ROMA\ aise\ - Nella seduta di ieri, 13 novembre, dopo l’approvazione della Legge Finanziaria, la Camera ha esaminato – e votato – gli ordini del giorno alla Nota di variazione di bilancio che, a fine giornata, è stata approvata dall’Aula che quindi ha passato entrambi i provvedimenti al Senato. Tra gli ordini accettati dal Governo anche quello presentato da Marco Fedi, e sottoscritto da tutti gli altri deputati del Pd eletti all’estero, volto ad impegnare il Governo a recuperare risorse per le comunità italiane nel mondo.

 "Il centrodestra – ha detto il parlamentare, presentando l’odg – si è presentato con una prima manovra finanziaria di tagli: i tagli più gravi nella storia del Parlamento repubblicano sono stati approvati tra ieri e oggi grazie alla "blindatura" del provvedimento imposta dal Governo e al voto della maggioranza che, di fatto, ha respinto gli emendamenti proposti dall'opposizione. Ma vi è un altro danno, ancora più pericoloso: non aver disegnato un nuovo progetto, non aver progettato riforme, aver deciso tagli lineari su tutti i capitoli. Si è compiuta, infatti, la scelta, tutta politica, di far pesare i tagli, che in effetti nei trasferimenti ai Ministeri erano del 22%, in misura pari al 60% sui capitoli di tre direzioni generali del Ministero degli affari esteri in particolare: la direzione italiani all'estero e politiche migratorie, la direzione per la promozione culturale e quella per la cooperazione allo sviluppo". "Dietro ai tagli – ha proseguito Fedi – vi è anche un vuoto di idee e di progetti, l'assenza di una nuova visione del rapporto tra Italia e italiani all'estero, nonostante il fatto che, grazie al lavoro del Consiglio generale degli italiani all'estero (un organismo di rappresentanza che con questo disegno di legge finanziaria subirà una riduzione del proprio bilancio operativo) e alle risorse messe a disposizione dalla legge finanziaria del Governo Prodi, fra poche settimane si svolgerà, con apertura proprio qui a Montecitorio, la prima Conferenza dei giovani di origine italiana nel mondo. Ciononostante, con questo disegno di legge finanziaria rischiamo di dare quanto meno un segnale contraddittorio anche alle nuove generazioni che, come è stato ricordato in maniera bipartisan da quanti sono intervenuti, rappresentano il futuro della presenza italiana nel mondo. Il Partito Democratico – ha sottolineato il deputato – crede nel rapporto con le nostre comunità nel mondo; questo ordine del giorno chiede al Governo un impegno a recuperare risorse già dal 2009, e successivamente per il 2010 e 2011, sia per la diffusione e la promozione della lingua italiana nel mondo, sia per l'assistenza dei nostri connazionali all'estero. Tale questione – ha ribadito – è importantissima per coloro che sono emigrati, soprattutto in alcune parti del mondo, come l'America Latina, e oggi vivono nell'indigenza, anche per l'assenza di un provvedimento sull'introduzione di un assegno di solidarietà, più volte reiterato nell'ambito dei lavori di questo Parlamento, ma mai portato a compimento". "I tagli alle tre direzioni generali – ha aggiunto Fedi – sono gravissimi e si sommano alla mancanza di attenzione vera e autentica, se non nella forma di impegni assunti dal Governo, anche in questi giorni, sui temi collaterali a quello della promozione e diffusione della lingua e dell'assistenza. Sull'ICI, che rappresenta una questione molto rilevante, vi è stato un impegno generico ad affrontare il problema e ad estendere l'esonero per gli italiani all'estero. Riguardo alle detrazioni per carichi di famiglia i deputati eletti all'estero del PdL avevano presentato un emendamento che poi è stato ritirato, addirittura prima che venisse messo in discussione. È stato un peccato averlo ritirato, perché noi lo avremmo fatto nostro, l'avremmo votato e sostenuto, in un'azione autenticamente bipartisan e vera di questo Parlamento, volta ad estendere definitivamente le detrazioni per carichi di famiglia ai residenti all'estero, a chi produce un reddito all'estero che, però, sia soggetto a imposizione fiscale in