(SA) -In passato, nella partecipazione degli emigrati al voto ha evidenziato percentuali di partecipazione molto basse e deludenti.Diversi possono essere i motivi per cui l’emigrato non partecipa alle elezioni: confusione, sfiducia nella politica, rassegnazione perché tanto non cambia niente, indifferenza,

indolenza ed altri ancora.

Motivi che possiamo comprendere ma non certo giustificare, perché alla fine sono tutte motivazioni che ingrossano il partito delle astensioni, cosa che non solo non risolve i problemi, ma anzi li aggravano.

VEDIAMO PERCHE’:

  1. confusione? In campagna elettorale ci sono politici che promettono l’inverosimile, interventi miracolosi che servono solo a riempire il libro dei sogni. Questi stessi politici non dicono cosa hanno fatto stando seduti al parlamento, dove nessuno si è accorto della loro presenza. Si limitano solo a dire quello che faranno. Non partecipare quindi, significherebbe favorire il ritorno o l’entrata in parlamento di elementi incapaci che pensano solo ai loro interessi.
  2. Sfiducia nella politica? Sono tutti uguali per cui non vale la pena, è la cosa che si sente dire e che alimenta la sfiducia. Ma non è così, perché se si fa un esame approfondito di fatti, persone e partiti, ci si rende conto che in effetti non tutti sono uquali, ma ci sono differenze a volte anche notevoli tra i vari partiti e movimenti contendenti. Tali diversità, si possono misurare anche dalle cose che promettono andando ad applicare la formula latina “cui prodest” per capire quali settori della società si vuole agevolare oppure peggio ancora per pigliare in giro gli elettori promettendo mari e monti che poi non sapranno mai come realizzare.
  3. Tanto non cambia niente?  Anche questo non è vero, perché a seconda di chi andrebbe a governare le cose cambierebbero in meglio o in peggio. Vi figurate Salvini al governo, che vuole portare l’Italia fuori dall’Europa, che vuole uscire dall’euro, che vorrebbe rimandare a casa tutti gli immigrati, dimenticando che le stesse fabbriche del Nord senza gli immigrati potrebbero chiudere battenti. Quanti anziani resterebbero senza badanti e quante aziende agricole senza lavoranti?

4.    L’indifferenza e l’indolenza? Queste persone dovrebbero ben riflettere prima di fare mancare il loro contributo alle elezioni. Questi atteggiamenti, portano a considerazioni di diversa natura che non depongono in favore degli italiani all’estero. Facciamo qui un esempio che non vuole avere la pretesa di essere esaustivo, ma che serve a dare l’idea delle conclusioni a cui porterebbe una mancata partecipazione al voto:

·        Si accrediterebbe la tendenza a considerare che la comunità residente all’estero non è interessata a fare uso di questa importante conquista che allo stesso tempo è un diritto, ma anche un sacrosanto dovere.

·        Una condotta simile, indebolirebbe la stessa rappresentanza in parlamento rimettendo in discussione la stessa utilità degli organi di rappresentanza elettiva come i COMITES ed il CGIE.

·        Passerebbe la linea di quanti da sempre sono contro gli italiani all’estero e si accorgono di loro solo in tempi di elezioni, magari dopo avere per lungo tempo fatto in modo di minimizzare l’operato di questi rappresentanti democraticamente eletti.

Tante altre motivazioni si potrebbero portare, ma vogliamo evitare confusione, per cui ci limitiamo a dare pochi ma chiari elementi di riflessione, sperando che essi raggiungano lo scopo di sensibilizzare gli italiani all’estero che hanno tutto il diritto di avere una rappresentanza capace, qualificata, interessata a risolvere le problematiche degli italiani all’estero.

Una rappresentanza, che finalmente riesca a riaccendere i riflettori su un problema. Quello delle migrazioni, che necessita di interventi seri e risolutivi e di difensori appassionati che sappiano quello che fanno e lo sappiano fare bene.

QUI SOTTO RIPORTIAMO LE INDICAZIONI DI VOTO

AMERICA LATIVA

 CAMERA                                                     SENATO

RENATO PALERMO                                 FABIO PORTA

ALBERTO BECHI                                      VERONICA MINNICINO

 AMERICA DEL NORD E CENTRALE

CAMERA                                                     SENATO

FRANCESSA LA MARCA

ROCCO DITROLIO

 EUROPA

CAMERA                                                     SENATO

GIANNI FARINA                                        LAURA GARAVINI

LANFRANCO FANTI

 AFRICA ASIA OCEANIA E ANTARTIDE

CAMERA                                                     SENATO

                                                                       FRANCESCO GIACOBBE

 Rileviamo che tra i nomi indicati, tre sono di emigrati siciliani: Porta, Giacobbe, La Marca,

mentre tre sono organici all’USEF: Porta, Minnicino, La Marca.

E’ inutile dire che si tratta di una scelta sofferta, scaturita dalla necessità di tentare una sintesi unitaria, almeno all’estero, cercando di fare quel tentativo che i partiti di sinistra e del centro sinistra non hanno ritenuto opportuno fare.

Sappiamo che alcuni nostri aderenti possono legittimamente non essere d’accordo, naturalmente costoro sono liberi di scegliere la lista e i candidati che vogliono, sapendo che questo non mette in nessun caso in discussione l’unità dell’USEF e la sua vocazione e missione associazionistica.

Quello che noi consigliamo in ogni caso, è riflettere bene prima di approvare o dissentire sulla nostra sofferta indicazione.

Importante è tenere presente che essa nasce dalla vocazione unitaria dell’USEF e dalla necessità di portare in parlamento il maggior numero di parlamentari possibile per fare in modo che si levi alta e forte la voce degli italiani all’estero perseguendo così la soluzione delle complicate tematiche dei migranti.

Salvatore Augello

Segretario Generale USEF

Serradifalco, 12 febbraio 2018