Scade il 22 luglio prossimo la disposizione dell’Assessore Regionale alla Presidenza Dr, Giovanni Ilarda, magistrato in aspettativa, inviata per lettera al capo del personale della Regione Dr. Alfredo Liotta, con la quale si sollecita ad inviare l’elenco degli impiegati sottoposti a provvedimento disciplinare, per vedere se si ravvisano gli estremi per procedere al licenziamento degli stessi. A Palermo come a Roma, quindi, va avanti a grandi passi la così detta caccia ai fannulloni, non sappiamo fin o a che punto giusta, fino a che punto garante dei diritti dei lavoratori, voluta per primo dal ministro Brunetta, che ha rivolto e continua a rivolgere un attacco pesante a tutto il pubblico impiego, con buona pace dell’allora ministro Giacomo Brodoloni, artefice della legge 300/1970, che andò sotto il nome di statuto dei lavoratori. Ministro socialista, vale la pena ricordare, così come socialista è già stato Brunetta prima di passare a Forza Italia. Ora, sia chiaro, che non abbiamo la minima intenzione di proteggere chi che sia, meno che mai chi non fa il proprio dovere nella pubblica amministrazione. Ma una cosa è perseguire gli assenteisti, gli indisciplinati, quelli che non fanno il lavoro per cui percepiscono uno stipendio, altra cosa è penalizzare tutta una categoria, solo per colpire quella minoranza che si comporta male e contribuisce a dare una cattiva immagine a tutta la macchina burocratica. Perché allora tanta solerzia? Per dare l’immagine dell’operatività sapendo che in genere il popolo, l’uomo della strada è molto mal disposto verso il pubblico impiego? Per distrarre l’attenzione del cittadino, che in questo memento ha tanti altri problemi a cui pensare, prima fra tutti quello di arrivare a fine mese con uno stipendio che perde progressivamente potere d’acquisto, o per distrarre il disoccupato, il pensionato al minimo, che in questo modo viene indotto a pensare ad altro? Siamo convinti, che perseguire il buon funzionamento della macchina pubblica sia un preciso dovere di ogni buon amministratore, quindi ben venga la richiesta dell’Assessore Ilarda, ma sarebbe sbagliato sparare nel mucchio senza rendere il giusto merito a quelli, e sono la maggioranza, che lavorano e fanno il loro dovere al servizio del cittadino. Sparare nel mucchio, potrebbe fare raggiungere effetti contrari a quelli che si vogliono raggiungere, perché si finirebbe per fare fare quadrato attorno ad una categoria, che non può essere incolpata di tutti i limiti e la farraginosità della macchina pubblica. Meglio sarebbe cominciare a rivolgere lo sguardo alle responsabilità che ha la politica che ha appesantito la pubblica amministrazione, creando precariato, ignorando la meritocrazia, promuovendo magari chi non meritava, sovraccaricando la struttura apicale di dirigenti di livello diverso, creando a volte figure professionali nemmeno contemplati nei contratti. Si vuole riformare la pubblica amministrazione? Si cominci a chiamare le cose con il proprio nome, si abbia il coraggio di separare la politica dal ruolo in ufficio, si abbia il coraggio di individuare chi sbaglia e di premiare chi lavora e fa il proprio dovere, eliminando ogni appiattimento salariale e dando il giusto valore alla meritocrazia. Salvatore Augello