Italia. Chiedo – ha concluso – che su questo ordine del giorno, indipendentemente dal parere del Governo, vi sia un impegno autentico, non generico, come purtroppo sta avvenendo molto spesso". Quindi, è intervenuto al dibattito Fabio Porta, che si è associato all’appello di Fedi "far arrivare in quest'Aula il grido di dolore che i nostri connazionali di Melbourne, di Berna, di San Paolo, di Buenos Aires, in questi giorni riunitisi davanti alle ambasciate e ai consolati, stanno trasmettendo a tutto il nostro Paese, chiedendo rispetto, dignità, pari diritti rispetto ai connazionali che vivono sul territorio nazionale e questo non soltanto per dare qualche risorsa in più per l'assistenza e la lingua, ma per mantenere il legame con le nostre comunità nell'interesse non solo loro, ma anche del futuro del nostro Paese". Sostegno anche da Gianni Farina, intervenuto a sua volta perché "non può essere sottaciuto, né ingiustificato l'attuale disimpegno storico del Governo che non ha portato innanzi il confronto e non ha assolto l'indispensabile ruolo di intervento per garantire il diritto alla formazione, alla cultura, a servizi efficienti e a organismi elettivi all'altezza di un Paese civile e moderno. Insistiamo: invertite la tendenza, valutate con l'attenzione che merita questo ordine del giorno. È un grido disperato e cosciente che va raccolto. Tutte le possibilità vanno attentamente valutate, ove reperire i fondi aggiuntivi per gli anni 2009-2011, anche attraverso strumenti eccezionali e già utilizzati in particolari e gravi situazioni per sanare una situazione frutto di una finanziaria allestita con la noncuranza del ragioniere". L’ordine del giorno, come accennato, è stato accettato dal Governo. Ne riportiamo di seguito il testo integrale. "La Camera, premesso che: la Direzione generale italiani all'estero e politiche migratorie del Ministero degli affari esteri è particolarmente colpita con un taglio complessivo di 50 milioni di euro, in particolare il capitolo 3153, relativo ai contributi agli enti gestori per i corsi di lingua italiana nel mondo, passa da 34 milioni di euro a 14 milioni e 500 mila euro, con un taglio di oltre 19 milioni di euro; il contributo per l'assistenza diretta ai connazionali indigenti, capitolo 3121, passa da 28 milioni e 500 mila euro a 10 milioni e 777 mila euro, con un taglio di oltre 17 milioni di euro, il capitolo per l'assistenza indiretta, 3105, passa da 2 milioni e 274 mila euro a 1 milione di euro, con un taglio di l milione e 274 mila euro; il capitolo per le attività culturali, gestito dalla rete diplomatico-consolare, passa da 3 milioni e 450 mila euro a 996 mila euro, con un taglio di 2 milioni e 454 mila euro; il contributo al Consiglio generale degli italiani all'estero passa da 2 milioni e 14 mila euro a l milione e 550 mila euro, con un taglio di 464 mila euro, mentre per i Comitati circoscrizionali di base, i Com.It.Es., il contributo passa da 3 milioni e 74 mila euro a 2 milioni e 540 mila euro, con un taglio di 534 mila euro; il capitolo 3106 per le riunione dei Comitati dei presidenti dei Com.It.Es. subisce un taglio di 56 mila euro e passa da 226 mila a 170 mila euro; la Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale subisce una riduzione complessiva di 92 milioni di euro; la gravità dei tagli è tale da compromettere la politica a favore delle comunità italiane nel mondo; gli ulteriori drastici tagli, previsti nel 2010 e 2011, comporterebbero l'annientamento dell'investimento per il «sistema Italia» all'estero, impegna il Governo a valutare la possibilità di reperire stanziamenti per il 2009 finalizzati alla promozione della lingua italiana nel mondo ed all'assistenza dei connazionali indigenti residenti all'estero e ad istituire un apposito fondo speciale, per il 2010 e 2011, finalizzato a recuperare risorse per le dotazioni dei capitoli destinati alle comunità italiane nel mondo della Direzione generale italiani all'estero e politiche migratorie e della Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale del Ministero degli affari esteri". (aise)