Ho chiesto al dominus di questa cerimonia, Severgnini, il permesso di prendere la parola perché desidero rivolgere un saluto cordiale a tutti e un benvenuto in Italia ai nostri ospiti. Saluto il Direttore Generale Aggiunto dell’UNESCO, Xing Qu, e lo ringrazio molto per il suo intervento.

Un saluto al Ministro, al Presidente della Regione, al Sindaco e, attraverso di lui, alla splendida Fabriano e a tutti i suoi cittadini; un saluto agli altri sindaci presenti, particolarmente ai sindaci dell’Orsa; un saluto ai diplomatici presenti. Vorrei sottolineare l’importanza di questo evento. Sono lietissimo di essere presente all’avvio di questa 13ª Conferenza delle Città creative, che ha come obiettivo la città ideale e come tema prevalente lo sviluppo sostenibile. Questa iniziativa – lo abbiamo appena sentito dalle parole del Direttore Generale Aggiunto dell’Unesco - sottolinea la grande importanza del ruolo dell’Unesco che l’Italia sostiene con grande convinzione. È una presenza, un ruolo proiettato sul futuro, sia attraverso la preziosa opera di salvaguardia e tutela di quel che abbiamo ricevuto nel mondo dalla natura e dai secoli passati, sia attraverso la progettazione della qualità della vita per il futuro nelle città e nel contesto della comunità internazionale. Poc’anzi, il Direttore Generale Aggiunto dell’Unesco ha sottolineato il ruolo della cultura, presente anche nelle parole di Franco Bernabè e di Francesca Merloni. Ha detto che dobbiamo partire dalla cultura, e vorrei sottolineare queste parole: il confronto culturale, il dialogo culturale, lo scambio culturale costituiscono un mutuo arricchimento per tutti, per ciascuno nella comunità internazionale, che va a beneficio di ciascuno. È una condizione che ha forti e solidi precedenti nella storia. Poc’anzi è stato ricordato, dal Ministro Bonisoli, Leonardo da Vinci. In questo 500º della sua morte non possiamo non ricordare come quel grande genio, italiano ed europeo, abbia riversato la propria arte, la propria cultura, la propria capacità e inventiva - da straordinaria personalità di cui era dotato - in diversi degli Stati in cui l’Italia era allora divisa, e poi in Francia. Questa rete di scambi che attesta l’unicità della cultura oltre ogni confine è attestato anche dalla presenza a Fabriano della “Madonna Benois”, con un prestito della disponibilità dell’Ermitage di San Pietroburgo. Lo scambio, il prestito temporaneo di capolavori di grandi artisti del passato, è uno strumento che consente di far circolare la cultura, di sottolinearne l’unicità nella comunità internazionale. È una condizione, una prospettiva, una realtà di cui l’Unesco è punto nevralgico di raccordo. Di questo dialogo culturale, l’Unesco è punto nevralgico nella comunità internazionale. Per questo ringrazio l’Organizzazione per quel che svolge con tanta efficacia. Questa iniziativa si inserisce, inoltre, nel solco e nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite; sono tutti obiettivi cui la cultura non soltanto non è estranea, ma è elemento indispensabile per il loro perseguimento. Per questo tale evento è molto importante: è un elemento che si inserisce nel percorso internazionale dell’Agenda 2030. È quindi un piacere per me rivolgervi gli auguri di buon lavoro