Leggendo in questi giorni le numerose dichiarazioni dei principali esponenti di Italia Viva impossibile sfuggire ad un moto di sgradevole stupore. Dai giornali, dalle agenzie, dalle trasmissioni Tv si promettono scintille e si minacciano rese dei conti.

Ma a cosa servono queste continue schermaglie, queste continue polemiche interne alla maggioranza? Non certo a lavorare meglio per gli interessi generali del Paese, non certo a rendere l'azione di governo più efficace. Tutto questo, tra l'altro, mentre Matteo Salvini - uscito sconfitto dall'Emilia Romagna - non perde occasione per fare la sua becera propaganda attaccando un giorno l'Europa, un altro i diritti e la salute delle donne. Lo chiedo con molta pacatezza a tutti gli alleati, e in primo luogo ad Italia Viva. La destra in Italia è ancora molto forte, ci aspettano sfide politiche molto importanti a partire dalle prossime elezioni regionali: a chi conviene, se non alla destra, inviare all'opinione pubblica un messaggio di divisione nella maggioranza che allontana i cittadini dalla politica e offusca il lavoro serio che invece tra tante difficoltà il Governo sta facendo? Soltanto alcuni esempi. Stiamo gestendo da settimane con grande rigore, serietà ed efficienza l'emergenza del Coronavirus, dimostrando la coesione necessaria per assistere i nostri concittadini all'estero, per tutelare la salute di tutti, per cooperare con le istituzioni internazionali e con gli altri Paesi nella ricerca delle cure in grado di fermare questa pericolosa epidemia, per aiutare la Cina in questo momento difficile, per sostenere le imprese che stanno soffrendo delle conseguenze economiche della crisi dovuta al Covid19. Abbiamo ottenuto nei giorni scorsi un importante successo riuscendo ad evitare che si abbattessero sui prodotti italiani nuovi dazi Usa, anche qui grazie al lavoro e all'impegno di tanti, nel Governo e nella rappresentanza diplomatica italiana. L'Italia è tornata pienamente protagonista nel difficilissimo scenario della Libia, come ha dimostrato il vertice tenutosi ieri a Monaco che non a caso ha affidato al nostro Paese il compito di co-presiedere il prossimo incontro dell'International Follow-up Committee che ha l'obiettivo di monitorare l'attuazione delle conclusioni di Berlino, assunte nella recente Risoluzione 2510 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La stessa conclusione del Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea di oggi segna un passo avanti importante nella direzione da noi sempre auspicata: una missione europea finalizzata a garantire e monitorare l'embargo delle armi in Libia, indispensabile per raggiungere un cessate il fuoco stabile e duraturo. Da ultimo voglio ricordare che proprio in queste ore nei tavoli tematici convocati dal Presidente Conte i Ministri, i gruppi parlamentari e i partiti della maggioranza (tutti, IV inclusa) discutono in maniera costruttiva e proficua di come aggiornare l'agenda di Governo, confrontandosi sulla strategia e sulle priorità per portare a conclusione la legislatura e affrontare i nodi veri dello sviluppo del nostro Paese. I dati della realtà economica e sociale e tutte le rilevazioni ci dicono chiaramente quali sono i principali problemi degli Italiani: lavoro, crescita, fisco, lotta alle diseguaglianze, salute, ambiente, istruzione, servizi per i bambini o gli anziani, sicurezza. Il Pd - con il seminario di Rieti e con la riunione della sua direzione nazionale - ha elaborato e sta portando ai tavoli le proposte del Piano per l'Italia che si articola su cinque assi: scuola, rivoluzione verde, semplificazione, equità fiscale e sociale, salute e cura dei più deboli. Abbiamo chiaro che il Governo può e deve guardare oltre l'emergenza e che ci sono nel Paese energie inespresse che aspettano solo di essere mobilitate. In questa direzione si muove il Piano per il Sud presentato qualche giorno fa, così come molte altre misure allo studio per quanto riguarda la sicurezza (quella vera), la riforma del sistema fiscale e lo sviluppo sostenibile. Insomma quando si fa un gioco di squadra, quando si mettono da parte i personalismi, quando ci si libera dell'ossessione dei sondaggi i risultati positivi arrivano e sono visibili. Di questa visibilità non di altro dovremmo preoccuparci! In tempi in cui da destra arrivano troppo spesso parole di odio e di divisione anche i linguaggi e gli atteggiamenti contano molto. Tanti cittadini sono stanchi di una politica che urla molto e conclude poco. Cari alleati, proviamo ad essere alternativi a Salvini, al populismo e alla cattiva politica anche in questo. (Marina Sereni)