di Angelo Sollazzo - In questi giorni si stanno avvicendando numerosi eventi che, a detta dei promotori, si dovrebbero richiamare alla storia ed agli ideali del socialismo nostrano. Alcuni appuntamenti sono stati dei veri flop, altri hanno dimostrato un qualche interesse da parte del popolo socialista.

Sono in agenda altre iniziative a partire da quel che è rimasto del PSI, che convoca un altro inutile Congresso, a momenti di riflessione di Fondazioni e Circoli Socialisti sparsi sul territorio, per finire alla Conferenza di Rimini di novembre che in noi tutti suscita emozione e nostalgia per la città prescelta e per l’impostazione organizzativa. Credo sia inutile ripetere quanto detto e scritto nei mesi ed anni passati, ma la nuova situazione politica, i pericoli che corre il Paese, ci dovrebbero indurre a fermarci un momento, fare alcuni respiri profondi e riflettere su quali iniziative possono essere le più fruttuose per rilanciare un ideale che è stato sconfitto dalle urne ma che oggi rappresenta l’unica alternativa al declino politico che stiamo vivendo. Il tracollo del PD ci dovrebbe indicare la strada giusta da percorrere ed evitare comportamenti e progetti finiti rovinosamente. Coloro i quali hanno per anni osannato il decisionismo e la rottamazione di Renzi, e che lo avevano dipinto come il nuovo Blair, oggi si trovano a verificare la inconsistenza del personaggio, la tracotanza e l’arroganza della stesso e l’abissale distanza dalle tesi della sinistra e del socialismo. Il bulletto fiorentino ha avuto la capacità di distruggere un Partito e con esso la sinistra, ed oggi ha la faccia di bronzo di riproporsi come niente fosse accaduto e che le varie stancate elettorali sono da attribuire ad altri. Renzi è finito e con lui il renzismo. Berlusconi è cosa passata e con Renzi ha provocato l’ondata populista che ha invaso l’Italia. Renzi come Berlusconi, ha dilapidato, ingannato ed equivocato il modo stesso di governare un Paese. Oggi siamo senza opposizione, siamo in mano ad una società politica intrisa di ignoranza, di superficialità e di rancore. La maggioranza Lega-5Stelle produce ogni propria azione con intento punitivo nei confronti di chi è più capace e preparato di loro ed ha fatto dell’Italia la grande nazione che è. Non parliamo solo di ignoranza spicciola, ma di cattiveria, rabbia, odio e invidia che provano ad ogni livello. Nei momenti di grave crisi parlare alla pancia della gente è cosa facile, cercare i capri espiatori è molto semplice, individuare il nemico in quelli della prima Repubblica fa effetto e crea consenso . Poi i nodi vengono pettine. L’ignorante resta tale, le promesse fatte in campagna elettorale si mostrano difficili da mantenere, si rinviano, si adattano e qualcuna delle menti più attrezzate della loro compagine, tira la giacca a tutti ricordando che una cosa sono le promesse altra cosa sono i conti dello Stato. Già si vedono i primi scricchiolii tra i due alleati o contraenti , gli interventi su materie cruciali vengono ridimensionati, alcuni loro supporter iniziano a prenderne le distanze. Non necessita un indovino per dire che il governo ha i mesi contati e sarà travolto dalla sua stessa incapacità e da un pronunciato dilettantismo. In questo caso la Sinistra che fa? S parla di Sinistra prima di socialismo, poiché sia nel PD, che in LeU e nei vari gruppi appare chiaro che non si sappia che pesci pigliare. Intanto affermiamo seriamente una proposta politica che dica che i vecchi gruppi dirigenti devono fare due passi indietro, anche noi stessi. Diciamo chiaramente che i vari Grasso, Boldrini, Fassina Bersani etc., con la loro insopportabile puzza sotto il naso devono sparire di scena, e non apparire più in pubblico a rappresentare una sinistra che non li appartiene. Il PD scelga da che parte stare, elegga un Segretario, che non abbia barbe lugubri, che non sia apparentato con la famiglia Adams, e che crei un qualche entusiasmo . Politica e nome diverso, dirigenti diversi e comportamenti diversi. Quindi occorre affrontare la questione socialista. Nessuno potrà mai convincere chi scrive che i circa sei milioni di socialisti italiani siano svaniti nel nulla. Quanti si astengono dal voto, quanti hanno fatto la scelta del rancore traghettando la propria fede in Forza Italia, quanti nel PD o nella sinistra estrema? Possiamo permetterci di rappresentare il socialismo italiano con l’attuale PSI, ridotto a numeri da prefisso telefonico e la cui gestione è stata fallimentare negli ultimi tempi a tutti i livelli? Chi scrive è ancora iscritto al PSI. Dopo cinquant’anni non si prendono tessere diverse. Non l’ha fatto prima né ha intenzione di farlo ora. Per due volte chi scrive ha presentato ai Congressi la candidatura a Segretario, per tentare di smuovere le cose ed arginare l’egoismo sfrenato, mirante solo alla personale sistemazione. Ora è arrivato il momento di accantonare rancori e risentimenti. Coloro che hanno avuto incarichi e posti di rilievo dichiarino di non essere candidati, a meno di una chiara e controllata richiesta della base. Difendere i nostri giocattoli non ha più senso. I socialisti abbandonino tutti il proprio orticello, le sigle, i movimenti, le correnti e lo stesso PSI per dar vita ad un nuovo soggetto politico di chiara matrice socialista, che presenti il proprio simbolo alle elezioni europee con candidature di bandiera e di servizio, per iniziare a ricostruire la casa comune. Quindi si sciolgano le Associazioni, i Movimenti e le strutture organizzate sul territorio per andare ad un Evento Nazionale con il sistema delle primarie, dove tutti si possano esprimere, e si proceda alla Costituente per un nuovo partito, senza esclusioni di sorta, per ridare casa e speranza ai socialisti italiani. Basta con le polemiche, con i rimbrotti, i risentimenti e con le colpevolizzazioni sul passato, bisogna riscoprire la fratellanza tra di noi, la militanza politica e la voglia di appartenenza. Dobbiamo augurarci che tutti partecipino a questo processo, altrimenti a Rimini bisognerà procedere con quelli che saranno disponibili. Altre forze della sinistra potrebbero fare a breve l’opzione socialista. Teniamoci pronti, saremo noi ad accogliere gli altri e non farci assorbire come nel passato .