Estendere il Reddito di inclusione: è questa la prima proposta del PartitoDemocratico per contrastare l’impoverimento della popolazione. Una misura già inserita nel programma dei dem e per la quale ci sono già risorse certe,

come illustrato da segretario reggente del PD Maurizio Martina, dai capigruppo Pd alla Camera e al Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci, nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del Partito democratico per potenziare ed estendere il reddito di inclusione. “È giusto che il PD in Parlamento sfidi la maggioranza a partire dalla lotta alla povertà – ha spiegato Martina – su questo tema abbiamo lasciato in eredità uno strumento importante, che non va messo nel cassetto ma va valorizzato. Se la maggioranza fa sul serio, non ha altro che rendere operativa questa misura anziché andare in giro per l’Italia con armi di distrazione di massa, pericolose, perché le parole sono pericolose”. “La nostra proposta si legge” per potenziare ed estendere il reddito di inclusione, ha dichiarato Delrio, “non è una chiacchiera, mentre sentiamo molte chiacchiere come che si bloccano gli immigrati mentre continuano ad arrivare, che si faranno censimenti che poi non si faranno. Questa invece non è una chiacchiera”. Fatti, insomma, per aiutare il Paese, non promesse elettorali e neanche opposizione velleitaria o di bandiera. Lo ha spiegato Marcucci qual è lo spirito con cui il Pd lavora dai banchi dell’opposizione: “Quello che avevamo detto dopo le elezioni è stato fatto. Il nostro è un approccio costruttivo. Abbiamo voglia di fare opposizione costruttiva”.

REDDITO DI INCLUSIONE: ALLARGARE LA PLATEA PER RAGGIUNGERE PIÙ PERSONE

Il senatore dem Tommaso Nannicini ha spiegato che “La proposta riparte dalla scorsa legislatura. Quello che proponiamo è continuare il percorso e fare l’ultimo miglio. La nostra proposta di legge vuole allargare la platea e raggiungere più persone. Ci sarà un rafforzamento monetario e dei servizi”. Ha evidenziato la deputata Pd Elena Carnevali: “La nostra misura non scoraggia la ricerca di un lavoro e non disincentiva la formazione e lo studio. È una politica attiva per uscire dalle condizioni di povertà . Importante poi è il rafforzamento dei servizi sociali”.

REDDITO CITTADINANZA: PROMESSE E BASTA

Inevitabile il confronto col reddito di cittadinanza, tanto sbandierato durante la campagna elettorale dai 5Stelle quanto nascosto in fondo ai cassetti del governo, quando si tratterebbe di trasformare le parole in fatti. A questo proposito, Martina ha portato l’affondo: “Ieri il premier Conte sembrerebbe aver chiesto risorse europee per finanziare il reddito di cittadinanza. Questa è la prova provata che il governo e la maggioranza navigano al buio e non sanno di cosa parlano: stai dimostrando che tutto quello che hai promesso in campagna elettorale come certo, non c’è. Per altro facendo finta di non sapere che il bilancio europeo è pluriennale. Su che mondo vivono?”.

MIGRANTI: GIOCARE CON LA PAURA, È UN GIOCO PERICOLOSO

Durante la conferenza stampa, che si è tenuta alla Camera, si è parlato anche del tema migranti. Nette le parole degli esponenti Pd. Di fronte alla “rappresentazione della questione che sta facendo il vicepremier – ha sottolineato Martina – noi diciamo che bisogna fare attenzione, perché il nostro paese rischia una spirale complicata e pericolosa”. “Noi non abbiamo risposte in tasca ma non dimentichiamo che la prima questione è l’umanità” ha aggiunto il segretario reggente, che ha poi detto di attendere il “governo alla prova del nove, quando a Bruxelles a fine mese si tratterà di decidere davvero. Vedremmo se ci racconteranno che è tutto ancora una volta rinviato. Salvini sta giocando sulla pelle di questo paese una propaganda sulla paura”. Martina ha avvisato che “non bisogna alimentare la propaganda che porta il Paese su un crinale molto rischioso. Sul tema migratorio i sentimenti di tutti gli italiani sono forti. Chi vi parla sa benissimo che tocchiamo uno dei temi più delicati. Ma proprio per questo chi sta nelle istituzioni deve misurare le parole. Noi non vogliamo partecipare a questo gioco pericoloso nel paese. A noi interessano le soluzioni”.