Prot. n 05                                                                               Serradifalco 22 marzo 2019

OGGETTO: presenza in direzione dei rappresentanti degli italiani all’estero.

                                                                                  All’On. Nicola Zingaretti Segretario PD

                                                                                   All’On. Paolo Gentiloni Presidente PD

 

Esimi Onorevoli,

prima di tutto mi permetto di presentarmi. Sono Salvatore Augello classe 1939, Segretario Generale dell’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie (USEF), fondata dall’On. Pompeo Colajanni (Barbato) nel 1970.

Mi occupo di emigrati dal 1973 anno in cui sono approdato all’USEF e da allora assieme ad altri dirigenti, abbiamo costruito una imponente rete di associazioni usef o ad essa aderenti, presente in tutto il mondo, tranne l’Africa e qualche altra area geografica.

Nel  rispetto del nostro statuto che ci colloca nell’area del centro sinistra e che ci distingue per il nostro tratto identitario che ci vuole antifascisti e ligi ai dettami della Costituzione Italiana.

Per quello che mi riguarda, sono entrato nel PCI nel 1960 ed ho seguito con convinzione tutte le sue evoluzioni politiche fino ad arrivare al PD.

Nel lavoro svolto in emigrazione, abbiamo sempre avuto cura di non isolarci, anzi abbiamo sempre fatto politica attiva, stringendo alleanze con Partiti Socialisti in Europa ed in America latina, oltre che con una considerevole rete sindacale.

Non siamo rimasti mai estranei in tutti gli appuntamenti elettorali ed politici, schierandoci a sostegno dei candidati del PD.

In diversi comuni come Liegi, Saint Nicolas, La Louviere  in Belgio abbiamo rappresentanti dell’USEF nei consigli comunali.

Abbiamo seguito con attenzione ed interesse il congresso del PD, perché ad esso abbiamo annesso grande importanza per un necessario rilancio della politica, per la difesa ed il potenziamento della rappresentanza degli italiani all’estero, anche all’interno dell’organizzazione del PD.

on amarezza, abbiamo dovuto prendere atto che l’emigrazione esce invece indebolita. A scanso di malintesi, chiarisco subito che non è alla qualità di chi è entrato in direzione in rappresentanza degli emigrati. Reputo anzi che siano tutti di grande qualità e di ottima preparazione, che sicuramente utilizzeranno nel modo di rappresentare gli emigrati.

Ad altre problematiche quindi mi riferisco e per questo mi sono deciso a scrivere queste righe.

Avendo attentamente letto gli eletti in direzione, trovo alcune incongruenze secondo il mio modestissimo parere, che con tutto rispetto mi permetto di rilevare.

  • Trovo negativo il fatto che nessuno degli eletti all’estero sia entrato in direzione, magari come segnale di attenzione verso l’elettorato emigrato;
  • La mancanza di rimborsi, comprensibili con le difficoltà economiche in cui versa il partito, non favorisce la presenza alle riunioni do assemblea degli aventi diritto residenti fuori dall’Europa, che in questo modo vengono privati del diritto di voto e di parola. Credo a questo si possa ovviare ricorrendo alla partecipazione in video conferenza e con la possibilità di potere esprimere il proprio voto utilizzando i mezzi moderni che offre oggi la tecnologia. Non accedendo a questi o altri accorgimenti, a decidere saranno solo i residenti in Europa che hanno più facilità ad essere presenti. Di contro, è ipotizzabile un aumento del malumore che già si manifesta in altri continenti.
  • L’attuale rappresentanza degli emigrati all’interno  della direzione, mi pare sia del tutto eurocentrica, mentre viene tagliata fuori tutta l’emigrazione non europea. Mi riferisco all’America Latina che in passato ha dato al PD due parlamentari. La stessa considerazione vale per l’Oceania e l’America del Nord e Centrale.
  • Questa impostazione, se così si può chiamare, lascia campo libero al MAIE che strumentalizzando la carica di sottosegretario del suo fondatore Merlo, sta cercando di allargare la propria presenza in quelle nazioni.

Io non credo che si voglia lasciare in balia del MAIE e della nuova figura dell’USEI con il quale mi pare sia ancora in piedi una vicenda giuridica per brogli elettorali tutta l’emigrazione di quelle zone, che fino ad ora hanno contribuito all’affermazione del PD all’estero.

Per questi motivi mi sono permesso di scrivere, anche per sapere cosa potere rispondere ai nostri circoli, ma anche a quelli del PD con i quali siamo legati.

Spero che sia il Segretario che il Presidente cui questa lettera è diretta, diano una risposta a quella che ritengo sia una esigenza dell’elettorato delle Americhe, che si sente abbandonato dal Partito, in una situazione di confusione già esistente e che ora rischia di aggravarsi.

Sperando in un gradito riscontro, colgo l’occasione per inviare un cordiale saluto ed un augurio di buon lavoro.

 

Salvatore Augello

Segretario Generale USEF