Terzo Panel: La ripresa postpandemica: trasformare l’economia per combattere il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile Cari colleghi, se vogliamo veramente evitare che crisi così catastrofiche come la pandemia si ripetano dobbiamo mettere in sicurezza il pianeta

con politiche in grado di evitare un uso dissennato delle risorse naturali, assicurare la protezione dell'ambiente, garantire una distribuzione più equa del benessere fra tutti i popoli della terra. Ma perché non si rimanga solo nel campo delle buone intenzioni, dobbiamo partire dalla consapevolezza che i diversi paesi del mondo hanno differenti gradi di sviluppo e che possono contribuire con modalità e tempistiche diverse a raggiungere alcuni grandi obiettivi comuni. Per arrivare a dare risposta alle questioni globali non vi è pertanto altra strada che accordi multilaterali volti a porre a tutti i paesi precisi parametri da raggiungere in tempi anch'essi predefiniti. Fra le più gravi questioni ambientali il cambiamento climatico è forse quella più urgente da affrontare. Lo è perché se non interveniamo efficacemente e tempestivamente per ridurre il riscaldamento globale rischiamo di trovarci assai presto di fronte ad una situazione irreversibile dalle conseguenze catastrofiche. Alcuni effetti dell'innalzamento delle temperature sono già sotto i nostri occhi: fenomeni metereologici estremi, inondazioni, desertificazione di interi territori, crisi alimentari, migrazioni forzate. Gli accordi di Parigi hanno permesso di iniziareun cammino a livello globale di grandissima importanza. Per la prima volta si sono posti obiettivi comuni di riduzione delle emissioni sia ai paesi sviluppati che a quelli in via di sviluppo. Si tratta di un meccanismo estremamente complesso e che va costantemente verificato nell'ambito delle conferenze annuali fra i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Proprio per questo sono convinto che i Parlamenti possano giocare un ruolo fondamentale per conseguire davvero gli obiettivi dell'Accordi di Parigi. Le nostre assemblee, in quanto rappresentative direttamente dei cittadini, possono infatti, da un lato, esercitare la pressione politica adeguata a produrre le riforme necessarie; dall'altro, proporre le soluzioni migliori per garantire che la transizione energetica sia attuata senza lasciare nessuno indietro, senza produrre vincitori e perdenti di questa enorme sfida. Credo quindi sia fondamentale che i negoziati governativi nell'ambito della conferenza sul clima siano accompagnati anche da una sede di indirizzo e dibattito sul piano parlamentare. Come sapete, quest'anno la ventiseiesima Conferenza sul clima si svolgerà in partnership fra l'Italia e il Regno unito, con lo svolgimento a Glasgow della Conferenza governativa i primi giorni di novembre e l'organizzazione da parte dell'Italia di importanti eventi preparatori. In questo quadro il Parlamento italiano organizzerà a Roma i prossimi 8 e 9 ottobre, in collaborazione con l'Unione interparlamentare, la conferenza parlamentare preparatoria alla COP26. A conclusione della Conferenza sarà approvato un documento da sottoporre alla riunione dei parlamentari che sarà organizzata dai colleghi britannici a Glasgow. La riunione è rivolta principalmente alle Commissioni ambiente dei diversi Parlamenti e sarà l'occasione per fare il punto sullo stato dei negoziati in una fase cruciale per il successo della conferenza di Glasgow. Avremo inoltre l'occasione di affrontare questioni di grande rilievo quali l'approccio verde alla ripresa da Covid-19 e il finanziamento delle politiche globali per il clima. I delegati avranno inoltre un incontro con Papa Francesco, una personalità che sta svolgendo un ruolo di grandissimo rilevo a livello globale per sensibilizzare i popoli sull'importanza degli obiettivi riguardanti lo sviluppo sostenibile del pianeta. Mi auguro pertanto che vi sia un'ampia partecipazione a questo importante appuntamento. Sarò lieto di darvi il benvenuto a Roma per costruire insieme a voi un evento che faccia davvero la differenza nella mobilitazione globale nella lotta contro i cambiamenti climatici.