ROMA – “Siamo soddisfatti per l’impegno che il Governo ha garantito sullo stanziamento reale di 2 miliardi di euro per l’ammodernamento della rete ferroviaria italiana. Gli investimenti statali sulla qualità delle infrastrutture su rotaia sono importantissimi e anche la Regione Siciliana è decisa a fare la sua parte. Stiamo investendo, infatti, sul sistema ferroviario siciliano cento milioni di euro”.

Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Nino Strano, intervenendo ai lavori della “Giornata nazionale del trasporto ferroviario regionale” che si sono svolti oggi a Roma, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e dell'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti. “Senza polemica ricordo ai vertici delle Ferrovie dello Stato e al ministro Matteoli – ha continuato Strano - le condizioni in cui versano le ferrovie siciliane e di quanto queste siano strategicamente fondamentali per il turismo e l'intera economia dell’Isola”. Rimaniamo convinti – ha aggiunto - che i 200 milioni di euro previsti annualmente dallo Stato per le tre Regioni a statuto speciale - Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta - debbano essere aumentati fino a 220 milioni di euro, perchè la Sicilia ha bisogno di 130 milioni di euro. Saremmo favorevoli al massimo a un’ipotesi che vede uno stanziamento statale di 120 milioni di euro per 12 anni (6 anni + 6), e gli ulteriori dieci milioni di euro li preleveremmo dal bilancio regionale”. Hanno preso parte all'incontro anche il dirigente generale del dipartimento Trasporti, Giovanni Lo Bue, il capo di gabinetto dell’assessore, Maria Giacona e il direttore regionale passeggeri di Trenitalia, Stefano Carollo. “Nei prossimi giorni – ha detto al termine dei lavori Strano - ci saranno altri incontri con l’Ad di Trenitalia e con il sottosegretario alle Infrastrutture Giuseppe Reina, ai quali spero vi possa partecipare anche il presidente Lombardo, per chiudere il contratto di servizio del trasporto ferroviario regionale in Sicilia. Oggi abbiamo raccolto segnali positivi, ma saremo fermi su alcuni punti, come la continuità territoriale, perché non ci siano rallentamenti dopo Paola, in Calabria, così come si era paventato”.