Roma - Fare rete, fare network fa bene ai rapporti tra Italia e comunità italiane all'estero. È quanto è emerso dalla conferenza “Italians e le nuove sfide globali” organizzata dal Comitato del Premio Eccellenza Italiana, in collaborazione con Asmef (Associazione Mezzogiorno Futuro)

il 19 giugno alla Camera dei deputati e moderata dal giornalista Massimo Lucidi. Non un racconto nostalgico ma un incontro con dati e informazioni importanti venute fuori durante la conferenza dai tanti contributi da parte del mondo imprenditoriale rappresentato da start up e aziende innovative. "Dovremmo imparare a fare cordata, a stringere legami e sostenerci l'un l'altro" ha commentato il deputato M5S Nicola Acunzo che ha sottolineato come incontri di questo tipo servano anche a "mettere in evidenza le nostre debolezze". Per il deputato del Pd Nicola Carè, promotore dell'evento insieme ad Acunzo, "più si rafforza il cordone ombelicale tra Italia e le sue comunità all'estero e più si rafforza il brand made in Italy: per questo è importante il lavoro che stanno facendo Massimo Lucidi e Salvo Iavarone". Il deputato dem ha evidenziato come, oltre ai cervelli in fuga, esistano tante “braccia in fuga”, tutti quei giovani italiani che sono emigrati e che all'estero fanno lavori spesso molto faticosi: “Le braccia in fuga – ha spiegato il parlamentare eletto all'estero – stanno acquisendo un'esperienza importante, in particolare per quanto riguarda l'etica del lavoro, quella delle aziende straniere rispetto a quelle italiane. In Italia abbiamo la tendenza a non cambiare ed è per questo che l'esperienza delle braccia in fuga è un'esperienza che dovremmo riportare indietro, qui in Italia”. Iavarone, presidente di Asmef, è intervenuto ricordando i 14 anni di Giornate dell'emigrazione e i tanti altri eventi dedicati agli italiani nel mondo (uno degli ultimi a maggio, a Pestum per parlare del turismo di ritorno), “tutti molto partecipati - ha commentato Iavarone - cosa che mi dà una grande soddisfazione, perché quando sei capace di aggregare, significa che sei credibile”. Sulla cultura ha invece insistito George Guido Lombardi, presidente del Premio Eccellenza Italiana giunto quest’anno a Washington DC alla sesta edizione: “Il made in Italy sta diventando di nuovo un valore aggiunto all'estero. All'estero stiamo lavorando bene, valorizzando le nostre eccellenze, ricreando quel network che si può realizzare oggi con una spesa minima grazie ai social”. Per Lombardi è fondamentale “raggiungere le comunità all'estero che hanno potenzialità enormi, aprendo così alla possibilità di fare business, ma questo lavoro – ha aggiunto - deve iniziare dagli imprenditori e dai comunicatori qui in Italia”. Tanti gli imprenditori che hanno raccontato le loro esperienze positive con start up e aziende innovative, ma anche richiesta di aiuto all'Italia; una arriva da Giorgio Armaroli, tra i fondatori della casa editrice Scripta Maneant che racconta: “Noi esportiamo metà del fatturato, perché in Italia non si legge. All'estero si vende molto, però facciamo tutto da soli, nessuno ci aiuta. Potrei trasferire la mia azienda all'estero, farei più utili e sarei più concorrenziale, ma non lo faccio per l'attenzione che devo ai miei collaboratori”. (NoveColonneATG)