di Agostino Spataro (foto accanto) - Il becero populismo di Matteo Salvini non si potrà sconfiggere con gli insulti né inciuciando con i suoi degni compari del M5S, ma con autentiche e convincenti PROPOSTE DI SINISTRA.

Scrivo queste due righe da Budapest, dove ieri ho assistito al corteo sindacale del 1° Maggio e ai comizi di alcuni candidati dell'opposizione, mentre oggi - l'ho appreso dai giornali- é arrivato Salvini per concordare con Victor Orban le strategie politiche ed elettorali in vista del voto europeo del 26 maggio. Da tempo cerco, con umiltà, diffidando di ogni granitica certezza, di capire cosa stia effettivamente accadendo nella società ungherese e, per altri versi, in quella italiana, entrambe connotate da un populismo destrorso, arrogante e illusorio, tuttavia attraente per vasti settori dell'opinione pubblica, soprattutto degli strati più popolari. Certo, la situazione é difficile da recuperare in così breve tempo. Anche perché si é consentito ai populisti di appropriarsi, stravolgendone il fine e il significato, di talune idee e proposte della sinistra: dalle politiche di contenimento dell'immigrazione clandestina alla sicurezza democratica dei cittadini, dai diritti sociali (lavoro, pensioni, servizi, ecc) alla giustizia giusta, ecc. Tuttavia, penso che la lotta contro tale insidioso fenomeno (portato avanti da Orban, da Salvini, da Le Pen e da altri in Europa, con la regia palese di personaggi del potere reazionario in auge in Usa, come il signor Bannon che abbiamo visto atteggiarsi a padrone del vapore in "Report" Rai3), non si potrà fare con gli insulti e nemmeno con qualche commento sarcastico su FB. C'è bisogno di ben altro. In primo luogo é necessario capire quali sono le cause del fenomeno, le dinamiche politiche (anche internazionali) e sociali attivate e quindi assumere idonee proposte e azioni incisive di sinistra (ossia non subalterne agli interessi neoliberisti come fino a oggi é avvenuto), coordinate con altre forze progressiste sul piano europeo, per sottrarre settori importanti della società alla perniciosa influenza dei populisti. D’altra parte, siamo di fronte a un crescente consenso politico ed elettorale che -a mio parere – non può essere liquidato come “malpancista” o, peggio, come effetto del “risveglio” dell’animo razzista e fascista del popolo italiano. Nel calderone ci sarà anche questo, tuttavia il fenomeno presenta una o più motivazioni spesso delegittimate dalla sinistra, forse perché non comprese o rifiutate a priori. Sappiamo, inoltre, che in democrazia senza i voti non si va da nessuna parte e che i voti si possono prendere per meriti propri o per demeriti altrui. Ancor di più quando le due possibilità convergono. Perciò, invece di recriminare o insolentire gli elettori che "sbagliano" bisognerebbe verificare se, per caso, a sbagliare non sia quella "sinistra" supponente ed avulsa dai problemi reali, spesso drammatici, delle masse popolari. A noi é stato insegnato che l'elettore ha sempre ragione. Anche quando non ci vota. In questo caso, forse perché non siamo stati capaci di farci capire e/o di proporre qualcosa di più convincente dei nostri avversari. E dunque? Abbandoniamo certe sicumere e vediamo cosa c'é da fare, da cambiare nelle proposte e nella leadership della sinistra per salvare l'Italia e l'Unione Europea dalle mire dei populisti eterodiretti e dalle politiche tecnocratiche di Bruxelles. Obiettivo della sinistra é quello di costruire un'Europa più democratica e rispondente ai bisogni e alle speranze dei suoi popoli e non agli interessi delle multinazionali e delle banche. (a.s.) Articolo collegato: https://www.agoravox.it/Immigrazione-Quando-Matteo-Salvini.…