Illustra il contenuto il relatore Alberto Ribolla (Lega). Tra le disposizioni previste, la riduzione del numero dei seggi da predisporre per il voto europeo del maggio 2019 presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero. Il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, assicura che la riduzione non “comporterà disagi per gli elettori”

ROMA – La Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati ha esaminato ed espresso parere favorevole sul provvedimento di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e per il triennio 2019-2021. In apertura, la presidente della Commissione, Marta Grande ricorda che la nuova disciplina contabile introdotta a partire dal 2016 ha riunito in un unico provvedimento i contenuti dei disegni di legge di stabilità e di bilancio. Il testo si suddivide ora in due sezioni: “nella prima – spiega la presidente - sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono, invece, indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile”. All'esame della Commissione vi sono pertanto, oltre alle disposizioni di propria competenza, contenute nella prima sezione, anche le Tabelle relative agli stati di previsione contenute nella seconda sezione. Al vaglio vi saranno inoltre gli eventuali emendamenti presentati alle parti di sua competenza. Il provvedimento viene quindi illustrato dal relatore Alberto Ribolla (Lega), che ribadisce come la sezione I svolga essenzialmente le funzioni dell’ex disegno di legge di stabilità; la II sezione, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio. Per gli ambiti di competenza della Commissione, nella sezione I si osserva la rimodulazione, in base ai fabbisogni triennali programmati, della dotazione organica del personale della carriera diplomatica, una riorganizzazione demandata ad un apposito decreto del Presidente del Consiglio e da cui non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il relatore richiama l'indizione del concorso annuale e l'assunzione di un contingente annuo non superiore a 35 segretari di legazione in prova, misura prevista per il triennio 2016-2018 e prorogata al 2019 dalla legge di bilancio per il 2018. Evidenzia poi la riduzione del contributo italiano all'Onu, pari a 35,4 milioni di euro per il 2019 e a 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020 e la rinegoziazione di un adeguamento delle chiavi di contribuzione dell'Italia alle Organizzazioni internazionali delle quali è parte, procedura già adottata nel passato (nelle legge di stabilità 2015 e 2016, ricorda il relatore). “Il nostro Paese – segnala Ribolla - si trova nella lista dei dieci maggiori contributori al bilancio delle missioni di pace delle Nazioni Unite, che costituisce un distinto canale di finanziamento dell'Onu, avendo versato per queste operazioni 273,9 milioni di dollari per il 2016-2017, 255 milioni di dollari per il 2017-2018 e 250,7 milioni di dollari per il 2018-2019”. Al Governo si chiede però un chiarimento sull'oggetto della rinegoziazione. Nel testo si dispone anche una diminuzione delle sezioni elettorali da predisporre, in occasione delle prossime consultazioni per l'elezione del Parlamento europeo del maggio 2019, presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell'Unione, modifica che si rende opportuna – spiega il relatore - in ragione della bassa percentuale di votanti costantemente registrata all'estero e dell'incremento significativo – oltre il 22% – degli elettori registrati in altri Paesi Ue. Essa comporterebbe – nell'ipotesi, ritenuta verosimile, di circa 1,5 milioni di aventi diritto al voto – la necessità di approntare, nel 2019, un totale di 298 sezioni invece delle 932 necessarie a normativa vigente, per un risparmio conseguente pari a 2 milioni di euro. Ribolla richiama a questo proposito il passo della relazione tecnica allegata che afferma che tale riduzione «non produrrà effetti negativi sugli elettori, in termini di distanza e, dunque, in termini di accesso all'esercizio del diritto di voto». Il provvedimento dispone poi lo stanziamento nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, di 90 milioni per il 2019 e di 20 milioni per il 2020 per il potenziamento del Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, da destinare alle finalità già individuate per l'attuazione del Piano medesimo, la cui finalità è il rafforzamento della presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane. Per quanto riguarda la sezione II, il relatore si sofferma sulla tabella che reca i dati dello stato di previsione del Maeci, che si articola in due missioni e quattordici programmi. Ad esso si accompagna una nota integrativa con le priorità dell'azione amministrativa del Ministero, che riguardano per il 2019 in ambito europeo, “la gestione del fenomeno migratorio, la difesa comune e l'integrazione dell'area balcanica; in ambito mediterraneo, l'interlocuzione con i Paesi di provenienza o transito dei flussi migratori, la stabilizzazione dell'area ed il contrasto al terrorismo; nel campo della sicurezza e della promozione dei diritti umani, la prosecuzione dell'azione diplomatica volta a risolvere le crisi nel vicinato meridionale e orientale e in Africa; sul fronte della «diplomazia per la crescita», la promozione degli interventi per agevolare l'internazionalizzazione delle imprese; sul versante delle sfide globali, la salvaguardia della sicurezza dell'approvvigionamento energetico del nostro Paese; in tema di aiuto allo sviluppo, l'impegno ad un graduale riallineamento all'obiettivo dello 0,7% dell'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) rispetto al reddito nazionale lordo (Rnl) come indicato nel Documento di economia e finanza; in campo amministrativo, l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse; riforma dell'azione amministrativa, ai fini dell'ottimizzazione dell'impiego delle risorse”. Per lo stato di previsione del Maeci, “il disegno di legge di bilancio 2019-2021 autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 2.733 milioni di euro nel 2019, a 2.693,7 milioni di euro per il 2020 e 2.645,8 milioni di euro per il 2021. In termini di cassa, le spese finali del Maeci sono pari a 2.739,4 milioni di euro nel 2019, a 2.693,8 milioni di euro nel 2020 e a 2.645,8 milioni di euro nel 2021”. Rispetto alla legge di bilancio 2018, si registra quindi un andamento della spesa crescente in misura più intensa nell'anno 2019 (+124,1 milioni), meno pronunciato nella proiezione per il 2020 (+84,7 milioni) e ancor minore nella proiezione 2021 (+36,8 milioni). Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2019, Ribolla rileva che il disegno di legge di bilancio espone spese finali in aumento rispetto al 2018, in termini assoluti, in misura pari a 124,1 milioni di euro (4,7 %). Tale differenza positiva – spiega - è imputabile quasi totalmente all'aumento delle spese di parte corrente, pari a 121,7 milioni di euro, laddove le spese di conto capitale aumentano di 2,4 milioni di euro. Si tratta di stanziamenti che si attestano in termini di competenza, nell'anno 2019, allo 0,4 % della spesa finale del bilancio statale, in linea con il dato degli esercizi precedenti. L'effetto finanziario – segnala il relatore - è ascrivibile alle misure legislative introdotte dall'articolato della Sezione I, che determinano nel complesso un effetto negativo di 37,3 milioni di euro esclusivamente di parte corrente. Il disegno di legge di bilancio integrato degli effetti della I Sezione e delle modifiche della II Sezione propone stanziamenti per il Maeci pari a 2.733 milioni di euro per il 2019 e conferma anche per il 2019, rispetto alla legge di bilancio 2018, la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono il 98,9 % delle spese finali del Ministero. Le previsioni di bilancio integrate recano, inoltre, per il 2019, residui presunti pari a 37,19 milioni. Le autorizzazioni di cassa ammontano a 2.739,39 milioni. La massa spendibile (residui più competenza) ammonta pertanto a 2.770,22 milioni; pertanto il coefficiente di realizzazione – che dà conto della capacità di spesa – si attesta sul valore di 98,88%. La spesa complessiva è allocata sulle missioni: L'Italia in Europa e nel mondo, articolata in dodici programmi e che assorbe la quasi totalità, 96,9%, delle risorse; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche che si compone di due programmi ed è dotata del restante 3,1 % delle risorse. In termini assoluti, considerando gli effetti della manovra, Ribolla rileva che le spese finali della missione L'Italia in Europa e nel mondo sono pari a 2.647,91 milioni di euro per il 2019. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (2.685,27 milioni), tale missione registra un decremento di 37,35 milioni di euro, che riguarda principalmente il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale (-35,35 milioni) e, in misura assai minore, il programma Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari (meno 2 milioni). In particolare, il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale registra un decremento dovuto ad un intervento nella I Sezione consistente nella riduzione del contributo italiano alle spese delle Nazioni Unite nella misura di 35,35 milioni di euro nel 2019, a valere sul capitolo 3393 (Contributi a organismi internazionali). Quanto al Programma Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari, segnala che la riduzione di 2 milioni di euro sul capitolo 1613 (Dotazioni finanziarie per le rappresentanze diplomatiche ed uffici consolari di prima categoria) deriva dalla riduzione dei seggi da istituire presso le rappresentanze diplomatiche e consolari in occasione delle elezioni europee del 2019. Vi sono poi alcuni stanziamenti di interesse per la Commissione anche nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze. La principale delle due missioni è la Missione 4 (L'Italia in Europa e nel mondo) che con un'autorizzazione di spesa pari a 2.647,9 milioni di euro rappresenta il 96,9% del totale delle autorizzazioni riportate nello stato di previsione del Maeci. Nell'ambito della Missione 4 la parte più consistente dei finanziamenti è ascrivibile al programma Cooperazione allo sviluppo per un importo pari a 1.178,1 milioni di euro nel 2019 (a fronte dei 1.049,3 milioni del 2018), cui seguono il programma Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini ed alle imprese, con stanziamenti per 594,1 milioni rispetto ai 586,1 milioni previsti dal bilancio 2018, il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale, con risorse per 428 milioni contro 466 milioni previsti l'anno scorso, il programma Promozione del sistema Paese, con importi pari a 200,7 milioni rispetto ai 188,7 previsti nel 2018, il programma Presenza dello Stato attraverso le strutture diplomatico-consolari, con risorse per 79,6 milioni contro i 72,8 del 2018 ed il programma Italiani nel mondo e politiche migratorie con un incremento, poiché passa dai 63.3 milioni del 2018 agli 82,3 milioni del nuovo bilancio. In conclusione, viene richiamato il quadro delle risorse programmate per il 2019 a supporto della cooperazione allo sviluppo e della partecipazione del nostro Paese alle missioni internazionali. Per quanto concerne quest'ultima, il relatore segnala che le risorse totali ammontano a 513,4 milioni laddove, come accennato, lo stanziamento di competenza previsto dal bilancio integrato degli Esteri registra, a carico dell'intero Programma 4.2, 1.178,1 milioni di euro per il 2019. Richiamati anche i capitoli di spesa del Ministro dell'Interno collegati alla cooperazione allo sviluppo e pari a 2.052,62 milioni e quelli presenti in altri Ministeri e ulteriori voci dello stato di previsione del Ministero dell'economia di interesse per la Commissione, come l'apposito fondo destinato al finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali. Il relatore preannuncia quindi la presentazione di una relazione favorevole sui provvedimenti in titolo, riservandosi di integrarne il testo sulla scorta delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito e di farsi latore di eventuali proposte emendative. Di seguito interviene il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, che sottolinea come il provvedimento includa “interventi che sono giudicati imprescindibili per garantire il buon funzionamento del Maeci” e segnala la sua apertura a “proposte virtuose che potranno emergere dal dibattito parlamentare”. Di Stefano ricorda anche che i fondi del Fondo europeo di sviluppo non rappresentano un incremento reale del bilancio della Farnesina e ribadisce che la riduzione delle sezioni elettorali per il voto europeo non “comporterà disagi per gli elettori”. La relazione favorevole è stata poi approvata dalla Commissione. (Inform)