(SA) - Alcuni parlamentari della Lega, non hanno tardato a manifestare la loro vera faccia. Seguendo l’esempio del loro capo, che has intrapreso una guerra contro gli immigrati che ha portato a dare forza a quegli stati europei ed alla destra in genere,

che è contro l’accoglienza e che scarica sull’Italia e la Grecia il peso maggiore dell’accoglienza, altri dirigenti e deputati della lega si sono affrettati a manifestare il loro vero carattere. Ieri Salvini che manda a spasso per il mare rifiutando loro il permesso di sbarcare in Italia, oggi Marrone, sottosegretario alla giustizia che attacca la magistratura augurandosi che si ponga fine alle associazioni di magistrati, “specialmente quelle di sinistra”, come ha tenuto a specificare il sottosegretario. Non è difficile collegare questa dichiarazione improvvida alla sentenza della magistratura nei confronti della Lega, che in un eccesso di “trasparenza” ha fatto sparire 49 milioni di finanziamento pubblico e che ora la Corte vuole che vengano restituiti. Evidentemente il sottosegretario, pur rivestendo una prestigiosa carica istituzionale, non ha sufficienti nozioni di democrazia, di pluralismo e di associazionismo. (Salvatore Augello) Pubblicato il: 06/07/2018 15:57 Stanno diventando un caso le parole del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, parlamentare della Lega, che durante un incontro di formazione organizzato al Csm per i magistrati tirocinanti ha auspicato che la magistratura si liberi dalle correnti, "in particolare di quelle di sinistra". Frasi che hanno sollevato un polverone di polemiche. A partire dall'Associazione nazionale dei magistrati, che bolla le affermazioni di Morrone come "dichiarazioni gravi e inaccettabili sia perché rese in una sede istituzionale e in un contesto di formazione di giovani magistrati, la cui reazione è stata di sconcerto, sia perché provenienti da un rappresentante del governo invitato all’incontro nella sua veste istituzionale" ricorda una nota dell'Anm. L'Associazione Nazionale Magistrati "stigmatizza il contenuto di tali gravissime affermazioni e ribadisce il ruolo fondamentale di tutti i gruppi associativi all'interno della magistratura, in quanto garanzia di pluralismo culturale e democrazia interna". A intervenire sul caso è anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, per il quale le parole del sottosegretario alla Giustizia della Lega, "non possono essere né condivise né accettate". "La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati" spiega Legnini, che annuncia di avere "già informato il ministro della Giustizia con una nota sollecitandolo a prendere posizione su quanto accaduto". "L'associazionismo costituisce linfa vitale e il pluralismo associativo un valore prezioso per la magistratura e per il suo organo di governo autonomo - sottolinea Legnini - Altro è la deriva correntizia, che abbiamo tentato di contrastare e che io stesso ho più volte avuto modo di criticare". "La critica alle correnti, però, non può mai spingersi fino a negare il valore dell'associazionismo, e tantomeno può essere indirizzata verso questa o quella corrente" denuncia ancora Legnini, giudicando "inopportuna la sede e la platea di giovanissimi magistrati in cui si è scelto di formulare simili esternazioni, tanto più perché a ridosso della consultazione elettorale per il rinnovo del Csm". Mentre il Pd invoca le dimissioni del sottosegretario, chiedendo un intervento da parte di Palazzo Chigi e di via Arenula, dal canto suo, Morrone precisa che le sue parole rappresentano "un'opinione personale". "In magistratura non ci sono correnti migliori di altre - sottolinea Morrone -. E le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono un'opinione personale che non rappresenta la posizione del ministro. In questo senso ho avuto un'uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza. Rivendico comunque la posizione politica, la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni"."Non era mia intenzione - ribadisce Morrone - sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione. Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità". Solo in serata arriva il commento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: ''Prendo atto che il sottosegretario Jacopo Morrone ha già chiarito che quello di stamattina era un giudizio politico espresso in un luogo in cui non dovrebbero entrare le opinioni personali. Come già detto in altre occasioni, ritengo l'associazionismo dei magistrati una buona cosa, se non porta alle storture del correntismo". "Tutti gli operatori del mondo della Giustizia hanno ormai ben compreso l'imparzialità del mio operato e del Governo, nell'ambito dei principi costituzionali, ma, soprattutto, l'inequivocabile apertura al dialogo nei confronti di tutti - sottolinea Bonafede - Quanto avvenuto stamattina non deve compromettere il dialogo che il ministero ha già avviato e che abbiamo tutta l'intenzione di portare avanti con determinazione''. (ADNKRONOS)