(SA) - Che in politica tutto può essere consentito si è sempre detto, quello che non si è detto perché ritenuto inutile dato l’autocontrollo che in passato i partiti si davano nel rispetto delle istituzioni che rappresentavano,

ma anche del popolo che ascoltava ed aveva come ha tutto il diritto di capire. Nella confusione che regna in questo momento nella politica ed in Parlamento, è difficile anche per addetti ai lavori capire fino in fondo quello che succede. Siamo di fronte ad una destra, che a corto di argomenti credibili, spara slogan degni di una campagna elettorale, che sgomentano, confondono e spaventano il popolo. Da quando Salvini è passato all’opposizione, dopo il pacchiano errore fatto ad agosto scorso, quando credeva di potersi arrogare il potere di mettere in crisi il governo di cui faceva parte per andare automaticamente ad elezioni anticipate approfittando del vantaggio che gli attribuivano i sondaggi, l’atteggiamento della destra e della lega in particolare, si è fatto più arrogante. Sorge però un dubbio: si è trattato veramente di un errore o di puro calcolo sapendo che le promesse fatte al suo elettorato non potevano essere mantenute. Sapeva infatti del colpo dato all’economia con la così detta quota 100, un atto che non ha creato i posti di lavoro promessi dal capo della lega, ma che è servito ad aumentare il debito pubblico. Sapeva che sarebbe arrivato a scadenza il famoso MES su cui oggi si accende lo scontro, ma che era stato già accettato dal governo lega 5S, così come sapeva che la manovra di quest’anno sarebbe stata problematica per via della clausola di garanzia che avrebbe assorbito ben 23 miliardi del nuovo bilancio, per cui sarebbe stato davvero difficile mettere assieme una manovra economica senza imporre nuove tasse, prima fra tutte l’aumento come voluto dalla clausola di salvaguardia. Fuori dal governo, riprendendo la politica dell’opposizione, era più facile aprire una battaglia dal sapore terroristico al governo in carica, che sta cercando in mille modi di risolvere problemi creati da altri. Ecco allora il superamento dei limiti della decenza per sconfinare nel terrorismo politico con il chiaro intendo di spaventare l’elettorato, portandolo a pensare all’uomo forte che può risolvere tutto. Ed ecco la politica degli slogan sposata da tutta la destra. Per l’opposizione che non si può certo definire di centro destra, ma marcatamente di destra, questo diventa il governo delle tasse, perché si parla di tasse sulla plastica per venire incontro ad una impellente esigenza in favore dell’ambiente o di tassa sulle merendine, che combatte l’obesità facendo risparmiare sulla sanità. Lo slogan più ripetuto è quello che definisce questo governo il governo delle manette, perché parla di galera per i grandi evasori. Che può credere che questa norma mette in pericolo il popolo? Stiamo parlando di grandi evasori che il centro destra dimostra di volere difendere ad oltranza invece di inasprire la guerra all’evasione che danneggia da sempre l’economia italiana e scarica sui lavoratori dipendenti ed i pensionati il costo della macchina dello stato. Forse Salvini, spalleggiato dal centro destra vuole accreditare la necessità di avere l’uomo forte al comando, cioè lui? In questo caso, c’è una sola risposta: NO GRAZIE questo capitolo di storia lo abbiamo già vissuto con tutti i disastri che ha portato agli italiani. Oggi l’Italia non ha bisogno dell’uomo forte, né tantomeno di un ripescaggio di quei gruppi neofascisti e neonazisti che la politica della destra ha sdoganato in Italia, che hanno risvegliato l’odio razziale, l’antisemitismo, l’odio del diverso. Il metodo utilizzato da Salvini è vecchio anche se riesce sempre a trarre in inganno. Additare agli italiani un nemico negli immigrati o nei Rom nei Sindi ecc. al fine di distrarre l’attenzione dai veri problemi dell’Italia, non è buona politica ma terrorismo politica che è ben altra cosa. Gli italiani hanno bisogno di soluzione di problemi gravi come quello del lavoro, dello stato sociale, dell’evasione, dell’inquinamento che mette a rischio la salute dei cittadini. In una parola, gli Italiani hanno bisogno di politica vera e non di quella sbandierata sui social dal centro destra. Hanno bisogno di una sinistra che torni ad essere vicina al popolo ed ai suoi problemi, che sappia indirizzare l’attività di governo verso un nuovo modello di Italia più vivibile, dove ci sia spazio per tutte e dove le diversità vengano guardate come ricchezza e non come il nemico da abbattere. D’altro canto non pensiamo nulla di nuovo se diciamo che questo è quello che vogliono i giovani, che con il movimento delle SARDINE rivendicano una politica più degna di questo nome, più vicina al popolo e soprattutto capace di scongiurare il pericolo lega che ci vuole riportare indietro di settanta anni. (Salvatore Augello)