TIRANA (Albania) “La Comunità ebraica più antica d’Europa tra storia e memoria: il ghetto, i battesimi forzati, l’emancipazione, la Prima e la Seconda Guerra Mondiale” Evento organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura In occasione della Giornata della Memoria ,

all’Università di Tirana Nostra Signora di Buonconsiglio il 21 gennaio , ore 11, Silvia Haia Antonucci - responsabile dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino” – terrà una conferenza dal titolo “La Comunità ebraica più antica d’Europa tra storia e memoria: il ghetto, i battesimi forzati, l’emancipazione, la Prima e la Seconda Guerra Mondiale”. L’evento, ad ingresso libero, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana . Sarà illustrata la storia della Comunità ebraica romana, la più antica d’Europa (gli ebrei giunsero a Roma nel 161 a.e.c.), attraverso i documenti conservati nel suo Archivio, ritenuto uno tra i più importanti per ciò che riguarda la storia ebraica, dichiarato dal Ministero per i Beni Culturali nel 1981 di “notevole interesse storico”. Attraverso le immagini dei documenti più significativi e dell’Archivio fotografico, saranno illustrate l’attività delle Cinque Scole (Sinagoghe) con le loro musiche, e delle Confraternite che nel ‘900 confluirono nella Deputazione di Assistenza, i rapporti fra l’Università (Comunità) ebraica e lo Stato pontificio (tassazione, condizione giuridica e civile, false accuse di omicidio rituale, battesimi clandestini e forzati e rapporti con la Casa dei Catecumeni, restrizioni per la detenzione dei libri ebraici, vessazioni nel periodo del carnevale e durante altre festività cattoliche), il Risorgimento con le Ketubot (contratti matrimoniali) decorate con i colori della bandiera italiana, comprese le immagini della Terra di Israele nei primi decenni del ‘900, e poi le trasformazioni del ghetto tra fine ottocento e primi del ‘900, la costruzione delle nuove sinagoghe, le nuove istituzioni di assistenza, le decorazioni al valore conseguite durante la Prima guerra mondiale, le persecuzioni razziali durante il periodo nazi-fascista, la creazione delle Scuole ebraiche, la razzia delle persone e della Biblioteca (tra i volumi scampati si segnalano, il più antico manoscritto ebraico d’Italia in mani ebraiche risalente al 1202, la micrografia presente nel Pentateuco castigliano del 1325, il Machazor Bene’ Romi con le note sul minhag [rito] italiano del 1540), i volti dei deportati, la fine della guerra, la ricostruzione dell’Italia, l’attentato palestinese alla Sinagoga Maggiore, la visita degli ultimi tre Papi. Silvia Haia Atonucci è laureata in Lettere (La Sapienza), Archivistica (Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari-La Sapienza e Corso di Laurea in Studi ebraici-Collegio Rabbinico Italiano) e Studi Storico-Artistici (La Sapienza). Archivista responsabile presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, collabora con il Museo Ebraico di Roma (organizzazione di mostre e attività di didattica museale), è giornalista pubblicista (ha scritto per varie testate nazionali e internazionali; attualmente collabora con il mensile “Shalom” della Comunità ebraica di Roma), svolge attività didattica e di comunicazione sulla storia della Comunità ebraica di Roma, l’ebraismo e la Shoah (con particolare riferimento alla storia orale) per la Comunità ebraica di Roma, su tali argomenti ha pubblicato volumi e ha tenuto lezioni e conferenze in Italia ed all’estero. (Inform)