Nicola Zingaretti  nasce a Roma l’11 ottobre 1965 è sposato con Cristina, ha due figlie: Flavia e Agnese. È diplomato in odontotecnica e ha frequentato l'Università La Sapienza.

Carriera politica

Esordi e prime esperienze politiche

Inizia il suo impegno nell'associazionismo prendendo parte al movimento per la pace nel 1982. A diciassette anni è tra i fondatori di un'associazione di volontariato antirazzista denominata "Nero e non solo"[6], impegnata nelle politiche dell'immigrazione e per una società multietnica e multiculturale.

Alla fine degli anni '80 è segretario della FGCI romana. Nel 1991 viene eletto Segretario Nazionale della Sinistra Giovanile e l'anno successivo Consigliere Comunale di Roma: sono anni di impegno per lo sviluppo sostenibile e in difesa dell'ambiente, della legalità e contro la mafia, durante i quali organizza il primo Campeggio Giovanile Antimafia di San Vito Lo Capo e numerose iniziative in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Dal 1995 al 1997 è presidente dell'Unione Internazionale della Gioventù Socialista (IUSY e Vice Presidente dell'Internazionale Socialista. In questi anni si impegna per ricostruire la rete con i partiti e le organizzazioni giovanili democratiche e progressiste in Bosnia ed Erzegovina. All'indomani della firma degli accordi di Dayton del dicembre  1995, interviene all'Assemblea Generale dell'ONU per l'Anno mondiale della Gioventù come Rappresentante nel Comitato delle Nazioni Unite.

Nel 1998, a 33 anni, entra a far parte della Commissione che elabora la piattaforma politica dei socialisti per il nuovo secolo “Progresso Globale”, presieduta da Felipe Gonzales e composta, tra gli altri, da Martine Aubry, Shimon Peres e Riccardo Lagos. Si impegna, inoltre, per il processo di pace tra Istaele e Palestina, organizzando numerose iniziative per favorire il dialogo tra i giovani laburisti israeliani e la gioventù di “Al Fatah”.

Dal 1998 al 2000 è responsabile delle Relazioni Internazionali presso la Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra e nel 1998 organizza, a Milano, il Congresso dei Socialisti Europei. Con una delegazione DS composta anche da Walter Veltroni, nel 1009 si reca in Birmania a sostegno del “Movimento per la democrazia” e incontra il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi 1991. Lo stesso anno organizza il viaggio del Dalai Lama a Roma.

Nel 2000 è eletto Segretario dei Democratici di Sinistra di Roma. L'anno seguente è uno dei promotori della candidatura di Walter Veltroni a Sindaco di Roma e contribuisce alla vittoria dell'Ulivo romano. È fra i protagonisti di una stagione di risultati importanti per il Centrosinistra e per i DS romani che nel 2003, dopo otto anni, tornano a essere il primo partito della Capitale, sconfiggendo la destra in tutta la provincia.

L'elezione al Parlamento Europeo

Nel marzo del 2004 è candidato al Parlamento Europea nella lista Uniti nell’Ulivo per la Circoscrizione Italia Centro. La campagna elettorale si conclude con una vittoria: con 213 000 preferenze viene eletto eurodeputato e, nel corso della prima riunione di delegazione, viene nominato Presidente. È stato membro delle commissioni “Mercato Interno e Protezione dei Consumatori” e “Affari Legali”. Fa anche parte delle delegazioni interparlamentari per i rapporti con Istraele e la penisola coreana, degli intergruppi parlamentari “Volontariato”, “Disabilità”, “Diritti delle persone omosessuali” e “Tibet”.

Nel 2005 è relatore del rapporto d'opinione “Sul futuro del tessile e dell'abbigliamento dopo il 2005”, nel quale invita la Commissione a verificare il rispetto, da parte dei suoi partner commerciali, degli impegni sottoscritti nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Sono molte le iniziative e le interrogazioni in difesa dell'industria tessile europea e per il “made in”, in cui affronta i rapporti con i mercati cinesi, la tutela dei consumatori e in particolare del made in italy.

