(Salvatore Augello) - Alla fine, Lombardo ce l’ha fatta, ha rotto definitivamente con i cosiddetti lealisti del PDL, ha chiesto ed ottenuto l’appoggio del PD, ha dato vita ad una sorta di governo delle riforme, che dovrebbe porre mano ai tanti problemi dell’Isola, trovando adeguate soluzioni. L’operazione non è certo stata indolore, ma ha generato un serio dibattito al limite della rottura all’interno del PD,

che sostenendo Lombardo si assume certamente una notevole responsabilità. In primis, intanto, la responsabilità, di salvare Lombardo, che ormai era ridotto senza maggioranza, dopo avere rotto con l’UDC di Cuffaro, dando in questo modo un governo alla Sicilia, dopo mesi di immobilismo totale. In seguito, la responsabilità, o forse è miglio dire il coraggio, di volere dare il via ad una stagione di riforme, nel tentativo di rilanciare sia l’economia che lo sviluppo della Sicilia, pervenendo alla soluzione di vecchi ad annosi problemi come la sanità, il precariato, l’occupazione, i servizi sociali, tutti temi da tempo carenti per mancanza di volontà politica o di agibilità politica, per meglio dire, considerate le fratture interne alla maggioranza di centro destra e a quelle, che si sono alla fine rivelate insanabili, all’interno del PDL. E’ pure vero, che il dibattito all’interno del PD non è concluso, se personaggi come la Borsellino e Bianco, lanciano una raccolta di firme contro la decisione assunta dal PD, dai suoi organi dirigenti ai vari livelli e dal gruppo parlamentare all’ARS. Questo, non rafforza certo la posizione del PD all’interno dell’attuale maggioranza di governo, né aiuta l’avvio delle riforme. Ma perché sia la Borsellino che Bianco, sentono il bisogno di prendere questa decisione di fronte ad una sofferta quanto si vuole decisione, presa ad unanimità? Esigenza di esibizionismo, di visibilità, specialmente quella di Bianco di cui non si sente parlare da quando ha perso le elezioni a Catania? Misteri della politica, che spesso non aiutano i mortali comuni a capire quello che succede, anzi, aumentano la confusione in un momento in cui da tutte le parti si evidenzia la esigenza di chiarezza. In ogni caso, ormai il dado è tratto,e tutto il Partito dovrebbe sentirsi impegnato nella scelta politica fatta, poiché la posta in gioco è alta e ne va della stessa vita del PD, che deve rendere conto al proprio elettorato. Questa, per dirla con le parole di Cracolici, è una grande opportunità per il PD, che può essere attore principale in una politica di rilancio della politica siciliana in tutti i suoi settori, a partire dalla legalità. Un banco di prova importante, che alla fine misurerà la capacità di fare politica di un partito, che non può certo continuare a chiudersi in se stesso, a praticale la politica del tanto peggio tanto meglio, mentre la regione va in rovina e ci va per tutti, perché non basta certo essere all’opposizione per scaricarsi la coscienza dalla responsabilità di quanto succede nella società. Oggi, questo impegno coraggiosamente assunto, va vissuto con spirito di servizio e deve portare subito a risultati concreti e visibili, deve portare soluzioni reali ai problemi, devi marcare da un lato la rottura con i vecchi governi di centro destra, la discontinuità con una disastrosa pratica di governo. Dall’altro lato la individuazione tempestiva di soluzioni che debbono subito segnare questo cambiamento di rotta ed imporsi all’attenzione di tutto il popolo siciliano, che deve con mano toccare la diversità, vedere i risultati. Se questo non dovesse avvenire, il PD rischia di pagare un prezzo altissimo per il sostegno dato a Lombardo, assumendosi responsabilità che non sono proprie, ma che vengono da altri governi da cui abbiamo il dovere, l’obbligo, la necessità di discostarci per marcare in maniera vsibile il cambiamento. Intanto, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha assegnato le deleghe ai 12 assessori del nuovo governo regionale, nominati lunedì scorso.

Ecco l’elenco:

ASSESSORATO ASSESSORE AUTONOMIE LOCALI E FUNZIONE PUBBLICA    CATERINA CHINNICI

RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI                                                        TITTI BUFARDECI

ATTIVITA’ PRODUTTIVE                                                                      MARCO VENTURI

BENI  CULTURALI E IDENTITA’ SICILIANA                                              GAETANO ARMAO

ECONOMIA                                                                                        MICHELE CIMINO

ENERGIA E SERVIZI PUBBLICA UTILITA’                                                PIER CARMELO RUSSO

FAMIGLIA, POLITICHE SOCIALI E LAVORO                                            NICOLA LEANZA

INFRASTRUTTURE E MOBILITA’                                                           LUIGI GENTILE

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE                                       MARIO CENTORRINO

SALUTE                                                                                            MASSIMO RUSSO

TERRITORIO E AMBIENTE                                                                   ROBERTO DI MAURO

TURISMO, SPORT E SPETTACOLO                                                        NINO STRANO

La delega di vice presidente della Regione è stata assegnata all’assessore Cimino.