Roma, (askanews) - No all'Europa di "muri e paure" che "fa vincere i populismi". Sì ad un'accellerazione per una unità politica della Ue fondata sulla solidarietà che sappia far fronte nel nome dell'accioglienza all'esodo biblico di profughi e migranti in fuga dalle guerre e dal terrore dell'Isis come dalla fame e dalla carestia. Il debutto in video del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al forum Ambrosetti di villa d'Este di Cernobbio, introdotto con tono amichevole dall'ex premier Enrico Letta e di poco precedente il debutto in carne ed ossa di Matteo Renzi nelle vesti di premier, fa segnare per una volta l'abbandono dell'understatment che caratterizza la sua oratoria, in nome di toni forti e parole nette sul modo in cui l'Europa sta affrontando oggi la sua storia. "Le immagini strazianti del piccolo Aylan - ha denunciato il capo dello Stato davanti alla platea di vip riunita a Cernobbio- confliggono con i valori dell'Europa e con i valori della nostra stessa umanità". E ancora: "lo spettro che compare in Europa è un'Europa della paura, dei muri e dei veti" ed "è l'Europa che in fondo insegue e così facendo alimenta nazionalismi e populismi". Ma "l'alternativa non è tra la resa a un'invasione e la presunta difesa della fortezza Europa ma tra un'Europa protagonista del proprio destino e una Europa che subisce gli eventi senza saperli governare". D'altra parte "non è possibile imboccare scorciatoie pensando di lasciare i problemi a chi ci governerà dopo perché il dopo è già arrivato, ecco perché l'Europa è un percorso storicamente obbligato". "L'Europa - ha ammonito- si trova nel pieno di un passaggio storico. Le chiusure illusorie e le inerzie smentiscono drammaticamente i valori della nostra civiltà. La commozione a volte perfora la corazza dell'indifferenza, ma siamo lontani dalla percezione del carattere epocale e della dimensione del fenomeno migratorio. E' ancora lunga la strada di politiche comuni, di risposte all'altezza della sfida.Di certo, da queste crisi non si potrà uscire con le ricette del passato. l'Europa è un percorso storicamente obbligato. Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l'Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell'Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del Continente. La ragione storica, ideale, coincide, questa volta, con la convenienza, con l' interesse dell'Unione e dei suoi Paesi". "Mi sento - ha sottolineato Mattarella- più europeista che mai. Mi auguro che si stia aprendo finalmente la strada a regole comuni sul diritto di asilo: superare con regole nuove e condivise e adeguate all'oggi, il vecchio accordo di Dublino è un passo avanti e necessario". Ma "la strada è ancora lunga". E deve portare agli Stati uniti d'Europa fondati su apertura, dialogo, collaborazione, accoglienza. "Per quanto riguarda l'euro - ha spronato il capo dello Stato- occorre passare da regole comuni a istituzioni comuni: il presidente Mario Draghi è stato molto efficace nel sintetizzare questo obiettivo, che condivido pienamente. La moneta unica conteneva una promessa che non è stata sinora mantenuta: quella dell'unità politica. La moneta unica non era un punto di arrivo ma piuttosto un passaggio fondamentale, per dar vita a una nuova fase del processo di integrazione". "L'Europa - ha concluso il capo dello Stato il suo videomessaggio a Cernobbio- è un percorso storicamente obbligato. Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l'Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell'Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del continente. La ragione storica, ideale, - ha aggiunto - coincide, questa volta, con la convenienza, con l'interesse dell'Unione e dei suoi Paesi".