Carissimi e Carissime, mi permetto di rubarvi qualche minuto del vostro tempo prezioso, per condividere qualche riflessione maturata negli ultimi mesi e qualche informazione che mi é stato possibile socializzare negli ultimi incontri. Il lungo programma di incontri che ci ha portata alla nostra conferenza di organizzazione

e il rinnovo degli organi dirigenti a statuto vigente, credo che abbia avuto il merito di mostrare che esiste un potenziale nella nostra rete. Che molti credevano non esistesse piú. Allo stesso tempo ha creato, soprattutto in alcuni una forte aspettativa, una speranza che qualcosa si stia cominciando a muovere nella giusta direzione. Da alcuni contatti che ho avuto di recente, comincio a percepire dei segnali, che mi indicano che forse dovremmo provare ad accelerare un coinvolgimento da parte di alcuni territori e soggetti. Per non rischiare di perdere l'effetto coinvolgimento e sgonfiare le aspettative create. Sul come farlo, credo che dovremmo avere una discussione insieme e definire una linea condivisa. Ma, per esempio, cominciare a mettere in conoscenza su territori omogenei pezzi della nostra rete che non si conoscono o si conoscono poco, vedi l'incontro fatto su Rosario, potrebbe essere una delle strade. Come quella di accelerare sulla formazione di gruppi di lavoro su donne e questioni di genere e "progetti e attivitá culturali". Dovremmo riuscire a creare questo coinvolgimento, senza smettere di fare quella elaborazione, indispensabile per andare al congresso, e per dire al mondo esterno quali sono le nostre proposte. Credo che dovremmo trovare le forme per strutturare il dibattito interno, al di là degli incontri virtuali, e provare a trarne delle conclusioni in sede di coordinamento e presidenza. Volevo segnalarvi che è iniziato un percorso in abruzzo, per provare a ricostruire un nucleo Filef organizzato. Abbiamo avuto un incontro preliminare (io, massimo, Tonino D'orazio con un altro paio di compagni) che lascia sperare. La strategia è quella di coinvolgere i pezzi ancora esistenti che hanno gravitato in Filef e in cgil in passato e provare a connettere singoli che in questi anni hanno lavorato sul tema emigrazione e immigrazione con analisi molto simili alle nostre. In qualche modo legato al punto iniziale, credo che la figura dei responsabili continentali e territoriali sia molto importante. Sia per continuare a fare una riflessione nei paesi píu importanti (a questo proposito vi giro alla fine di questa mail una nota di Nino Galante sul Brasile che gli ho chiesto di creare dopo l'ultima riunione di esecutivo), ma anche per tenere il polso delle situazioni locali e del lavoro di ricostruzione di cui abbiamo bisogno. A questo proposito, credo che sia necessario individuare una compagn* che possa prendere la responsabilitá dell'Australia e dei paesi asiatici che stanno diventando rilevanti. Stesso dicasi per quanto riguarda l'Europa, dove potremmo concentrare gli sforzi su un paio di paesi. Sulla prima figura, ho qualche ipotesi che proverò a condividere al prossimo coordinamento nazionale, in modo da discuterne insieme; sulla seconda non ho ancora una proposta concreta. In ultimo, volevo confermarvi che, al netto di drammatiche sorprese, dovremmo riuscire a pubblicare tra marzo e maggio 2022 , grazie ad una collaborazione con una casa editrice italo belga, Emigrazione e imperialismo e emigrazione e unitá operaia di Paolo Cinanni. Testi, oggi introvabili, che però' rimangono una pietra angolare non solo della nostra storia, ma anche del nostro modo di intendere i fenomeni migratori. Grazie, infine, a tutti voi per la bella esperienza politica e umana di questi mesi e di questi anni. Un abbraccio e a presto, Pietro