Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale alcune scolaresche delle scuole secondarie di primo grado. Alla domanda: «Che cosa significa precisamente dire di una persona che è un politico? Quali caratteristiche bisogna avere per intraprendere la carriera politica?»

il Presidente ha così risposto: «C’è una convinzione molto diffusa che la politica sia una materia, un’attività che riguarda soltanto alcune persone, quelle che stanno in Parlamento, al governo, alla Regione, al Comune. Ma non è così. La politica riguarda tutti perché è quella attività, quell’impegno che regola la nostra convivenza. Politica deriva da Polis che in greco vuol dire città, comunità. La politica è quell’insieme di attività di studio, di riflessione, di programmazione e decisioni che regola la nostra vita in comune in Italia, così come in qualunque altro Paese. Per questo appartiene a tutti e riguarda tutti. Chiunque si occupi di interessi generali si occupa di politica ed è bene che la politica non sia lasciata soltanto a chi è nelle istituzioni elettive, in Parlamento, nei consigli comunali o regionali, perché riguarda tutti. Nella domanda che mi avete fatto è stato usato il termine ‘carriera’, perché questo è il modo in cui si descrive abitualmente. Per carriera politica si intende il percorso di chi è stato nelle istituzioni e si impegna abitualmente nella vita politica. Non si limita ad interessarsene come tutti dovrebbero fare ma si impegna attivamente, candidandosi anche a ricoprire qualche ruolo. Per carriera si intende questo percorso. Io sono stato a lungo alla Camera dei Deputati, diverse volte al Governo; poi, senza che lo prevedessi, sono diventato Presidente della Repubblica. Però ‘carriera’ è un termine che non mi piace molto, non si adatta alla politica, perché ‘carriera’ ricorda ed esprime una professione, un mestiere, come ad esempio la carriera in un’azienda, la carriera diplomatica. La politica non è un mestiere. Se voi mi chiedeste qual è il mio mestiere, la mia professione, risponderei che ormai sono pensionato ma la mia professione è insegnare diritto all’università. Quello è il mio mestiere, il mio lavoro. L’impegno politico è una cosa in più, è un impegno aggiuntivo a quella che è la propria dimensione nella vita sociale. Non voglio dire che chi si impegna nell’attività politica, e quindi assume ruoli elettivi, possa farlo nei ritagli di tempo. La politica è un’attività fortemente impegnativa che richiede una dedizione alle volte completa, perché le scelte politiche in un grande Paese come l’Italia sono impegnative, complesse, non possono essere adottate in maniera approssimativa, senza approfondita preparazione e studio, non possono essere prese per ‘sentito dire’. Al contrario, voglio dire invece che questo impegno, che può anche essere totalizzante come tempo, non è però l’impegno di mestiere, è un impegno in più. Perché quello di impegnarsi attivamente in politica in quel modo lo si fa - lo si dovrebbe fare sempre - per senso di responsabilità ulteriore, per esprimere quello che altri, che hanno eletto chi si è candidato, intendono avere perseguito e realizzato. Ecco, questo è ciò che intendo per politica. E quindi quali sono le caratteristiche che bisogna avere? Sono quelle di avere un ruolo nella società, di avere una propensione ad occuparsi di interessi generali in maniera attiva, di avere senso di responsabilità della vita in comune e di dedicarvisi non in maniera approssimativa ma in maniera approfondita, seria e profonda». Hanno partecipato all'incontro: IC "Aldo Moro" di Ponte Lambro (CO); IC "Virgilio" di Anzio (RM); IC "Dati" di Boscoreale (NA), IC "San Giovanni Bosco - BenedettoXIII - Poggiorsini" di Gravina in Puglia (BA); IC "Dario Bertolini" di Portogruaro (VE), IC "Alice Noli" di Campomorone Ceranesi (GE); IC "Lido del Faro" di Fiumicino (RM).