UNA NAZIONE SBALLATA

Editoriale di Frank Barbaro Solo gli ingenui credono che le missioni militari guidate dagli Stati Uniti negli ultimi anni avessero come scopo quello di costruire delle nazioni.

Ciò che si sta verificando in Afghanistan è l’ultima dimostrazione del disprezzo per la gente che l’Occidente affermava di voler salvare. Quando si pensa al fallimento afghano è ironico prendere nota che l’Occidente, il cui leader non dichiarato è l’America, è alle prese con il tentativo di salvare se stesso, e non dalla pandemia globale, affrontabile con politiche di salute pubblica, quando consentite. No, le nazioni occidentali per un po’ hanno cercato di salvarsi dalla loro incapacità di soddisfare le aspettative create da economie individualistiche, consumistiche, confortevoli e basate sul profitto. I segni chiave dei rischi che li attendono sono la disoccupazione permanente di lungo periodo, la crescente disuguaglianza, l’incapacità di finanziare i servizi pubblici essenziali e (incubo dell’industrializzazione) il cambiamento climatico. Non sorprende che i movimenti globali diffidenti nei confronti della politica e dei politici convenzionali siano all’ordine del giorno e generino frammentazione e non federazione. La facilità con cui Talebani hanno conquistato l’Afghanistan non dovrebbe essere una sorpresa, dato che nessuno era pronto a difendere un governo corrotto appoggiato dagli USA, dopo il ritiro delle forze occidentali. Il popolo afghano poteva scegliere se continuare lo spargimento di sangue di civili o porre fine a una guerra senza fine. Nonostante i modi autoritari del regime talebano, un sondaggio di Integrity Watch Afghanistan ha rilevato che più della metà dei cittadini credeva che ci fosse meno corruzione nelle aree controllate dai talebani rispetto a quelle controllate dal governo. Secondo Forbes (16 agosto 2021) gli Stati Uniti hanno speso più di 2 trilioni di dollari per la guerra in Afghanistan. Fanno 300 milioni di dollari al giorno per 20 anni o 50.000 dollari per ciascuno dei 40 milioni di afgani. Il costo maggiore è quello dei circa 180.000 che hanno perso la vita. Soldi e vite sacrificate senza aver costruito niente, né in Afghanistan né in Occidente.