(fonte aise) - "La legge finanziaria per il 2009 è stata approvata dalla Camera dei Deputati ed è stata trasmessa al Senato. Il Progetto di legge n.1713 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009)" è stato approvato il 13 novembre con 295 voti a favore e 241 contrari.

 Sono molto deluso perché la maggioranza parlamentare di centrodestra, ancorché per pochi voti, ha respinto il mio emendamento volto ad estendere l’esenzione ICI anche ai residenti all’estero, sebbene il Parlamento abbia poi approvato un mio Ordine del giorno sull’ICI che posso preconizzare non avrà alcun effetto concreto". Deputato del Pd eletto in Centro e Nord America, Gino Bucchino non si mostra affatto ottimista circa l’estensione della detrazione dell’Ici per gli italiani all’estero. "Nel mese di dicembre – ricorda il parlamentare – migliaia di italiani residenti all’estero e proprietari di unità immobiliari in Italia, a differenza dei loro connazionali i quali risiedono in Italia e che sono esentati, dovranno pagare l’imposta comunale sugli immobili (a meno che il comune dove l’immobile è locato non abbia approvato un regolamento che preveda esplicitamente l’estensione dell’esenzione dall’ICI anche ai cittadini italiani residenti all’estero). Si tratta – ribadisce il deputato – di un grave e ingiustificabile accanimento del Governo Berlusconi che aveva già duramente penalizzato le nostre collettività all’estero con una drammatica riduzione del sostegno e dell’impegno dello Stato a favore del mondo dell’emigrazione". Per Bucchino "è sinceramente incomprensibile, anche dal punto di vista politico e non solo da quello umano, il motivo per cui al fine di risparmiare una modesta cifra (pochi milioni di euro a fronte di un onere complessivo di oltre due miliardi di euro previsto per l’abolizione dell’ICI) il Governo ha deciso di escludere i residenti all’estero dall’esenzione fiscale. Come si ricorderà, il decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, prevede all'articolo 1 la totale esenzione dell'imposta comunale sugli immobili e si applica a tutte le abitazioni principali così come definite dalla legge n. 504 del 1992. La legge 504, però, non disciplina le unità immobiliari possedute in Italia da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, né nella lista delle esenzioni previste dal decreto-legge sono contemplate le unità immobiliari degli italiani residenti all'estero. Paradossalmente lo stesso decreto-legge ha addirittura abrogato l'ulteriore detrazione introdotta dal Governo Prodi che era stata estesa anche ai residenti all'estero e che aveva praticamente esonerato la stragrande maggioranza dei nostri connazionali dal pagamento dell'ICI". "Il risultato concreto dell'applicazione della normativa introdotta con il decreto-legge n. 93/2008 – spiega ancora Bucchino – è che gli italiani all'estero, nostri concittadini, saranno gli unici cittadini italiani che non usufruiranno dell'esenzione dal pagamento dell'ICI, senza nemmeno poter usufruire (e questa è una beffa) della ulteriore detrazione fino a duecento euro prevista dalla legge finanziaria per il 2008. Io ho sempre sostenuto che l'esenzione totale dall'ICI debba essere estesa anche ai cittadini italiani residenti all'estero, proprietari di unità immobiliari in Italia perché quest’ultime sono state già equiparate dalla legge del 24 marzo 1993, n. 75, alle abitazioni principali dei cittadini italiani residenti in Italia ai fini della detrazione di base di 103 euro. Pertanto, anche i cittadini italiani residenti all'estero dovrebbero aver diritto all'esenzione totale dal pagamento dell'ICI. Ma il Governo di centrodestra ha voluto disconoscere tale diritto". Per il parlamentare, quindi, rappresenta una "magra consolazione l’accoglimento da parte del Governo il 13 novembre del mio ordine del giorno che aveva chiesto di valutare l’opportunità di estendere con un provvedimento legislativo l’esenzione dall’ICI anche alle unità immobiliari possedute in Italia da cittadini italiani residenti all’estero e già equiparate ad abitazione principale in virtù del comma 4-ter dell’articolo 1 del decreto-legge 23 gennaio 1993, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 1993, n. 75 a condizione che non risultino locate. Ho seri dubbi che questo Governo vorrà onorare questo impegno visto che ha già respinto il mio emendamento. Da parte mia – assicura in conclusione – posso semplicemente garantire agli italiani nel mondo che continuerò ad impegnarmi, come ho fatto finora in tutti i modi, per tentare di modificare questa legge ingiusta". (aise)