Dal dicembre 2006 all'ottobre 2007 lavora per la formazione degli amministratori locali, consiglieri e assessori delle giunte comunali, provinciali e regionali di Lazio, Umbria, Toscana e Marche, per far conoscere tutte le opportunità offerte dall'Unione Europea e sfruttarle al meglio a vantaggio del territorio. In particolare, nel 2006 pubblicò la guida “Fondi strutturali e programmi comunitari” sulla nuova programmazione finanziaria dell'Unione europea per il periodo 2007- 2013.

Dal 2005 al 2007 è relatore per il Parlamento Europeo della direttiva Ipred2 sulle Sanzioni penali a tutela dei diritti di proprietà intellettuale e riesce a far approvare un progetto legislativo che per la prima volta introduce sanzioni penali uniformi in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. La direttiva attribuisce sanzioni penali per i contraffattori che importano merci illegali e pericolose dai paesi extra-Ue. L'approvazione della direttiva gli vale il riconoscimento dell'Internationmal Herald Tribune e la candidatura al MEP Awards, il prestigioso riconoscimento che viene attribuito ogni anno ai deputati europei più meritevoli.

Il 18 novembre 2’’6 è eletto al primo turno Segretario dell'Unione regionale del Lazio dei Democratici di Sinistra, mentre Il 14 ottobre 2007, alle elezioni primarie viene eletto con 282.000 voti (85,31%) Segretario regionale nel Lazio.

Presidente della Provincia di Roma

Il 28 aprile 2008 viene eletto Presidente della Provincia di Roma. Vince il ballottaggio sul candidato del centrodestra con più di un milione di voti (1.001.490), pari al il 51,48% dei consensi.

Nel 2010 è protagonista di uno scontro tutto interno al PD con Matteo Renzi che gli rimprovera scarso coraggio per non essersi voluto impegnare nella candidatura alle regionali 2010. La replica di Zingaretti è di non voler ridurre la politica a carrierismo.

Il 25 aprile, in occasione della celebrazione del 65º anniversario della Liberazione, Zingaretti viene contestato per aver partecipato insieme alla neo-presidente del Lazio Renata Polverini alla manifestazione organizzata a Roma presso Porta San Paolo. Verso il palco vengono lanciati oggetti, slogan, insulti, e Zingaretti viene colpito al volto da un limone[. Dopo pochi minuti Zingaretti e la Polverini sono costretti ad abbandonare la manifestazione.

La sua amministrazione realizza il progetto ProvinciaWiFi, che consiste nell'installazione in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo del territorio provinciale di apparati WiFi per l'accesso gratuito ad internet.

Nel 2011 inaugura Porta Futuro, un centro per l'orientamento, la formazione e il lavoro. Nato sulla scia di Porta 22 di Barcellona, la nuova struttura, che si trova nel quartiere di Testaccio a Roma, gestisce l'empowerment dei cittadini e delle imprese della provincia capitolina.

La sua giunta provinciale ha suscitato diverse critiche presso ambienti cattolici impegnandosi a installare distributori di profilattici nelle scuole di Roma e provincia, critiche di cui Zingaretti si è detto «schockato».

Il 7 dicembre 2012 si dimette da Presidente della Provincia di Roma, ponendo fine alla sua amministrazione con 5 mesi d'anticipo rispetto alla scadenza naturale, per candidarsi a Presidente della Giunta Regionale del Lazio alle Elezioni regionali nel Lazio del 2013; al suo posto in Provincia subentra il Commissario Prefettizio Umberto Postiglione.

La candidatura a sindaco di Roma

Il 28 giugno 2012 presso Casina Valadier annunciò di volersi candidare alle primarie in vista delle prossime elezioni comunali di Roma per sfidare il sindaco uscente Gianni Alemanno, sebbene questa sua mossa abbia inizialmente trovato la contrarietà di una parte del suo stesso partito. La candidatura ufficiale avvenne il 16 luglio durante una manifestazione in piazza San Cosimato a Trastevere nel corso della quale annunciò la sua candidatura a sindaco di Roma.

