Dopo Giulia Adamo, che nei giorni scorsi ha lasciato il gruppo all’Assemblea Regionale del PDL, per iscriversi al gruppo misto, di cui era componente unica, FI perde un altro pezzo importante del suo gruppo: l’on. Francesco Musotto, che ha deciso di lasciare il gruppo PDL e di rafforzare il gruppo misto. A differenza della Adamo, che solo da poco era arrivata alla politica, dopo avere retto la presidenza della Provincia di trapani, Musotto è, come dire, figlio d’arte, rampollo di una famiglia di politici di lungo corso. Fu il nonno Francesco anche lui, ad aprire la serie, o9ccupando il seggio di deputato prima del Regno, con i riformisti prima ed eletto nel listone fascista nel 1924. Lasciò poi la politica in posizione antifascista e si dedicò alla professione di avvocato. Nel 1943 fu prima nominato Prefetto di Palermo e poi alto funzionario per la Sicilia. Nel 1946 fu eletto deputato alla costituente per il PSI nel 1948 deputato con il Blocco del Popolo e poi, dopo la fine del Blocco del Popolo, fu eletto sempre al Parlamento romano nelle liste del PSI nel 1953 e nel 1958. Il nipote, l’attuale Francesco, seguì in toto la vocazione del nonno. Avvocato bravo e ricercato, tanto che alcuni boss gli hanno affidato la loro difesa, nel 1982 si candida alla Regione nelle liste del PSI, pigliando 20.148 preferenze pari al 26,41% dei voti di lista, ma per entrare in Assemblea deve aspettare le dimissioni di Filippo Fiorino e il 18 maggio del 1983, siede a Sala D’Ercole.. Nel 1995, invece, nella nuova veste di Forza Italia, viene eletto Presidente della Provincia di Palermo, da dove si dimette dopo essere arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, accosa dalla quale viene assolto con formula piena. Nel 1999 viene eletto deputato al Parlamento Europea sempre con FI, mentre nel maggio del 2003 torna trionfalmente alla presidenza della provincia con il 60,30% di voti. Nel 200u viene nuovamente eletto al Parlamento Europeo, mentre nell’ultima tornata elettorale, del maggio scorso, torna a Sala d’Ercole sempre con FI, dove pare doveva andare a fare il Presidente dell’Assemblea. Ma evidentemente qualche cosa non ha funzionato, per cui viene accantonato ed a presiedere l’Assemblea viene chiamato l’On. Cascio. Grande esempio di coerenza, quindi, coerenza con gli ideali di se stesso, oggi sempre per una crisi di ideali, si dichiara libero da Forza Italia e si iscrive al gruppo misto, facendo il paio con l’Adamo, anch’essa esule di FI, perché non le è stata data una delega assessoriale. Musotto, però, esce attaccando la Direzione e scrive a Berlusconi, dicendo che dopo la nomina a ministro di Angelino Alfano, che evidentemente era più utile a Berlusconi al ministero della giustizia, in Sicilia c’è crisi di leadership, non solo, ma accusa la dirigenza di averlo lasciato solo a fare la campagna elettorale, senza nessun appoggio da parte del partito. Forse per questo, riesce a raccogliere solo 17.508 voti di preferenza, pari appena al 6,74% dei vati raccolti dalla lista. Da quando sono finite le elezioni, nessuna riunione di gruppo è stata fatta, come a dire che le decisioni si prendono al di fuori del gruppo, su altri tavoli deputati alle scelte delle persone e delle cariche da attribuire loro. Lui, Musotto, è fuori da questi tavoli, è stato estromesso quando senza apparente motivazione, da coordinatore provinciale di FI, si trovò commissariato e sostituito da Vizzini, Fallica e Misuraca. Voi, a questo punto direte, condurrà una battaglia interna, farà valere i propri diritto in un dibattito interno a FI, cosa che fa parte della dialettica democratica di un partito. Nulla di tutto ciò, FI non sa che cosa sia la democrazia interna, agisce solo secondo la legge del più forte e Musotto che conosce queste regole, come l’Adamo, preferisce mettersi in stand bay, in attesa di tempi migliori, ovvero, in attesa che riesca a trovare una soluzione alle sue aspettative, un incarico degno di tanto personaggio. Dove, direte voi ? All’interno di FI? Non è detto. Considerata la coerenza che è di moda nella politica moderna, ed in certi settori della politica, se non sarà FI, potrebbe essere un’altra formazione politica, preferibilmente del centro destra, chi sa? MPA ? una nuova formazione? Una sigla presente all’interno del PDL o, forse, appianate le difficoltà ed ottenuto il giusto riconoscimento un plateale ritorno a FI? Chi sa, oggi tutto è possibile con il trasformismo inmperante, che è diventato una costante della politica moderna. Salvatore Augello