"Affaccendati a litigare su tutto e in permanente campagna elettorale, questo Governo e i partiti che lo compongono hanno completamente dimenticato la ordinaria gestione della politica di tutela socio-previdenziale e sanitaria degli italiani residenti all'estero e dei giovani,

che da alcuni anni hanno ripreso ad emigrare all'estero. Con i governi di centro-sinistra Renzi e Gentiloni avevamo dato avvio alla stipula di nuovi accordi di sicurezza sociale, dopo decenni di stallo delle convenzioni internazionali in ambito sociale e sanitario. Ad esempio con Giappone, Israele, Turchia, Corea del Sud e il rinnovo di quello con il Canada". "Sull'opportunità di stipulare nuovi accordi e di rinnovare quelli in vigore questo Governo non solo non ha mai mostrato un concreto interesse ma non ne ha mai parlato, come se il problema non esistesse. Eppure molte delle convenzioni in vigore – sia quelle pensionistiche che quelle sanitarie - sono oramai obsolete nello spirito, nei contenuti e nella forma. E senza aggiornamenti non possono più tutelare adeguatamente diritti e interessi o doveri dei cittadini emigrati e migranti, anche alla luce delle nuove mobilità migratorie". "Necessitano di un urgente aggiornamento le convenzioni con i Paesi della ex Jugoslavia. Inoltre, in vista della sempre più probabile Brexit, bisogna prevedere una fase negoziale bilaterale con la Gran Bretagna per tutelare diritti e interessi di decine di migliaia di lavoratori che potrebbero rimanere scoperti a seguito dell'uscita dall'Unione Europea. Si avverte poi la necessità di completare il quadro giuridico di salvaguardia dei diritti sociali stipulando nuove convenzioni bilaterali con paesi quali l'Albania, il Cile e la Nuova Zelanda". "Non meno importante sarebbe dare impulso all'iter di ratifica degli accordi internazionali per l'assistenza sanitaria con Paesi come gli Stati Uniti e dell'America Latina per consentire ai nostri emigrati che vogliono tornare in Italia per una visita o agli italiani che si recano in quei Paesi per turismo o alla ricerca di un lavoro, di non essere obbligati ad acquistare costose polizze assicurative per rischi e coperture che invece potrebbero essere garantiti dagli Stati. D'altro canto cosa ci si può aspettare da un Governo che ha consapevolmente escluso gli italiani all'estero da reddito e pensione di cittadinanza?". Lo dichiarano i parlamentari Pd eletti in Europa Laura Garavini, Angela Schirò e Massimo Ungaro.