VOTARE TUTTI E VOTARE "NO" PER I DIRITTI E LA DIGNITÀ DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

I plichi elettorali sono arrivati ai destinatari e dunque è il momento di votare, per fare in modo che le schede votate arrivino nei consolati di riferimento entro le ore 16 di martedì 15 settembre.

Non sono mancati i consueti problemi riguardanti gli elenchi degli elettori, l’informazione e le consegne dei plichi, con l’aggiunta delle nuove difficoltà provocate dal rallentamento dei servizi pubblici a causa della pandemia. Ora, però, è l’ora di votare ed è bene che chiunque sia convinto di dovere esercitare questo suo importante diritto di cittadino lo faccia al più presto. È molto importante che la partecipazione degli italiani all’estero al voto referendario non sia ristretta. È in ballo il sistema di rappresentanza, un asse portante della nostra democrazia rappresentativa, e, in più, il diritto dei cittadini italiani all’estero ad essere trattati come gli altri. La riduzione dei parlamentari penalizza le forze e i territori minori e dunque impoverisce la democrazia. Essa non riforma l’attività parlamentare rendendola più agile e veloce e comporta un risparmio irrisorio sulla spesa pubblica. Riduce da 18 a 12 i parlamentari eletti all’estero e aggrava lo squilibrio tra il numero degli elettori necessario per eleggere un parlamentare in Italia e quello necessario per eleggere un parlamentare all’estero, che diventa di quattro volte più alto rispetto all’altro. I cittadini, in Italia o all’estero, sono tutti uguali. E dunque questo non è accettabile. La ripartizione del Nord e Centro America, poi, perderebbe uno dei due deputati e rischierebbe di perdere anche il senatore. Resterebbe un solo rappresentante per un continente. Per questo invito tutti a votare per far sentire la propria voce. Invito a votare NO in nome dell’uguaglianza dei diritti e della dignità degli italiani all’estero.