(fonte aise) - "Il problema non è la mozione sgrammaticata, istituzionalmente irricevibile ed eticamente irresponsabile presentata da Zacchera in Commissione Esteri della Camera. Il problema è che questi scrive sotto dettatura del Sottosegretario Mantica e l’obiettivo del centro-destra non è quello di riformare il Cgie, ma quello di azzerare la rappresentanza degli italiani all’estero

 per poi arrivare a rimettere in discussione anche la stessa rappresentanza parlamentare". Sono molto dure le dichiarazioni esternate da Luciano Neri del Coordinamento Nazionale Circoscrizione Estero PD nel corso di un incontro sul Cgie. "Si tratta sostanzialmente di un azzeramento delle risorse nei capitoli destinati agli italiani all’estero, tolgono il carburante per poi affermare che la macchina non cammina", ha aggiunto. Proseguendo il suo intervento, Neri ha sollecitato il centro-sinistra a "comprendere che non ci troviamo in presenza di una normale dialettica politica o istituzionale, ma di fronte ad una esplicita dichiarazione di guerra del governo Berlusconi contro gli italiani all’estero. Vogliono cancellare quello che non riescono a controllare, vogliono cancellare la variegata e plurale rappresentanza degli italiani all’estero, un universo da sempre fortemente connotato in senso democratico e che dall’esterno, spesso molto meglio degli italiani in Italia, comprende il pericolo dei fascisti al governo e del berlusconismo", ha incalzato. "La proposta della destra non è solo irricevibile", ha continuato il rappresentante del PD, "ma anche pericolosissima, perché", ha spiegato, "introduce il trincio aberrante che in tempi di crisi si può risparmiare posticipando o cancellando l’espressione più alta della democrazia parlamentare, le elezioni. Con queste proposte Mantica e Zacchera dimostrano di avere più a che fare con Arcinazzo che con Fiuggi, più con la tradizione fascista e missina che con quella legalitaria e costituzionale di Alleanza Nazionale". "Partito Democratico e centro-sinistra, come ha giustamente rilevato Veltroni, sono alimentati da una cultura della responsabilità etica, politica e istituzionale", ha osservato ancora Neri, "e quando parliamo di disponibilità al dialogo e al confronto, parliamo di un atto dovuto nei confronti del Paese e dei cittadini, non nei confronti di Berlusconi. Anche su questi temi il PD è disponibile ad un confronto, essendo però consapevoli che questo non è ciò che vuole il centro-destra e quanto meno non è ciò che non sta praticando il centro-destra". "Il nostro senso di responsabilità sta anche nel comunicare messaggi chiari, comprensibili e concreti e nel saper utilizzare tutti gli strumenti democratici e di mobilitazione istituzionale e civile proporzionati all’attacco che il governo ha deciso di portare contro gli italiani all’estero", ha aggiunto Neri, per poi concludere: "siamo chiamati ad un sforzo ulteriore, qualitativamente alto e unitario in difesa della storia, della dignità e delle conquiste dei nostri connazionali all’estero. Che in definitiva significa tutelare gli interessi dell’Italia in quanto tale".