Roma - "Dovremmo richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul vostro lavoro, negli ultimi mesi abbiamo vissuto un 'impazzimento' generale: abbiamo parlato solo di invasione, spesso accompagnata da un linguaggio di odio.

Abbiamo rimosso la vera questione sociale, che emerge dal Rapporto: il fatto che l'univa via di mobilità sociale è diventata quella dell'emigrazione, che l'unica possibilità di migliorare la propria condizione di vita è andarsene". Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, intervenendo il 25 ottobre a Roma alla presentazione del Rapporto Italiani nel mondo, della Fondazione Migrantes. Il costo sociale dell'emigrazione ha visto "una perdita, negli ultimi 10 anni, di circa 30 miliardi. Un costo sociale che, in particolare, ha pagato il Mezzogiorno", ha detto. "Il fenomeno delle nuove emigrazioni l'ho sempre visto come un 'frammento' di specchio che restituisce l'immagine di quello che siamo e di quello che potremmo diventare – afferma il ministro -. Ci restituisce le linee di frattura sociale su cui la mobilità si muove". "È uno specchio che a seconda dell'angolatura cambia immagine - afferma -. Il fenomeno della nuova emigrazione, guardato nella sua complessità, ci descrive come la retorica dei 'bamboccioni' è smentita dai fatti". Secondo il ministro per il Sud i flussi dell'emigrazione oggi "sono interessanti perché riguardano spesso la fascia più istruita della popolazione". Provenzano aggiunge: "L'emigrazione diventa sempre più precoce: i giovani partono per diverse ragioni", ma quella "determinante è la mancanza di occasioni di lavoro". Un'emigrazione precoce, riflette, che inizia "già al momento della scelta universitaria": questo "ha determinato un circolo vizioso per cui si stanno impoverendo le università meridionali". "Il tema non è che i giovani se ne vanno ma la mancanza di circolarità, il fatto che la 'fuga' non è una libera scelta ma una necessità", ha sottolineato il ministro per il Sud. Secondo Provenzano è necessario "mettere a fuoco quanto pesi il tema dell'emigrazione" e "inquadrare nella sua dimensione vera il fenomeno, che caratterizza da sempre la storia umana".

CON LE PARTENZE LO STATO PERDE UN INVESTIMENTO

Con l’aumento della mobilità italiana verso l’estero “si perde l’investimento che lo Stato ha fatto sul percorso di istruzione, che fa ricchi altri territori, ma soprattutto si perde il valore che ogni persona ha nei processi di sviluppo che non può essere dimenticata”. Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a margine della presentazione, il 25 ottobre a Roma, del Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes. “Non mi piace parlare di cervelli in fuga – sottolinea Provenzano -, sono persone che troppo spesso hanno scelto la via dell’emigrazione non come libera volontà ma come necessità, anzi come l’unica possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita e questo è inaccettabile”. Per vedere il video realizzato da 9colonne: https://www.youtube.com/embed/dVwtHSwwfY4?rel=0

GOVERNO CONSAPEVOLE

Roma - “Per troppi anni la Fondazione Migrantes è stata una voce nel deserto, che richiamava l’attenzione sul fenomeno delle emigrazioni”. Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a margine della presentazione, il 25 ottobre a Roma, del Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes. “Con la mia presenza voglio testimoniare la consapevolezza del governo che, dopo aver parlato ossessivamente con toni inaccettabili per troppi anni della presunta invasione, mette a fuoco la vera questione sociale e democratica che torna a essere l’emigrazione – sottolinea Provenzano - soprattutto dei giovani, del sud verso il centro nord e di tutta l’Italia verso il resto dell’Europa e del mondo”. Per vedere il video realizzato da 9colonne: https://www.youtube.com/embed/10IMtjANz9E?rel=0 (NoveColonneATG)