“Stiamo lavorando per trasformare la Sicilia in una sorta di zona franca burocratica. Gli imprenditori che decideranno di investire nella nostra Isola dovranno poter contare su risposte celeri e certe da parte delle pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao, intervenendo questa mattina alla seconda edizione del ‘Festival della legalità’ in corso a Palermo nel giardino di villa Filippina.

 “Accanto alla fiscalità di vantaggio che, di recente, la Commissione Europea ha autorizzato per la Sicilia - ha sottolineato Armao - dobbiamo creare una burocrazia in grado di incentivare gli imprenditori a investire nel nostro territorio. Vanno eliminate le lungaggini burocratiche. Oggi registriamo troppo atti espliciti e pochi atti impliciti. Fatti salvi alcuni interventi preventivi legati alla tutela del paesaggio e della salute dei cittadini, la pubblica amministrazione siciliana che stiamo ‘disegnando’ dovrà autorizzare sempre meno e avviare invece verifiche e controlli ad attività iniziate tramite il silenzio-assenso”. L’assessore ha ricordato che la Regione, oggi, spende 1,4 miliardi di euro all’anno per la retribuzione del personale in attività e in quiescenza. Mentre per il sostegno alle imprese si impiegano solo 200 milioni di euro all’anno. “Dobbiamo invertire questa tendenza - ha aggiunto - puntando su una pubblica amministrazione più efficiente e meno costosa. La burocrazia è una risorsa immateriale importante che va valorizzata. Non possiamo più continuare a utilizzare male le nostre risorse perché questo ci condannerebbe al sottosviluppo”. “Nella riforma della pubblica amministrazione che stiamo mettendo a punto - ha precisato Armao - contiamo di incentivare la fuoriuscita del personale e, contemporaneamente, l’assunzione, tramite concorsi, di personale giovane. Il rapporto dovrà essere tre ad uno: per ogni tre dipendenti che opteranno per il prepensionamento assumeremo un giovane. Come ho più volte ribadito, oggi l’amministrazione regionale può contare su appena 11 dirigenti tra i 35 e i 40 anni. Anche in questo caso dobbiamo invertire la tendenza e tornare a investire sui giovani”. L’assessore Armao si è soffermato anche su quella che ha definito “l’arretratezza digitale della Sicilia”. “Su questo fronte - ha concluso - scontiamo ritardi enormi. Dobbiamo passare da un’amministrazione pubblica cartacea a un’amministrazione digitale. Risparmieremo tempo e guadagneremo in efficienza. Il Fas stanzia 90 milioni di euro per la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Ci impegniamo a utilizzare al meglio queste risorse”. (g.a.)