(SA) - Fino ad ora non si era mai visto un uso spregiudicato della propria posizione di comando, utilizzata in questo modo pro campagna elettorale. Abbiamo assistito nei giorni scorsi alla discutibile posizione del ministro dell’interno Matteo Salvini che ha dato disposizione di non fare sbarcare 630 persone prese a bordo dalla nave Acquarius.

A qyìuesta posizione, è subentrata la critica di diversi stati che hanno accusato l’Italia di essere disumana e di ignorare le sofferenze dei migranti, mentre altri stati sovranisti plaudono all’iniziativa, perché “rimette al centro” in Europa il problema dei migranti. Parecchie sono però le cose che non quadrano in questa posizione della lega che mostra i muscoli contro l’Europa certo, ma anche contro le ONG ed i migranti che fuggono da guerre e persecuzioni varie. La prima che ci viene in mente ad esempio, è che Salvini che attacca l’accordo di Dublino, dimentica che quell’accordo è stato firmato da Belusconi (FI) all’epoca Presidente del Consiglio e da Maroni (Lega) all’epoca Ministro dell’Interno. La seconda, che non è vero che alzare la voce paga, poiché la revisione del trattato era gia chiesta ed avviata dal governo Gentiloni, che da tempo contestata l’accordo e ne chiedeva la modifica, data la consistenza del flussi migratori e la resistenza di quegli stati che oggi si trovano d’accordo con Salvini, a rispettare l’accordo. Anzi, sono stati questi stati ad inaugurare la nuova era dei muri per impedire il passaggio dei migranti. Ma vi è un’altra motivazione meno complicata e più immediata, che è quella che in maniera del tutto spregiudicata, Salvini abbia assunto questa posizione drastica, proprio il giorno in cui gli italiani erano chiamati al voto, per una importante tornata elettorale. Siamo convinti che se non ci fosse stata questa coincidenza, Salvini non avarebbe rotto il silenzio elettorale augurando buon voto il sabato prima delle elezioni e soprattutto non avrebbe usato come scudi umani 630 migranti salvati dalle acque del mare, allungando la loro via crucis. Infatti le sofferenze per queste persone, costrette a restare in mare a bordo della nave che li ha raccolti e salvati, non sono ancora finite. Dopo giorni di sosta forzata in mare nel rimbalzo di responsabilità tra Malta e l’Italia, alla fine la nave ha preso la rotta per Valencia, avendo il governo spagnolo presieduto dal socialista Sànchez, data la propria disponibilità ad ospitare gli infelici tra i quale, è bene ricordare, ci sono donne incinte e minori non accompagnati. Tra l’altro, ora ci si mette anche il maltempo e queste persone sono state dirottate verso le coste della Sardegna, in attesa che migliori il tempo, allungando la loro sofferenza. E’ pure vero, che queste persone, scortate dalla Guardia Costiera e dalla Croce Rossa, vengono assistiti in mare cercando di non fare mancare loro nulla. Ma non era forse più semplice accoglierli così come si stanno continuando ad accogliere gli altri che continuano ad arrivare sulle coste italiane, senza inscenare tanta tragedia per guadagnare a spese delle persone forse un pugno di voti in più? Siamo perfettamente d’accordo che il trattato di Dublino non risponde più alla realtà migratoria attuale, se mai vi abbia risposto, ma la voce si alza attorno ai tavoli della trattativa dove si ridisegnano i destini dell’Europa e non servendosi di poveri diseredati che hanno solo la colpa di essere nati nel posto sbagliato, per cui sono costretti a fuggire le guerre, la fame, le persecuzioni, tutti mali di cui l’Europa non è certo indenne di responsabilità. La voce si alza contro quegli stati che non hanno mai rispettato l’accordo di Dublino e si sono rifiutati di accogliere la loro quota di immigrati, la voce si alza per ottenere maggiori risorse da investire nell’immigrazione e nella soluzione dei problemi che la generano. Infine, la voce si alza per difendere i deboli e non per utilizzarli a fini elettoralistici e/o a fini puramente strumentali, senza cercare di mettere assieme una politica di piano che salvaguardi i deboli, i fuggitivi di guerre pomposamente battezzate all’epoca come primavere, che tanto danno hanno provocato e continua a provocare, terrorismo compreso. La voce bisognava alzarla quando si diede vita all’accordo di Dublino e l’Italia era rappresentata sia da FI che dalla Lega, con Berlusconi e Maroni. Alzarla ora ha solo un sapore di difficile credibilità e fa pensare solo a strumentalizzazione di basso cabotaggio. (Salvatore Augello)