando, di lavorare per cambiare questa società, che regredisce sempre più e nella quale, invece che valori di solidarietà e di ragionevolezza, si mira ad affermare sempre e solo la legge del più forte. Con questo augurio, lasciamo il 2008 ed entriamo nel 2009, rinnovando il nostro impegno verso la società, al servizio dei più deboli e per l’affermazione degli ideali che ci hanno guidato per tutto questo tempo e ci continueranno a guidare. Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo ancora bisogno di tutti, di tutti quelli questo messaggio è rivolto e di quanti vogliono con noi portare avanti questi ideali e lavorare per realizzarli. Intanto, permettetemi di ringraziare tutti i nostri dirigenti dei cento e più circoli sparsi per il mondo, senza il lavoro e l’impegno dei quali, uomini e donne, l’USEF non sarebbe andata da nessuna parte. A loro tutti va il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza per il lavoro svolto, per l’impegno profuso, per avere creato la premessa di crescita per la nostra organizzazione, nella quale dobbiamo tutti ritrovarci, come in una grande famiglia. Il mio ringraziamento va anche a tutti quelli che, anche senza fare parte di organismi di direzione, si sono prodigati a collaborare e siamo certi vorranno ancora aiutarci e seguirci sulla difficoltosa strada che ci siamo scelti. A voi, a tutti voi ed alle vostre famiglie, ai nostri affezionati lettori, giunga l’augurio più sincero per un anno dove valori predominanti possano essere la pace, la giustizia, il rispetto dei diritti umani, un benessere diffuso che raggiunga tutti ed aiuti questa società ad essere più umana. Al raggiungimento di questsi obiettivi, virtualmente levo il bicchiere ed assieme a tutti voi brindo all’anno che arriva. Con affetto

IL SEGRETARUO GENERALE DELL’USEF

Salvatore Augello