L’INTOCCABILE BONAFEDE E IL FINTO AGITATO RENZI(foto accanto)

Matteo Renzi, come sempre, si agita, dice e non dice, attacca il governo Conte, minaccia sfracelli ma poi vota per il governo.

La sua tattica la conosciamo e la conoscono, forse, anche gli elettori che non lo votano. Ma sui giornali e in tv lui è sempre presente. E anche coccolato. “Italia Viva”, infatti, serve per dire che lui, Renzi, è politicamente vivo. Dopo la sua stagione di capo del Pd e del governo, segnata anche da un giustizialismo esasperato, oggi lo troviamo garantista agitatissimo. E da garantista voleva abbattere il ministro di Giustizia Bonafede, ma poi disciplinatamente gli ha votato la fiducia. Debbo dire che, anche nel Pd, chi muoveva pesanti critiche a Bonafede si è calmato ed ha votato. Su questo spazio ho accennato al rapporto tra Conte e Bonafede, il quale si considera padrino del presidente del Consiglio avendolo messo in corsa per la carica di ministro e poi per quella di presidente. Per questo motivo Bonafede ritiene di essere intoccabile. I fatti gli han dato ragione. E il Pd? Ho più volte ricordato che Bonafede, arrivato in via Arenula, ha cestinato come primo atto la buona riforma penitenziaria del Guardasigilli Andrea Orlando. Questi, però, non ha più insistito su quella sua legge e il responsabile Giustizia del Pd, Walter Verini, ignora tutti questi precedenti e si adegua a quel che si è visto in parlamento. Infine, c’è da osservare che le mozioni di sfiducia presentate dalla destra e da Emma Bonino, respinte con il voto determinante del Pd, sono servite solo a rafforzare il Bonafede. Ormai è chiaro che sino al prossimo autunno, quando non solo a mio avviso dovrebbero svolgersi le elezioni politiche, tutto resterà fermo. A questo punto però si ripropone la identica domanda sulla proposta di legge elettorale proporzionale. Si trova nelle commissioni parlamentari: ma che fine ha fatto? Mistero. (Emanuele Macaluso)