Elezione a Presidente della Regione Lazio

Il 4 ottobre 2012, destinato apparentemente a candidarsi alle elezioni amministrative per il Comune di Roma della primavera 2013 sino a pochi giorni prima, fa dietrofront ed annuncia invece in una conferenza stampa di volersi candidare ufficialmente alle Elezioni Regionali del Lazio dopo le dimissioni anticipate della giunta guidata sino allo scorso 27 settembre da Renata Polverini e, a seguito dello scandalo che ha portato alla luce un sistema di fondi pubblici elargiti ai membri del Consiglio della Regione Lazio di cui aveva usufruito irregolarmente il membro del PdL (poi auto-sospeso) Franco Fioritoo. "C'è un'emergenza democratica che sarebbe un crimine sottovalutare e questa è una priorità assoluta" ha affermato Zingaretti, nella prima dichiarazione rilasciata dopo l'annuncio della sua candidatura. Zingaretti è appoggiato da Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Socialista Italiano, Lista Zingaretti e Centro Democratico.

Il 26 febbraio 2013 dopo le elezioni regionali del 24 e 25 febbraio, Zingaretti viene eletto Presidente della Regione Lazio con 1.329.643 voti (40,65%), battendo il candidato di centrodestraFrancesco Storace (29,32%).

Il 12 marzo la Corte d'appello di Roma lo proclama ufficialmente Presidente della regione Lazio.

Sotto la guida della Giunta Zingaretti viene: approvata una nuova normativa in ambito di spettacolo dal vivo e di promozione culturale, istituito il Registro Tumori della Regione Lazio, istituito il fondo regionale in favore dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o dall'usura, approvata la prima legge sulla geotermia, approvata la nuova normativa sulle dimore storiche e sui parchi regionali, istituito il nuovo sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione, approvata la legge regionale riguardo alla coltivazione della Cannabis per scopi produttivi, alimentari ed ambientali, approvata la nuova normativa sugli ecomusei, varata la legge per l'istituzione del servizio civile regionale e approvata la nuova legge per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio.

Sotto la guida della giunta regionale Zingaretti viene inoltre istituita l'Agenzia regionale di Protezione Civile, con l'intento di snellire e raccordare il lavoro di vigili, polizia e delle associazioni di volontariato. Il nuovo organismo si avvale solo di personale interno alla Regione, evitando il ricorso a personale esterno, compresi gli incarichi dirigenziali che potranno essere assegnati ad amministratori già in corpo all'ente. Gli impegni di spesa, esclusi i capitoli di bilancio destinati ad hoc che non potranno superare i 200mila euro all'anno, saranno controllati da una commissione apposita. In tutto questo la Regione farà da regia e punto di raccordo con la centrale operativa, programmando, coordinando i vari enti locali e i volontari. Altre novità sono l'istituzione del Centro funzionale multi-rischio, della Sala operativa unificata permanente e del Comitato regionale di protezione civile. La legge per l'istituzione dell'Agenzia stabilisce inoltre l'eliminazione del bollo auto per i mezzi di protezione civile e garantisce la gratuità della consulta dei volontari.

Il 4 marzo 2018, in concomitanza con le elezioni politiche, sostenuto da una larga coalizione di centro-sinistra (PD, Lista Civica Zingaretti, LeU, + Europa, Insieme e Centro Solidale), viene rieletto per il secondo mandato con il 32,92% rispetto al 31,17% dello sfidante del centro-destra Stefano Parisi; diventa così il primo presidente della Regione Lazio rieletto.

Segreteria del Partito Democratico

Il 13 e 14 ottobre dello stesso anno con la sua manifestazione Piazza Grande all'ex Dogana di San Lorenzo a Roma lancia ufficialmente la sua candidatura a segretario del PD in vista delle elezioni primarie dell’anno seguente. Ottiene, fra gli altri, l'appoggio di Paolo Gentiloni, Dario Franceschini e Andrea Orlando. Nel voto fra gli iscritti di gennaio ottiene 88.918 voti, pari al 47,38%, primo fra i candidati, e si qualifica per le primarie aperte del 3 marzo successivo.  Il 3 marzo 2019 è stato eletto segretario del Partito Democratico con il 67% dei voti (SA)