Il declino politico di Matteo Salvini è un fatto da non sottovalutare anche perché nella Lega sembra che il suo sia un gioco molto personale. Ma attenzione: la destra non arretra. I dieci punti perduti da Salvini sono stati acquisiti da Giorgia Meloni.

La quale è antieuropeista in nome del sovranismo che rievoca, in altre parole, il nazionalismo. Nella Meloni il nazionalismo si traduce in una sorta di nostalgia del mussolinismo. Salvini ha archiviato quel tanto di antifascismo che, rozzamente, esprimeva Umberto Bossi. Teniamo ben presente che il fascismo è un fenomeno che in momenti di crisi sociale e politica può ripresentarsi. È quel che vediamo in Germania e che preoccupa Angela Merkel. Io so bene che in Italia ci sono tanti benpensanti che, quando si solleva questo problema, dicono che si tratta solo di speculazioni di una certa sinistra. Non è così. Non sto, certo, sostenendo che il fascismo è alle porte. Ma nemmeno è giusto pensare che il fascismo sia solo Casapound. Quel che mi preoccupa è la mancanza di una tensione politica, l’assenza di riferimenti ideali e culturali da cui nacque la nostra Costituzione. Lo dico anche al Pd. Non sottovalutate ciò che è essenziale: la battaglia sociale ed economica in un momento come questo, con il disastro provocato dalla pandemia. Forse, mai come oggi, tanti vasti strati del ceto medio sociale, che traeva reddito dal commercio, si trovano in gravi difficoltà. Attenzione a ciò che ci dice la Storia, in Italia e in Europa: i fascismi vinsero nel corso di gravi crisi sociali. Penso soprattutto alla Germania. Ecco, anche oggi la battaglia della sinistra deve intrecciare la lotta sociale con quella politica. Il Pd è pronto a questi cimenti? O il problema è la polemica del sindaco di Bergamo Gori con Zingaretti? (Emanuele Macaluso - 23 giugno 2020)