Comunicato stampa sulla operazione di polizia di Castel Volturno di Missionari comboniani di Castel Volturno e i Padri Sacramentini di Caserta
 un condominio dove vivono prevalentemente africani uomini e poche famiglie africane. Durante l'operazione sono state fermate molte persone alcune delle quali deportate ai Centri di Identificazione ed Espulsione (i nuovi CPT) di Bari, Roma, Modena, Bologna e Lamezia. Questi africani pagano l'affitto per un posto letto e il palazzo non e stato occupato irregolarmente. L'American Palace non è il ghetto, o la Soweto di Castel Volturno come una trasmissione televisiva l'ha recentemente chiamato. Quando in un palazzo ci vivono italiani, famiglie o persone singole, il palazzo viene chiamato condominio e non ci sorprende di vedere volti bianchi alle finestre, ma se a queste finestre si affacciano volti neri chiamiamo il palazzo ghetto. Durante l'operazione le forze di polizia, che hanno ostentato una forza eccessiva, impiegando più di 40 macchine e una quantità esagerata di uomini e mezzi, hanno divelto porte e rotto cose alla ricerca di chi sa quali refurtive. Ci risulta che solo in un appartamento sia stata ritrovata una piccola quantità di droga. Sono neri, poveri e cercano di sopravvivere in un mondo dove li si vuole "buttare a mare". E' una storia vecchia che continuamente si ripete quando su questo territorio si intravede il denaro e in futuro ne arriverà molto per la realizzazione delle opere dell' accordo di programma: porto, regi lagni … il futuro nuovo impero dei Coppola, i quali dopo aver distrutto l'ambiente, ora dovrebbero ricostruirlo: ma come dice il proverbio il lupo perde il pelo ma non il vizio. Castel Volturno è un grande scacchiere dove tutti noi, piccoli e grandi, corriamo il rischio di essere delle semplici pedine manovrate da chi è in alto. Le forze dell'ordine e i carabinieri, alle osservazioni che noi abbiamo fatto loro rispondono sempre: noi eseguiamo gli ordini, noi siamo esecutori. Questa affermazione ci rattrista perche l'abbiamo sentita ripetuta tante volte nella storia e spesso per giustificare azioni ignobili. Quando si vive dentro l'istituzione senza capacità critica si diventa esecutori di qualsiasi ordine, anche i più disumani. Ferisce il fatto che in questi mesi a Castel Volturno ci sia stata una strategia che vuole colpire in maniera particolare gli immigrati africani considerati clandestini. L'avevamo previsto e puntualmente si sta realizzando anche attraverso gruppi di sobillatori che da anni fanno le loro campagne politiche e portano avanti ancora oggi una campagna contro gli africani. Questo gruppo crea opinione suscitando una cultura popolare discriminatoria e favorendo sul litorale la guerra tra poveri. In questi anni abbiamo sempre proposto alle autorità comunali progetti per migliorare la convivenza, per lanciare ponti tra la popolazione immigrata africana e i residenti italiani. Non siamo stai ascoltati a livello comunale. Tuttavia, crediamo ancora che sia possibile costruire un percorso comune per rendere abitabile questa zona. Non crediamo che la repressione risolva i problemi di Castel Volturno. Siamo contrari alla politica discriminatoria di questo governo nazionale che vergognosamente suscita nella popolazione chiusura e malessere, senza prospettive reali per il futuro se non quelle legate all'egoismo e all'interesse di gruppi partitici. Per questo i problemi di Castel Volturno saranno risolti solo attraverso una prospettiva umanitaria, aperta in una reale progettualità . Certo tra gli immigrati esiste una criminalità da debellare, ma solo se si "sconfigge" la camorra sarà possibile una vita diversa per tutti. Ma questa purtroppo è una battaglia oggi lontana da realizzarsi perche la camorra è una cultura nella quale tutti noi siamo immersi e un humus nel quale cresciamo. Gli immigrati africani sono l'anello debole, discriminati per il colore della pelle, per la razza e per la loro situazione di precarietà lavorativa ed economica. Discriminazione razziale nei confronti degli africani e danaro, sono alla base di queste operazioni che hanno come solo intento quello di liberarsi degli africani. Siamo contrari come missionari Comboniani di Castel Volturno e padri Sacramentini di Caserta a queste operazioni poliziesche di coloro che eseguono ordini, senza riflettere e senza una capacità critica. Siamo pronti al dialogo per la costruzione di un progetto umano dove africani e italiani possano vivere serenamente. Siamo anche pronti e moltiplicheremo gli sforzi per collaborare con la rete che da tanto tempo, lotta e resiste al fianco degli immigrati. Non siamo a favore dell'illegalità ma operiamo affinchè si possano creare percorsi pacifici e inclusivi degli immigrati per la loro legalizzazione, diventando così attivi protagonisti nella costruzione della società Italiana. i missionari comboniani di Castel Volturno (P. Giorgio Poletti, P. Claudio Gasbarro, P. Antonio Bonato, Fr. Filippo Mondini) e i Padri Sacramentini di Caserta.