“La ratifica da parte della Camera dei deputati – dopo l’approvazione da parte del Senato – dell’accordo bilaterale tra Italia e Stati Uniti in merito alla conduzione di “ispezioni su sfida” da parte dell’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC), fatto a Roma il 27 ottobre 2004, si inquadra nell’attuazione pratica della Convenzione di Parigi,

 aperta alla firma il 13 gennaio del 1993, sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione. Convenzione ratificata dall'Italia l’8 dicembre del 1995 e dagli Stati Uniti il 25 aprile del 1997” – ha ricordato l’On. Marco Fedi intervenuto in aula per annunciare il voto favorevole del Partito Democratico. “L’accordo risponde alla esigenza di dare attuazione al primo articolo della Convenzione di Parigi che pone in capo a ciascuno Stato contraente la distruzione o lo smantellamento di impianti di produzione di armi chimiche, o di armi chimiche, ubicati in qualunque luogo che sia posto sotto la sua giurisdizione, attraverso un principio di imputazione territoriale della responsabilità dell’attuazione della Convenzione. La firma ed ora la ratifica dell’accordo bilaterale fissa le modalità per la condotta delle ispezioni internazionali dirette a verificare l'assenza di armi chimiche nelle istallazioni, sulle navi e sugli aeromobili americani situati in Italia”. “Questo accordo impone una seria attenzione alle ispezioni, meccanismo che deve essere attuato sia come “routine” che su “sfida” – quindi ispezioni ordinarie ed ispezioni straordinarie – investendo maggiori risorse in queste ispezioni per renderle davvero uno strumento di controllo e di verifica. Il Partito democratico è convinto che l’azione multilaterale, la ratifica ed attuazione delle Convenzioni e dei trattati internazionali, dal Trattato di non proliferazione nucleare fino al Comprehensive Test Ban Treaty (ancora in attesa di importanti firme di altrettanto importanti Paesi), fino ai nuovi trattati e convenzioni contro le armi chimiche e batteriologiche e di distruzione di massa, rappresentino un ulteriore passo in direzione del disarmo, della pace ed in ultima analisi anche di difesa dei diritti umani e civili” – ha concluso l’On. Marco Fedi.