E’ finalmente arrivato al traguardo, dopo addirittura oltre dieci anni di attesa, il provvedimento con cui l’assessorato regionale alla Salute recepisce “l’Atto di intesa Stato – Regioni” del 5 agosto 1999, riguardante la determinazione dei requisiti minimi standard per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento di Enti e Associazioni che svolgono attività per la cura e la riabilitazione di persone dipendenti da “sostanze d’abuso”.

La situazione di stallo è stata sbloccata dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, con una nota inviata il mese scorso ai dirigenti generali dei due dipartimenti dell’assessorato in cui si chiedeva di “proporre tempestivamente un provvedimento congiunto per il recepimento dell’atto di intesa”. “Non è possibile che trascorra tanto tempo prima dell’adozione di un provvedimento che oltretutto riguarda argomenti delicati come la tutela delle fragilità – ha spiegato Russo -. La credibilità di un’amministrazione passa anche dal rispetto delle scadenze e degli impegni presi e ho ritenuto doveroso e civile imprimere una forte accelerazione al provvedimento. Credo che sia stato fatto un buon lavoro soprattutto perché ancora una volta abbiamo messo al centro del sistema la persona umana, con forti bisogni e con altrettanto forti aspettative di recupero fisico e sociale: ecco perché abbiamo voluto dare attenzione al carattere interdisciplinare degli interventi e al confronto costruttivo e di reciproca integrazione tra servizio pubblico e privato”. Il documento, adesso alla firma dell’assessore, è stato elaborato nei giorni scorsi dopo le opportune conferenze di servizio con i responsabili dei dipartimenti dipendenze patologiche delle Asp e dopo un’altra conferenza di servizio con i rappresentanti del Cears (Coordinamento Enti Ausiliari Regione Sicilia) e della Federserd. Nelle 13 pagine del documento vengono fissate le linee di indirizzo con la specificazione dei requisiti soggettivi, strutturali e funzionali che le strutture debbono avere per ottenere o mantenere l’accreditamento al servizio sanitario regionale. Viene sottolineata, in particolare, la necessità che gli Enti e le Associazioni devono cooperare al raggiungimento degli obiettivi del servizio sanitario “nell’ottica dell’integrazione socio – sanitaria ed interistituzionale dei servizi, della pari dignità e della valorizzazione del volontariato”. (Guido Monastra)