(SA) - Oggi, girando per le strade siciliane, ma credo anche in quelle di altre regioni del Sud, si notano i n bella mostra gigantografie di Salvini che invita i cittadini ad aderire alla lega: “VIENI ANCHE TU” dice il manifesto. Indubbiamente, stiamo di fronte ad un travestimento insolito per Salvini.

Vuole dimostrare di essere amico del Sud, specialmente da quando Musumeci gli ha aperto le porte della nostra Isola, concedendogli un assessorato dopo avergli , assieme alle altre destre, regalatogli i deputati per dare vita al gruppo della lega all’ARS. E che assessorato viene da dire, quello alla cultura ed all’identità siciliana. Due valori intimamente legati al popolo siciliano ed alla sua storia nelle mani di una lega ignorante che dimentica che il suo Nord dal meridione ha preso tutto: manodopera, risorse economiche, materia prime per il rilancio dell’industria dopo la guerra, spazi di mercato, insegnanti, eccellenze in vari campi ecc. Altre cose sembra non ricordare o volere fare dimenticare la lega di Salvini. Per esempio il fatto che non voleva avere nulla a che fare con “Roma ladrona”, naturalmente prima di fare sparire 49 milioni di euro del popolo italiano che la lega è stata condannata a restituire, o l’atto dimostrativi di avere inteso spostare i ministeri al Nord, aprendone anche qualcuno che è morto nel nascere. Oggi, fingendo di sposare la causa del SUD, sci8mmiotta il Cavaliere che quando entrò in politica, utilizzò lo stesso metodo delle gigantografie che invasero le strade di tutta Italia e specialmente del SUD, sapendo che è questa parte dell’Italia che fa la differenza nelle elezioni. C’è da chiedersi ad esempio: l’ex cavalieri poteva contare su potenti mezzi economici di sua proprietà che gli permettevano queste ed altre spese. Chi paga, invece, per le spese di Salvini? Se la lega dispone di tali risorse, perché non restituisce al popolo italiano o 49 milioni che invece vuole pagare in comode e misere rate? Ma l’arroganza di Salvini non ha limiti nell’usare termini e metodi che nulla hanno a che vedere con la politica. Oggi passa da “Roma ladrona” ad una sede della lega a Roma per accreditarsi meglio come partito nazionale. E che sede viene da dirsi, per caso forse o studiato ad arte come è sua abitudine? Propendiamo per la seconda ipotesi. Trova la sua sede romana, guarda caso in Via Botteghe Oscure, resa famosa dal fatto che dal dopoguerra in poi vi è stata la sede storica del PCI. Ma non si limita solo alla scelta di quella sede piazzata proprio di fronte al “Bottegone” la ridicola arroganza del capo della lega. Nel dare l’annuncio, ha la sfacciataggine e la faccia tosta di pronunciare parole fuori di ogni senso storico e di ogni logica: “noi eredi dei suoi valori, riapramo Botteghe Oscure”, dice il capitano riferendosi a Berlinguer ed alla sua politica. Immaginate un Salvini erede delle idee e dei valori di Enrico Berlinguer e di quel PCI che si è battuto per dare all’Italia una costituzione, una democrazia, una repubblica? Un Berlinguer artefice della politica della legalità? Che credeva nei valori della resistenza, dell’antifascismo, della democrazia? Nel ruolo della classe operaia e nell’unità del Paese? Di quale similitudine può parlare Salvini, che invece ha messo in campo e continua a perseguire una politica di odio, che sposa la politica di Tramp, che ha risvegliato il nazi fascismo in Italia, sdoganando formazioni come casa paund e fronte nazionale. Siamo davvero ben lontani dalle idee di Berlinguer, che invento l’eurocomunismo staccato dall’allora Unione Sovietica, che perfezionò la Via Italiana al socialismo sulle orme di Togliatti, che per salvare l’Italia lanciò l’idea di una politica dell’austerità. Evidentemente qualcuno dovrebbe fare capire a Salvini che non basta avere piazzato la propria sede in Via delle Botteghe Oscure per arrogarsi l’idea di essere l’erede dei valori della sinistra italiana. Lui, che della sinistra ha non solo marcato sempre le distanze, ma si è sempre posto all’antitesi. Un conto è cercare di scimmiottare la storia con azioni strumentali studiate a tavolino da qualche stratega della propaganda, altro conto è essere portatore di idee di rinnovamento e di democrazia. Due valori estranei alla politica della lega e di Salvini, che come riferimento in Europa ha soci come Le Pen, Kurz e i leader della Polonia, della Repubblica Ceka, della Slovacchia e dell’Ungheria, meglio conosciuti come i paesi di Visegrad. Soci che come lui odiano la democrazia e l’Europa e che hanno sposato il sovranismo più becero e pericoloso. Mentre il suo idolo oltre oceano rimane Tramp e non disdegna nemmeno personaggi come Bolsonaro. Salvini farenne bene a sciacquarsi la bocca prima di parlare dei comunisti e dei loro valori, perché se qualche eredità ha raccolto è sicuramente quella di Mussolini. Se Salvini dovesse insistere con queste sue sparate assurde, allora la pensiamo come Zingaretti che alla fine dice “chiamate il 118”. (Salvatore Augello 11 luglio 2020)