Raffaele Lombardo, come sempre, imprevedibile e sorprendente. Oggi si festeggia l’Autonomia siciliana, concessa ai siciliani nel 1947. Il bilancio dei suoi 66 anni è del tutto fallimentare. Storicamente la nostra classe politica, non ha mai preteso e imposto al governo centrale il rispetto delle prerogative istituzionali che lo Statuto ha da sempre previsto.

Il vassallaggio dei deputati e senatori dell’Isola, è stato fatalmente un danno per i siciliani. C’è stata la possibilità di ottenere il rispetto dei diritti siciliani, basti pensare a quei sessantuno a zero conquistato da Forza Italia nel 2001, ma, come sempre, la Sicilia è stata emarginata o illusa con la promessa della costruzione del Ponte di Messina; dal governo tecnico cancellato senza che dalla Sicilia si organizzasse una protesta di massa. Mentre in val di Susa c’è la guerra civile per impedire la costruzione di una galleria importante per i collegamenti tra l’Italia e l’Europa. Sta in questa differenza culturale il nostro grave limite ! Nel tempo sono nati movimenti per l’Autonomia con la presunzione di cambiare quest’andazzo storico. Tentò l’impresa Silvio Milazzo, fallita in modo indecente con la corruzione monetaria di qualche deputato regionale. E’ nato il Mpa, movimento politico ispirato da Raffaele Lombardo, sulla scia del Milazzismo: portare al governo della Regione le opposizioni, ieri il Partito comunista contro la Democrazia Cristiana, oggi il Partito Democratico contro il Pdl, per lottare clientelismo, potere personale, corruzione, affarismo. Anche quest’ultimo progetto che aveva, sulla carta, obiettivi di grande valenza politica, per stessa ammissione del suo fondatore, è naufragato. Ha perso strada facendo la rotta autonomista, trasformandosi in un movimento dedito al clientelismo, alla ricerca di potere dei suoi esponenti. La nostra grande sorpresa non sta nel fatto che, il Mpa e tutti i suoi esponenti abbiano praticato l’”abominevole” vizio delle clientele elettorali, era già noto e denunciato dall’opposizione in tutti i dibattiti di Sala d’Ercole, restiamo basiti, invece, quando il massimo “docente” di clientelismo che abbiamo avuto modo di sperimentare a Catania prima e a Palermo dopo, se la prende con i suoi discepoli figli del clientelismo e soggetti attivissimi per portare consenso al movimento “rivoluzionario” cioè il Movimento Per l’Autonomia. Lombardo, oggi, fa autocritica, rinnegando, quasi, la sua “creatura” cresciuta a sua immagine, ma che alla vigilia delle sue dimissioni, lascia intendere di volere abbandonare al suo destino. Che cosa inventerà nei prossimi mesi per recuperare consenso elettorale? La sua fantasia non ha limiti……… A.Can.