DAL PRES. PAGLIARO INCA CGIL - foto accanto,  BILANCIO DI UN ANNO DIFFICILE CON LA CONVINZIONE DI UN'ITALIA IN GRADO DI CONSEGNARE AI GIOVANI UN PAESE MIGLIORE SE AVRA' LA CAPACITA' DI COGLIERE IL CAMBIAMENTO" "GRAZIE AD OPERATRICI, OPERATORI E VOLONTARI PER IL VOSTRO GRANDE IMPEGNO" 

"L'anno che ci stiamo lasciando alle spalle è stato molto difficile e complicato" Ad affermarlo il Presidente del Patronato INCA CGIL, Michele Pagliaro, nel corso di un' intervista rilasciata ad ITALIANNETWORK /Italialavorotv , in cui evidenzia l'importante ruolo avuto dei Patronati nel corso della pandemia da coronavirus-19 a sostegno dei lavoratori e dei cittadini italiani in Italia come all'estero, dove il loro intervento è risultato essenziale nella collaborazione con la rete consolare e le strutture, in Italia, della Farnesina. In un periodo dell'anno tradizionalmente dedicato ai bilanci, consuntivi e previsionali, l'impegno dei Patronati a chiusura di un anno che ha stravolto rapporti, tempi e modalità, di vita e di lavoro, risulta non solo il segno tangibile di una solidarietà ma anche la capacità di andare al di là della mission istituzionale del Patronato, amplificando gli interventi di tutela e sostegno in settori mai affrontati prima, come la sanità degli italiani all'estero in collaborazione con i Consolati. Ed è proprio in quest'ambito, grazie alla vaccinazione di massa appena avviata, che il Presidente Pagliaro vede emergere dalla complessità i "presupposti positivi" di un 2021 all'insegna di quella rinascita di cui ha bisogno il nostro Paese, come l'Europa e il mondo intero" "Se il lockdown ci ha costretti a rinunciare da un lato alle nostre libertà, dall'altro ci ha anche fatto capire meglio di prima cosa significa aiutare le persone", afferma l'esponente dell'INCA, rappresentando l'attività del Patronato in Italia e all'estero nell'arco del 2020 alla luce dell'articolo 36 di uno dei primi Dpcm varati dal Governo (decreto legge 18 del 17 marzo 2020), che ha consentito di lavorare attraverso il mandato di patrocinio telematico. Ebbene, spiega Pagliaro, questa possibilità ha fatto sì che, pur mettendo in sicurezza le nostre sedi ed investendo in reti e strumenti informatici, abbiamo dimostrando di essere un ausilio importante per cittadine e cittadini e per le stesse istituzioni se pensiamo alla chiusura, per via di una scelta obbligata, degli uffici Inps e Inail". "Abbiamo dato il massimo, cercando di risolvere tantissimi problemi a tutti quelli che si sono rivolti a noi, afferma, ringraziando per il loro impegno tutte le operatrici e gli operatori, insieme ai collaboratori volontari, e sottolineando che tra Marzo, Aprile e Maggio all'INCA sono state lavorate oltre mezzo milione di pratiche, di cui 221.000 per la parte previdenziale ed oltre 262.000 pratiche di sussidio socio assistenziale, di cui 129.000 soltanto per i bonus Covid, a cui si aggiungono oltre 42.000 pratiche inerenti l'invalidità, ed altre 23.000 riguardanti la tutela della salute nei luoghi di lavoro. Senza dimenticare che abbiamo continuato a svolgere la nostra attività dando risposte alle richieste di informazione e orientamento sulle posizioni previdenziali assicurative, con un lavoro altrettanto importante all'estero dove abbiamo svolto la nostra attività dando assistenza agli emigrati attraverso la rete consolare del Ministero degli Affari Esteri." "Una pandemia 'maledetta', non esita a definirla il Presidente dell'INCA, che ha messo a dura prova tutti i Paesi dell'Europa e non solo, e per la quale sono stati i nostri giovani all'estero a pagare un prezzo altissimo, anche se in molti lo ignorano. Lo dico con un velo di amarezza, pensando alla nuova emigrazione fatta di ragazze e ragazzi che spesso si muovono in Europa anche per ragioni di studio e che sono costretti a studiare ed a mantenersi svolgendo lavoretti affatto garantiti. Ebbene, questi ragazzi sono stati i primi ad essere colpiti perchè via via che le misure del lockdown interessavano i vari Paesi veniva meno la loro fonte di guadagno ed in non pochi casi questi ragazzi non hanno avuto neanche l'accesso alle misure Covid dei paesi che li ospitavano." Per l'esponente dell'INCA ciò sta a sottolineare come "sebbene vi sia stato 'un cambiamento da parte dell'Europa, ancora si è lontani da quell''Europa sociale' che all'alba del terzo millennio si dovrebbe prendere cura dei suoi cittadini ben sapendo che uno degli elementi con i quali siamo spesso costretti a convivere è la mobilità. Ed è proprio in quest'ambito - fa presente Pagliaro - che come Inca all'estero abbiamo portato e continueremo a portare avanti il nostro impegno particolare in questi tempi caratterizzati dalla pandemia". Presidente, i problemi per la comunità italiana nel Regno Unito i problemi, a motivo della Brexit, si sono moltiplicati.. "La situazione degli italiani in Gran Bretagna è particolare perchè per via della Brexit nascono difficoltà oggettive, come INCA abbiamo dato e stiamo dando assistenza sia sul fronte del Seatled status (dal 1 gennaio accessibile ormai solo per coloro che erano residenti nel Regno Unito ) con un apposito "sportello" accreditato in Gran Bretagna ed in grado di dare assistenza, operativo da Febbraio 2019 per garantire il superamento delle misure imposte da una burocrazia affatto semplice. Ma l'elemento che ha caratterizzato il nostro impegno sia nel Regno unito che anche negli altri Paesi dell'Europa è stata l'assistenza a molti italiani emigrati per l'accesso alle cure sanitarie locali, perchè se non sei un cittadino del Paese che ti ospita o se non hai nessun legame con qualche cittadino di quel Paese anche l'accesso ai servizi essenziali è decisamente molto limitato. Quindi, attraverso i consolati ed il Ministero degli Esteri siamo riusciti a dare una mano di aiuto non solo in Gran Bretagna, ma anche in altri Paesi dell'Europa e del Mondo. Ma questo è successo anche in altri ambiti in sinerigia con le nostre istituzioni: per il rientro in Italia, per l'informazione dei nostri connazionali su ciò che accadeva in Italia, interpretando attraverso l'INCA all'estero il valore di comunità" Presidente, per l'INCA cosa c'è dietro l'angolo nel 2021 ? "Il 2020 è stato l'anno del 75.mo dell'INCA, il patronato nato, dopo il congresso di Napoli della Cgil, nel 1945 per volontà di Giuseppe Di Vittorio, che ritenne necessario costruire un istituto che avesse la capacità di dare assistenza ai cittadini, e, ricordando che in quel contesto si usciva da una guerra difficile grazie all'antifascismo che aveva onquistato la libertà, la Repubblica, lo dico con orgoglio, l'INCA in questi 75 anni ha contribuito a costruire l'emancipazione delle persone, a costruire la storia di questo Paese, ad elevare le virtù civili e democratiche dei nostri cittadini." "Un lavoro che abbiamo perseguito fin dall'inizio all'insegna del valore della solidarietà a cui l'INCA non ha mai rinunciato e che era nostra intenzione stigmatizzare con alcune iniziative importanti, come quella di Febbraio a Bruxelles dedicata ai giovani emigrati, che ha visto la partecipazione anche del nostro Segretario generale Maurizio Landini" ricorda il Presidente del Patronato Michele Pagliaro, sottolineando l'obiettivo di "un'iniziativa, forse tra le più importanti svolte dall'Inca e dalla Cgil nel 2020, che ha parlato ai giovani che vanno via dall'Italia e che trovano nell'Europa la possibilità di una prospettiva, di un futuro, di una crescita. Un incontro che ha raccontato cosa è il nostro impegno all'estero e che straordinario punto di osservazione ci offra sulla realtà odierna e che ci ha fatto però comprendere appieno la difficile dimensione in cui vivono i nostri giovani in Italia, mentre riescono a trovare altri Paesi in grado di offrire una concreta prospettiva, una certezza economica, servizi di un certo tipo. L'iniziativa era stata preceduta, d'altra parte, da una riflessione all'Europarlamento sul come il lavoro del Patronato incontri le politiche europee e ne sveli opportunità ed anche i limiti. Abbiamo affrontato temi come il diritto alla mobilità, all'integrazione, al rapporto tra Stato sociale e Democrazia. Ed in quell'occasione avevamo chiesto all'Europa quello che, sostanzialmente, ha cominciato a fare adesso per affrontare l'emergenza Covid: investimenti per la tutela di chi lavora, di chi è costretto alla mobilità, più tutela e più diritti per i cittadini europei. Ebbene, conclude il Presidente del Patronato INCA, forti di questa dimensione di grande cambiamento che attraversa in maniera orizzontale e trasversale tutti i sentimenti delle società, credo che nel 2021 ogni struttura, ovviamente io parlo per l'INCA, deve avere la capacità di cogliere questo cambiamento per dare il massimo in termini di servizi e di tutela in una società che uscirà più forte di prima. Sicuramente esiste 'un problema di ordine economico", ma penso che sia una problematica diffusa in tutti i Paesi del mondo, e ritengo che dovremmo essere in grado, cogliendo lo spirito del recovery fund, di costruire nel nostro Paese un recovery plan capace di raccogliere le sfide dell'Europa, seguendo quelle che sono le mission indicate. In buona sostanza, dovremmo provare a cambiare questo Paese, a renderlo più digitalizzato, più innovativo, più competitivo, dovremmo ragionare di rivoluzione del verde, di infrastrutture per la mobilità e e telecomunicazioni, dovremmo affrontare concretamente argomenti importantissimi e fondamentali per i giovani, come l'istruzione, la formazione, la ricerca, la cultura e poi non dimenticarci di ciò di cui abbiamo maggiore bisogno, oggi forse più di ieri, una maggiore equità sociale, di genere, territoriale, senza tralasciare la salute. Il mio pensiero va alle migliaia e migliaia di vittime che purtroppo hanno sofferto e sono perite per via del Covid. Ecco, io credo che oggi bisogna avere la capacità di buttare il cuore oltre l'ostacolo, di cogliere queste opportunità, questo cambio di passo dell'Europa per costruire un Paese migliore e diverso con l'obiettivo e la capacità di consegnarlo alle future generazioni un po' meglio di come noi lo abbiamo ricevuto". Conclude il Presidente dell'INCA CGIL, Michele Pagliaro. (07/01/2020-m.f.-ITL/ITNET)