Roma - La Camera ha approvato il 13 maggio in via definitiva la proposta di legge recante disposizioni per assicurare l'applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari, il cosiddetto Rosatellum Ter,

che consente di applicare l'attuale sistema elettorale (ovvero il Rosatellum, dal deputato del Partito democratico Ettore Rosato che ne è stato l’ispiratore) alla riduzione dei parlamentari prevista dal ddl costituzionale, ora atteso al Senato in seconda lettura. Con il Rosatellum ter si modificano i seggi attribuibili nei collegi uninominali, che non saranno più stabiliti con un numero fisso ma in relazione al numero dei parlamentari. Il provvedimento che interviene sulla legge elettorale – già approvato da Palazzo Madama e presentato dai senatori pentastellati Stefano Patuanelli, Gianluca Perilli e dal leghista Roberto Calderoli – è stato licenziato senza modifiche dall’aula di Montecitorio con 269 sì, 167 no e 14 astenuti (Fratelli d’Italia). “Il Movimento 5 Stelle è perfettamente consapevole che questo Paese ha bisogno di tante cose, di tante priorità, e probabilmente la legge elettorale non è una di queste, però siamo assolutamente disposti a scrivere insieme a tutti i colleghi e insieme a tutte le opposizioni una legge elettorale che sia degna di questo nome, possibilmente una legge elettorale magari che non avvantaggi le coalizioni, perché l'articolo 49 della Costituzione parla di partiti e non di coalizioni, e soprattutto una legge elettorale che non sia cucita su un preciso momento storico perché è questo che avviene ed è sempre avvenuto, ma la storia ci ha insegnato che poi le cose sono andate in maniera diversa da quello che si voleva” ha detto la pentastellata Valentina Corneli durante le dichiarazioni di voto, mentre il leghista Igor Giancarlo Iezzi ha precisato che “noi non stiamo discutendo della riforma della legge elettorale, noi stiamo discutendo ancora del taglio dei parlamentari e questa altro non è che una normale legge di adeguamento che non tocca minimamente i meccanismi della legge elettorale con la quale abbiamo votato e andremo a votare”. All’attacco il Pd (che con Gennaro Migliore ha parlato di un Paese “nelle mani di una serie di improvvisati riformatori costituzionali che si sono arrogati il diritto di intervenire senza coerenza su una serie di argomenti decisivi per lo sviluppo della democrazia nel nostro Paese”) mentre il forzista Felice Maurizio D’Ettore ha rimarcato il voto “nettamente contrario a questa scellerata revisione” (nonostante il sì degli azzurri alla riduzione dei parlamentari) sottolineando che “non è un adeguamento, è una nuova legge elettorale maggioritaria, sulla base della riduzione dei parlamentari, che non dialoga con il resto del sistema costituzionale”. (NoveColonneATG)