Estate calda da tutti i punti di vista quella che ci lasciamo alle spalle e che ha visto il suo punto clou nel mese di agosto. Ma estate calda anche in politica, con lo scontro tra maggioranza ed opposizione hanno continuato a scontrarsi senza esclusione di colpi.

Mentre il governo ha cercato di fronteggiare la crisi dovuta la virus ed alla crisi sanitaria ed economica che ne è derivata e che continua ancora a sviluppare i suoi effetti negativi, l’opposizione ha passato il suo tempo ad attaccare il governo. Due le filosofie che si sono scontrate e continuano a scontrarsi in questa calda estate: quella del governo impegnato a superare la crisi nel migliore dei modi ed a rimettere in moto in sicurezza il sistema Italia e quella dell’opposizione costantemente impegnata a cercare di carpire qualche pugno di voti anche a costo di continuare a fare danno alla nazione. Non passa giorno, ad esempio che Salvini non chieda le dimissioni di qualche ministro, spalleggiato dalla Meloni, che non intende concedere spazio al capo della lega. Da diversi giorni ormai, ad esempio, finito miseramente lo scontro sulla giustizia dove Salvini e la destra hanno dovuto subire lo scacco di una sconfitta parlamentare sulla richiesta di dimissioni respinta, oggi torna alla carica chiedendo e dimissioni della ministra dell’istruzione. Motivazione: ufficialmente nel nome della riapertura delle scuole in sicurezza, ufficiosamente non sfuggi il tentativo di sostenere la scuola priva a scapito di quella pubblica. Infatti il nuovo cavaliere di Giussano, chiede di utilizzare gli edifici della scuola privata messi “gratuitamente” a disposizione. Ma dopo l’esperienza della sanità in Lombardia, dove da venti anni si dirottano i finanziamenti pubblici sulla sanità privata, riesce difficile credere che Salvini pigli questa posizione per il bene della scuola e degli studenti. Più plausibile diventa l’interpretazione di questa posizione con il chiaro intendo di favorire il privato che potrebbe ricambiare con un pugno di voti in più. Da tempo ormai il capo della lega continua a martellare la popolazione cercando di sfruttare da un lato la legittima preoccupazione dei genitori per la sicurezza dei propri ragazzi e quella del rinascente razzismo che porta avanti la politica del terrore scaricando sugli immigrati le cause di tutti i mali. Su questo terreno si sono mossi anche alcuni presidenti di regioni (quelli espressione della destra), Musumeci compreso. La parola d’ordine che da molti giorni riecheggia nelle orecchie degli italiani è: “scuole aperte e porti chiusi”. In questo modo Salvini pensa di dare risposte gradite a quella parte della popolazione che lo segue su questo terreno. Terrorismo politico quello che ne viene fuori, nel tentativo di infiammare la campagna elettorale orientando a destra l’elettorato. Ma si può, in una nazione che attraversa la crisi più grave della sua storia, continuare con la politica del terrore, dell’odio, della violenza, invece di cercare soluzioni condivisi con un governo che sta facendo sforzi enormi per offrire agli italiani soluzioni concrete e serenità? Che dire della fiera opposizione all’utilizzo dei fondi del fondo salva stati sia di Salvini che della Meloni? Salvini abbiamo capito che lo fa per la paura che con questi soldi finalizzati solo per gli investimenti nella sanità, la struttura pubblica si metta al passo con i tempi superando la qualità dell’offerta che si pensa venga dal privato che la lega sostiene. La Meloni? Lei lo fa solo ed esclusivamente per non lasciare troppo spazio alla lega nella corsa ad accaparrarsi le simpatie dei privati e di quanti sulla sanità hanno costruito le proprie fortune a danno della popolazione e del pubblico. In questa Italia sempre con elezioni all’orizzonte, diventa più complicato trovare il coraggio di evitare di essere sempre in campagna elettorale e di fare invece gli interessi di una nazione e di un popolo che meritano di avere tutte le attenzioni possibili. La politica non può essere una rissa continua, ma è stata e deve tornare ad essere l’arte attraverso la quale si fanno gli interessi de proprio paese. La destra italiana è all’altezza di questa interpretazione della politica? Fino ad ora ci pare proprio di NO. Salvatore Augello 04 settembre 2020