(SA) - Le regole sono regole e valgono per tutti. Il consiglio che con più forza viene dato agli italiani è quello di restare a casa. Un comportamento che ormai non è più un consiglio, ma una norma da rispettare

. Parecchie sono purtroppo le persone che sono letteralmente fuggite dal nord per rientrare a casa dalle proprie famiglie nelle regioni de Sud e in Sicilia. Alcuni in maniera responsabile si sono presentati alle autorità istituzionali e sanitarie, altri hanno preferito fare i furbi e mescolarsi tra la gente nei locali che dovevano essere chiusi prima, vantandosi di essere scappati dal Nord e meritandosi la giusta denuncia da parte delle forze dell’ordine. Oggi la sorveglianza è più stretta ed i controlli più severi e puntuali, era ora, ma non possiamo non porci alcune domande, mentre abbiamo iniziato il sesto giorno di questa quarantena prima volontaria ora voluta dalla norma “IO RESTO A CASA” varata dal governo. La prima domanda che ci viene in mente, è come mai la nostra sanità rispetto a quella del nord si è ridotta ad essere così fragile? Basta la giustificazione che le autorità preposte da tempo accampano, ossia che sono state costrette da esigenze di bilancio a fare tagli anche pesanti, riducendo strutture e posti letto, bloccando anche le assunzioni? Riteniamo proprio di no, se partiamo dal punto di vista che la salute è una cosa sacra per tutti e non possono esserci zone di eccellenza e zone di sotto-dotazione di strutture idonee e sufficienti. Se è vero come è vero che i cittadini sono tutti uguali ed hanno uguali doveri ma anche uguali diritti, allora non ci sono giustificazioni su come si è condotta la sanità e non solo, relegando il Sud a cittadini di serie “B”. Il problema non è ora quello di recriminare su errori gravi del passato, lamentarsi per la quarantena, fuggire irresponsabilmente dal Nord portando i virus in Sicilia ed al Sud. Ora bisogna attenersi alle disposizioni, alle regole rigide per quanto possono sembrare. Al 6° giorno di autoisolamento e di “IO RESTO A CASA”, certo non è bello, ma per ingannare il tempo, mi ritrovo ad avere aumentato la lettura, a rivedere scritti accantonati per mancanza di tempo, ad inviare messaggi e suggerimenti con internet, a scrivere, a seguire le novità in televisione. E’ monotono, è snervante? Forse, ma bisogna farlo ed adattarsi, occorre reagire prima di tutto evitando di agevolare la diffusione del virus e quindi standosene buoni buoni a casa, leggere i giornali che amici ti fanno arrivare per wahtsApp, leggere o rileggere buoni libri che non mi mancano certo. Ma soprattutto riflettere, riflettere su quanto succede, su quanto non si è fatto, su quanto questo popolo del Sud sia stato discriminato rispetto al Nord. E’ davvero un controsenso che oggi la lega attecchisca anche al Sud, dopo avere fatto e continuare a fare una politica di privilegio per il Nord. Quella lega che non rinuncia mai a sospendere la campagna elettorale nemmeno di fronte ad un dramma come quello che stiamo attraversando. Accoglie con soddisfazione le decisioni del governo, però dice che è sempre poco. Propone di ripescare Bertolaso, estromesso, se la memoria non mi tradisce per avere sperperato i soldi della protezione civile e di avere prodotto solo degli inutili scheletri in Sardegna dove si doveva tenere il G7 che poi è stato dirottato nelle zone terremotate. Giustamente il Governo ha detto no al ripescaggio, ma la lega, attraverso Fornata lo ripesca e lo nomina consulente per la Lombardia. Strane mosse quella della lega che cerca di correre ai ripari dopo avere assodato che i sondaggi la danno sempre più in discesa. Ma c’è un tempo per la campagna elettorale ed un tempo per la solidarietà. Questo che stiamo attraversando è il tempo della solidarietà e delle decisioni coraggiose. Il governo le sta prendendo, il Paese sta rispondendo bene al di sopra di ogni previsione. Sarebbe bene che anche il centro desse prova di deporre l’ascia di guerra per perseguire quell’unità di cui il Paese ed i popolo italiano oggi ha bisogno. Salvatore Augello 14 marzo 2020