Bruxelles Oggi -  Discorso del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, al Consiglio europeo del 25 marzo 2021 Signore e signori, Solo un anno fa, stavamo sprofondando nella crisi del Covid. Non avremmo mai potuto pensare a quanto sarebbe cambiata la nostra vita.

E non avremmo neanche immaginato la nostra capacità di recupero e quanto abbiamo realizzato attraverso la nostra azione collettiva. Durante quest'anno, tuttavia, i valori fondanti della nostra Unione, la democrazia, lo stato di diritto e le libertà fondamentali sono tornati sotto attacco. Sono preoccupato per la tendenza crescente all'autoritarismo e per i numerosi tentativi di destabilizzare la democrazia. Sono elementi che non possiamo sottovalutare. Si cerca di condizionare la nostra azione per la ripresa ed è chiara la volontà di minare la nostra indipendenza. All’inizio di questa settimana il governo cinese ha imposto sanzioni a cinque membri del Parlamento europeo, alla nostra sottocommissione per i diritti umani e al comitato politico e di sicurezza del Consiglio, semplicemente perché hanno espresso opinioni nell'esercizio del loro dovere democratico. Il Parlamento europeo aveva ripetutamente chiesto l'introduzione di un efficace regime di sanzioni globali e ora che si è concretizzato, reazioni di questo tipo potrebbero essere sempre più frequenti. L'UE deve reagire con unità e determinazione ogni volta che le sue istituzioni e i suoi valori fondamentali sono direttamente presi di mira. La democrazia è un sistema istituzionale e di diritto, che si fonda anche sulla fiducia dei cittadini. Come politici, il nostro ruolo è quello di fare ciò che è necessario per mantenere questa fiducia. Questo è ancora più vero in tempi di crisi. L'Europa, come il resto del mondo, sta attraversando una pandemia con gravi implicazioni sociali ed economiche. In particolare oggi ci interroghiamo sull’efficacia della campagna di vaccinazione europea. Quello che abbiamo conseguito in un anno, tutti insieme, è considerevole. Non c'è spazio per l'autocompiacimento, ma non dobbiamo nemmeno dimenticarlo. Sarebbe irresponsabile usare le paure e la fatica dei cittadini per mascherare le nostre debolezze o le nostre inefficienze nazionali. Sarebbe irresponsabile nascondersi dietro gli altri per coprire le proprie mancanze. Conosciamo tutti la tecnica di decidere insieme a Bruxelles e poi dire alla gente a casa che la decisione ci è stata imposta e che da soli avremo fatto meglio. Dopo le nostre azioni dell'ultimo anno, avevo sperato che fossimo andati oltre. In alcuni casi è stato cosi. Alcuni comportamenti hanno incoraggiato a credere che il sistema europeo sia in crisi. E sappiamo tutti che questo è un errore. Certamente il nostro sistema e le nostre istituzioni devono essere migliorate. Ma per meritare fiducia, serve unità, trasparenza, indicazioni chiare e coerenti. Attaccare noi stessi non ha senso. Né ha senso pensare che altri stiano facendo molto meglio, o riscrivere la storia sulla base del senno di poi. Più saremo uniti, più svilupperemo fiducia. Siamo sul punto di raggiungere ciò che sarebbe stato inimmaginabile un anno fa: abbiamo diversi vaccini contro una nuova malattia e stiamo per vaccinare la maggior parte della popolazione europea. Abbiamo strumenti finanziari senza precedenti per rimettere i nostri paesi sulla strada dello sviluppo e della transizione economica ecologica e sostenibile. Abbiamo un modello di protezione del lavoro senza precedenti e oggi dobbiamo accompagnarlo con una politica fiscale che renda il mercato europeo più equo. Nessuno si salva da solo: questa è la grande lezione della pandemia e non è una affermazione retorica. La storia dell’Unione europea ci insegna che la cifra del nostro progetto è stata l’unità nei momenti di crisi. E oggi a maggior ragione dobbiamo agire in modo coerente e unitario, con lo stesso obiettivo: il tempo ci è nemico. Ci sono in Europa focolai con varianti molto pericolose. Dobbiamo potenziare la produzione dei vaccini; accelerarne la distribuzione e la somministrazione sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea. Non possiamo però essere ingenui. È il momento di applicare i principi di reciprocità e proporzionalità prima di dare il via libera europeo alle esportazioni. I nostri cittadini hanno fame di vaccini. Non una sola dose deve essere sprecata o spedita dove non ve n’è bisogno. Questo non significa rifiutare la solidarietà a quei paesi più colpiti e più bisognosi. Ma anche la solidarietà per essere efficace deve essere equa e selettiva. Ci congratuliamo con la Commissione europea per aver individuato dei lotti mancanti in Italia e ci auguriamo che adesso siano utilizzati in Europa e per il programma Covax. Manteniamo lo slancio e mostriamo al mondo cosa può fare un'Europa migliore e più democratica. Questa Europa deve prepararsi ai tempi nuovi senza rinunciare al dialogo e allo scambio con tutti i partner. Ma abbiamo il dovere di ripetere che non scenderemo a compromessi sui nostri valori. Ho iniziato le mie osservazioni con i recenti attacchi della Cina alle nostre istituzioni. Presto discuteremo l'accordo globale UE-Cina sugli investimenti. Il Parlamento sarà molto attento, come ha sempre fatto, a garantire che i principi del libero scambio non abbiano la precedenza sui diritti umani e le libertà fondamentali. È per questi valori che tanti europei hanno combattuto, spesso a costo della vita. Sarà interessante stasera conoscere il punto di vista del presidente Joe Biden perchè sentiamo la necessita di ricostruire una forte relazione tra Europa e Stati Uniti. Una rinnovata cooperazione tra l'UE e la nuova amministrazione di Washington sarà utile per ridare slancio alla nostra leadership globale. Ne sentiamo il bisogno nell’ interesse della nostra società.