Palazzo del Quirinale, 22/03/2019 Sono molto lieto di accogliere oggi al Quirinale il Presidente Xi Jinping dopo il nostro precedente incontro a Pechino due anni orsono. Vorrei rinnovare qui pubblicamente, come ho fatto poc'anzi durante i colloqui, le condoglianze per la sciagura che ieri si è verificata in una fabbrica chimica,

per le vittime che sono rimaste colpite da questa sciagura. La vicinanza dell'Italia è la vicinanza di un Paese amico. La visita del Presidente Xi Jinping è l’occasione per registrare il livello eccellente dei rapporti tra Cina e Italia e per imprimervi ulteriore sviluppo Si tratta di rapporti che intendiamo rafforzare nell’ambito del nostro Partenariato Strategico Globale, sottoscritto dai due governi nel 2004. Anche nella prospettiva del cinquantesimo anniversario dello stabilimento dei rapporti diplomatici tra la Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Italiana, che celebreremo nel prossimo anno. La cooperazione a tutti i livelli tra Pechino e Roma sarà confermata e rafforzata dalla conclusione – durante la visita del Presidente Xi - di una serie di intese istituzionali e di accordi commerciali. Cina e Italia sono paesi naturalmente vocati al commercio. La Cina è il primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane nell’area Asia e del Pacifico. L’Unione Europea è il primo partner commerciale della Cina. Roma e Pechino potranno trarre notevoli benefici da un contesto di cooperazione economica fondato sulla leale concorrenza tra imprese, nel rispetto della proprietà industriale e intellettuale, nella comune lotta alla contraffazione. Per quanto riguarda gli investimenti cinesi in Italia, abbiamo assistito a una crescente e positiva attenzione per il mercato italiano, sintomo della potenzialità percepita nel nostro Paese. La firma del Memorandum d’Intesa in materia di collaborazione tra Italia e Cina nell’ambito dell’iniziativa Belt & Road è un segno dell’attenzione da parte del Governo italiano verso tale iniziativa, cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e cinesi, per stimolare l’interesse di importanti realtà imprenditoriali cinesi ad effettuare investimenti produttivi in Italia e per realizzare concrete forme di apertura del mercato cinese in favore di operatori italiani. È un interesse concreto verso le iniziative di connettività eurasiatica, nell’ambito della strategia delineata dall’Unione Europea secondo le linee di sviluppo tracciate dall’Agenda 2020. L’antica Via della Seta fu strumento di conoscenza fra popoli e di condivisione di reciproche scoperte. Anche la Nuova deve essere una strada a doppio senso di percorrenza e lungo di essa devono transitare, oltre alle merci anche idee, talenti, conoscenze, soluzioni lungimiranti a problemi comuni e progetti di futuro. Sono lieto di constatare la continua crescita dei rapporti tra i nostri Paesi nel settore scientifico-tecnologico. Registriamo significativi risultati in ambito spaziale. Particolare rilievo ha acquisito la cooperazione culturale e sono lieto che, sulla base di un percorso inaugurato in occasione del nostro incontro a Pechino due anni addietro, si avviino due gemellaggi fra siti UNESCO italiani e cinesi. L’Italia è una delle principali mete per il turismo cinese, con una tendenza in costante crescita negli ultimi anni. Il 2020 – e mi fa piacere che l’annuncio avvenga in occasione della gradita visita di Stato del Presidente Xi Jinping – sarà l’Anno della cultura e del turismo tra Italia e Cina, a conferma dell’interesse che i nostri due popoli nutrono l’uno per l’altro. Nel corso del colloquio ci siamo soffermati anche su altri temi. Anche in qualità di membro fondatore dell’Unione Europea, l’Italia è lieta del forte impegno che la UE e la Cina hanno dimostrato nell’attuare l’Accordo di Parigi sul clima. Data l’urgenza di agire per prevenire irreversibili disastri climatici, riteniamo auspicabile intensificare ulteriormente gli sforzi e la cooperazione in tal senso. Nel mondo interconnesso e globalizzato in cui viviamo, è interesse generale sostenere, su questa come sulle altre sfide globali, il multilateralismo efficace e un sistema internazionale fondato sulle regole, con le Nazioni Unite al suo centro. In questo senso lavoriamo anche nel quadro del G20. Infine, anche alla luce del mandato italiano nel Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, desidero auspicare che, in occasione della sessione del Dialogo UE-Cina sui diritti umani, che si svolgerà a Bruxelles, dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire un confronto costruttivo su temi così rilevanti. Benvenuto Presidente.